La fifa fa 90
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- paurissima
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La fifa fa 90
Ciao ragazzi, volevo raccontarvi la mia personalissima paura perchè mi sembrate così bravi a calmare gli altri...io ho volato senza problemi fino al 2003, mi piaceva anche, sono anche stata spesso su aerei molto piccoli perché mio padre stava prendendo il brevetto e mi portava con sè. Poi di punto in bianco ho cominciato a sognare tutte le notti di stare su un aereo che cadeva...e li un po' d'ansia mi è venuta ma ho continuato a volare, se pur con le nocche bianche! Poi l'anno scorso di ritorno da Vienna stavamo atterrando a Nizza con un aereo piccolo (non so il modello), e c'era un temporale proprio sull'aereoporto. Abbiamo iniziato la manovra di discesa tre volte, ogni volta si finiva nel temporale e l'aereo iniziava a sbattere, e poi sentivamo i motori riprendere forza e tornavamo su. La terza volta entrati nel temporale si sono spente le luci dell'aereo...per arrivare al punto una volta atterrati avrei baciato l'asfalto stile papa!
Domenica 7 devo volare a Parigi e si parte e si ritorna sempre a Nizza oltretutto...Cosa mi consigliate? Grazie in anticipo!
Domenica 7 devo volare a Parigi e si parte e si ritorna sempre a Nizza oltretutto...Cosa mi consigliate? Grazie in anticipo!
- spaceodissey
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Re: La fifa fa 90
La prima cosa che mi viene da consigliarti è di vedere il lato positivo del tuo ultimo volo: l'aereo è "tornato su" tre volte e poi è atterrato, sotto un temporale. Quindi: mezzo sicurissimo e pilota bravissimo che, anzichè rischiare alcunchè, ha preferito riattaccare sapendo bene che per il mezzo non era un problema.paurissima ha scritto:La terza volta entrati nel temporale si sono spente le luci dell'aereo...per arrivare al punto una volta atterrati avrei baciato l'asfalto stile papa!
Domenica 7 devo volare a Parigi e si parte e si ritorna sempre a Nizza oltretutto...Cosa mi consigliate?
La seconda cosa che mi viene in mente è: a Nizza farà mica sempre brutto, no?

Chuck Norris understands the ending of 2001: a space odyssey
- luciocaste
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Re: La fifa fa 90
Mi sembra che spaceodissey ti abbia già detto tuttospaceodissey ha scritto: La prima cosa che mi viene da consigliarti è di vedere il lato positivo del tuo ultimo volo: l'aereo è "tornato su" tre volte e poi è atterrato, sotto un temporale. Quindi: mezzo sicurissimo e pilota bravissimo che, anzichè rischiare alcunchè, ha preferito riattaccare sapendo bene che per il mezzo non era un problema.
La seconda cosa che mi viene in mente è: a Nizza farà mica sempre brutto, no?

