Premessa: non ho mai avuto paura di volare fino al 20 giugno 1999, data indimenticabile di un volo da paura sulla tratta VE-NA (MD80 Alitalia).
Segue terrore assoluto che non mi fa più prendere un aereo per sette anni, fino all'anno scorso.
Anni fa ebbi modo di parlare via e-mail con il sig. Evangelisti a proposito della mia - all'epoca - incoercibile paura di volare. Molto cordialmente lui mi incoraggiò a partecipare al loro corso "Voglia di Volare" ma la paura ebbe il sopravvento sulla mia intenzione di seguire il corso medesimo.
In breve, ad aprile dell'anno scorso mi trovo a dover andare a Milano e a non poter fare a meno di andarci con l'aereo.
Mi faccio "anima e coraggio" come diciamo a Napoli, con me c'era il mio ex che cercò di distrarmi in tutti i modi con battute, boiate e scherzi da prete, ma senza praticamente effetti concreti ... io paralizzata dalla paura sin dal momento della chiusura dei portelli, sudata da strizzare e tremante.
A metà volo non ce la faccio più, DEVO fare qualcosa, qualsiasi cosa!
Prendo dalla borsa un flacone di crema tipo Nivea fluida o quel che era, non so neppure io cosa volessi farne, metterla sulle mani o sul viso... non lo so!
Insomma, apro il flaconcino che era di quelli con il tappo a scatto ... sarà stata la differenza di pressione tra terra e quota, non lo so ... il signore seduto vicino a me si becca UNA DOCCIA di crema bianca sull'impeccabile completo scuro con tanto di cravatta



Morale della favola: salita sull'aereo morta di paura, scesa dall'aereo morta dalle risate

Nel volo di ritorno la paura c'è stata, ma ridotta al 20%, al punto che sono riuscita a guardare tranquillamente fuori dal finestrino.
Ora, domanda seria: mi conviene insistere con il volare per conto mio e fare affidamento sulle mie forze ed autocontrollo, oppure completare a dovere l'opera "repulisti dalla paura" con il corso ?
(P.S. ma che accidenti è stato a far sparare la crema fuori dal flacone? La differenza di pressione o cosa?
