Concordo con la tesi del nostro amatissimo Dott. Luca Evangelisti.
Anch'io tempo fa mi sono espresso favorevolmente sull'uso simulativo a scopo di ricreazione, divertimento, e apprendimento, facendo leva su ciò che tale discipliana ha portato (positivamente) a me.
Tuttavia dopo uno scambio interessante di opinioni con Luca ho convenuto che le medaglie hanno sempre due facce.
Significa semplicemente che ciò che è avvenuto a me non è detto che avvenga ad altri utenti.
Le mie vecchie paure erano fondate esclusivamente sul non conoscere cosa succede in cabina di pilotaggio e come funziona un aeroplano.
La simulazione è riuscita parzialmente a colmare questo mio dubbio, e anzi tale dubbio si è poi trasformato in "passione", ossia la voglia di conoscere ancora e ancora di più perchè ero convinto che "più conosco=meno avrò paura".
Ci sono però nella quotidianeaità degli episodi che mi vedono attuare una tattica totalmente opposta alla "conoscenza".
Un'esempio, dal medico!
Se mi capita di andare a un pronto soccorso o fare una estrazione dentale cerco di NON sapere assolutamente niente di quanto succederà.
Se soltanto il dottore dovesse spiegarmi che "
prima ti faccio la puntura, poi prendo le pinze e divarico la gengiva, poi ti grattuggio un pochino l'osso mandibolare, etc etc", come minimo vado per terra prima ancora di sedermi su quella seggiola!
Fifa?
Sì, e di brutto!
Questo è un caso dove non voglio conoscere proprio niente, anzi mi incute timore sapere troppo.
Ebbene, ho imparato che anche con l'aviazione può essere altrettanto.
Alcuni "fifoni" è meglio che non sappiano come funziona, chessò... un Flap.
Gli basta e avanza sapere che funziona e che...genericamente...."
non c'è nessun pericolo ed è tutto normalissimo".
Basta.
Qualora magari gli si spiega che ci sono dei martinetti idraulici attaccati al Flap, "potrebbe" (tra virgolette) entrare in paranoia ancora di più perchè se prima era già spaventato dal "pezzo di ala staccata" (il flap!), ora potrebbe spaventarsi anche pensando "
ah, ma c'è anche un pistoncino? e se quel pistoncino non funziona che succede?"
In sostanza gli abbiamo dato un altro elemento su cui concentrare le sue paure, elemento che prima magari neppure si sognava di immaginare (e quindi preoccuparsene).
Sebbene a molti di noi tutto questo possa sembrare paradossale, non dimentichiamoci che queste fobie non sono cose da prendere sottogamba, e ognuna è "singolare" per ogni persona.
Concludendo quindi mi sento di consigliare la simulazione di volo solo a chi veramente mostra un interesse per la "conoscenza" dell'aeroplano, cioè lo teme perchè non lo conosce.
Per quelli invece che lo temono per altre ragioni e preferiscono non sapere come funziona quella macchina, allora ci sono altri modi per aiutarli (modi che Luca conosce per professione).
Ma costringerli a praticare la simulazione potrebbe rivelarsi una scelta più traumatica del previsto.
Se ho detto delle imprecisioni non fateci caso.
Luca è l'esperto, non io, quindi l'ultima parola spetta sempre a lui.