Croque monsieur!Ti consigliamo di goderti la Ville Lumiere e strafocarti di baguette e toast col formaggio che non mi ricordo come si chiamano!!!
Comunque il consiglio di Maxx mi pare intelligentissimo.
A Nizza le luci si saranno spente perché è normale che quando l'ambiente è buio le luci si spengano prima dell'atterraggio, per abituare gli occhi dei passeggeri all'oscurità in modo che ci vedano meglio in caso di evacuazione forzata dell'aeromobile.
Riattaccare è la migliore prova di buon senso che possa dare un pilota. Uno che riattacca tre volte (e poi deve anche spiegare il perché) significa che è calmo, freddo, deciso, risoluto e non ha paura di nessuno che possa mettere in dubbio il suo operato, perché sa di stare facendo la cosa migliore.
Gli incidenti se mai sono capitati perché qualcuno pensava "riattacco o non riattacco", perché fino a qualche decennio fa riattaccare era considerato un disonore, una prova di incapacità e molti aerei sono finiti sbragati per questo.
Oggi per fortuna il volo non è più goliardia, ma professionalità e lo sciocco è chi non riattacca dieci volte, ma solo nove.
Nizza è un bell'aeroporto, abbastanza parallelo al mare quindi con ampi spazi di avvicinamento e di scampo in caso di maltempo; l'unico ostacolo è alto venti metri e consiste nel promontorio di Juan les Pins.
E in costa Azzurra fa sempre bel tempo, se no i ricchi avrebbero costruito le loro ville e parcheggerebbero i loro panfili altrove.
(OT - Ci sono stato qualche settimana fa e pensavo seriamente che in caso di emergenza non avrei avuto un metro quadro libero per scendere in mare, tanti erano gli yacht attraccati là in giro... il mondo è pieno di poveracci...)
- paurissima
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- Maxx
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La riattaccata non è una cosa piacevole, vista da passeggero: penso che una volta sia successo pure a me, a gennaio, su un 320 Air One in atterraggio a Linate in mezzo alla nebbia. Il pilota aveva annunciato l'avvicinamento, l'aereo stava scendendo e dopo qualche minuto ha dato motore ed è tornato su. Non so dire a che quota fossimo perchè sotto c'era un mare di nebbia ed era notte, probabilmente eravamo un pò alti e non certo in corto finale.
paurissima ha scritto:Grazie per le rassicurazioni sul "riattacco" (non sapevo il termine tecnico)! Effettivamente visto sotto questa luce l'atterraggio assume un significato più positivo...adesso mi rimane solo il problema del decollo e del viaggio in cui in ogni secondo penso "adesso cade, adesso cade"...
Vale
Bene, fifona.
E adesso cosa possiamo raccontarti per fare assumere un significato più positivo anche a decollo e crociera e cominciare a farti pensare "guarda come sta su bene, guarda come sta su bene, guarda come sta su bene, guarda come sta su bene"??

Ciao Vale! Vedi che basta poco per tranquillizzarsi su Nizza, temporali, riattaccate e spegnimento luci?
Sapere come funzionano le cose aiuta a risparmiarsi tanti dubbi. Ora rimane... non tanto il decollo ed il viaggio, secondo me, ma capire perchè secondo te l'aereo è sempre in procinto di cadere! Come mai ad un certo punto hai cominciato a sognare aerei che cadono?
PS: vediamo una decina di giorni basta per farti cambiare nick...

PS: vediamo una decina di giorni basta per farti cambiare nick...

L'ho già scritto altrove, ma mi ripeto per amore di tranquillità dei nostri amici.
La riattaccata è una procedura NORMALE, non è una manovra di emergenza o inusuale.
E' l'atterraggio che è una mancata riattaccata. Fino all'ultimo millesimo di secondo, riattaccare è l'opzione più intelligente, a meno che tutto sia a posto al centomila per cento.
Dopo si può pensare a metterlo giù. Dopo.
Se vivete una riattaccata, l'unica cosa che dovete pensare è "pilota giudizioso".
Il resto è normale, pianificato, provato e riprovato fino alla noia.
Non si improvvisa nulla.
La riattaccata è una procedura NORMALE, non è una manovra di emergenza o inusuale.
E' l'atterraggio che è una mancata riattaccata. Fino all'ultimo millesimo di secondo, riattaccare è l'opzione più intelligente, a meno che tutto sia a posto al centomila per cento.
Dopo si può pensare a metterlo giù. Dopo.
Se vivete una riattaccata, l'unica cosa che dovete pensare è "pilota giudizioso".
Il resto è normale, pianificato, provato e riprovato fino alla noia.
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- paurissima
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Ciao hirundo, non so come mai ho cominciato a sognare aerei che cadono...non ero reduce da un volo nè avevo visto un film o cose così...spero di cambiare nick anche prima! Se torno da parigi senza iperventilare giuro di trovarmi un nick leggermente meno tragico!hirundo ha scritto:Ciao Vale! Vedi che basta poco per tranquillizzarsi su Nizza, temporali, riattaccate e spegnimento luci?Sapere come funzionano le cose aiuta a risparmiarsi tanti dubbi. Ora rimane... non tanto il decollo ed il viaggio, secondo me, ma capire perchè secondo te l'aereo è sempre in procinto di cadere! Come mai ad un certo punto hai cominciato a sognare aerei che cadono?
PS: vediamo una decina di giorni basta per farti cambiare nick...
Tra l'altro di solito nascondo la fifa perché gli ultimi voli li abbiamo fatti con mia figlia e non voglio trasmetterle la mia ansia...
- paurissima
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Sul decollo non mi pronuncio, perchè qualche problemino ce l'ho anch'iopaurissima ha scritto:adesso mi rimane solo il problema del decollo e del viaggio in cui in ogni secondo penso "adesso cade, adesso cade"...

L'adesso cade, diciamo la verità, non ha senso. Un aereo non "cade", perlomeno non in fase di crociera. Se per caso (caso praticamente impossibile, intendiamoci) i motori dovessero smettere di funzionare all'improvviso, l'aereo non è che "cade", plana. Non essendo fatto a forma di mattone (ma nemmeno di caffettiera se è per questo) non va giù ma scende dolcemente e i piloti riusciranno ad atterrare senza troppi problemi.
Chuck Norris understands the ending of 2001: a space odyssey
Ohhh, finalmente un tecnico...Non essendo fatto a forma di mattone (ma nemmeno di caffettiera se è per questo)


Tutto giusto quello che hai detto comunque.
Per il decollo esistono assetti (quindi velocità) e/o settaggi di potenza che consentono di continuare la salita anche in caso di avaria a un motore; questi parametri sono tipici di ogni macchina e rapportati ogni a peso, temperatura, umidità dell'aria.
- Chicco2003
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ATTENZIONE INTERVENTO POLEMICO GLI ALLERGICI SI ASTENGANO DAL LEGGERE
Parlo da pauroso. Ragazzi, i vostri consigli sono giustissimi e tutti fondati.
Ma chi ha paura sul serio, non la affronta pensando al toast al formaggio o quant'altro, va affrontata dal punto di vista "psicologico" ... non razionale . . . .
Nulla da dire sulle buone intenzione per la carità, massimo apprezzamento a tutti voi, il forum mi è servito, ma mi è servito perché a un certo punto ho capito che la paura era nella testa ......
Con stima ciao a tutti
Luca

Parlo da pauroso. Ragazzi, i vostri consigli sono giustissimi e tutti fondati.
Ma chi ha paura sul serio, non la affronta pensando al toast al formaggio o quant'altro, va affrontata dal punto di vista "psicologico" ... non razionale . . . .
Nulla da dire sulle buone intenzione per la carità, massimo apprezzamento a tutti voi, il forum mi è servito, ma mi è servito perché a un certo punto ho capito che la paura era nella testa ......
Con stima ciao a tutti
Luca
- Chicco2003
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no no .... il mio era un intervento scherzoso per dire che, oltre a sdrammatizzare e ad avere delucidazioni tecniche come quelle di Deltagolf, serve sempre la sensibilità di spiegare a chi ha paura che il problema è dentro di sè, non fuori, non nel mezzo più sicuro del mondo ...Maxx ha scritto:Oddio mò mi sento in colpa per aver fatto lo sborone.
ciaoo
Bravo Chicco; è proprio quello che cerchiamo di fare qua, cioè di portare ogni utente a "quel punto" dove anche tu ti sei accorto che la paura era in te.Nulla da dire sulle buone intenzione per la carità, massimo apprezzamento a tutti voi, il forum mi è servito, ma mi è servito perché a un certo punto ho capito che la paura era nella testa ......
Quando uno si è ben sfinito a fare un milione di domande e ha ottenuto le risposte che vuole e, soprattutto, ha capito che per ogni suo dubbio una risposta c'è, poi si è per giunta fatto anche due ghignate optional, pensando al toast al formaggio, non può fare null'altro che ammettere che non è l'aereo a fare paura ma la paura è nella sua testa.
E a questo punto il nostro Doc lo attende, accovacciato come una serpe pronta a scattare.
Grazie.
Ultima modifica di deltagolf il 26 settembre 2007, 18:52, modificato 2 volte in totale.
- paurissima
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- Locke
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- Iscritto il: 14 settembre 2007, 14:08
Ciao, neppure io mi so spiegare l'improvvisa paura nel volare in aereo. Un passo enorme l'ho fatto quando ho scoperto questo forum. Le spiegazioni tecniche delle fasi di volo, mi sono state utilissime, come mi è servito esternare questa mia paura (metre prima tenevo tutto dentro), o riflettere su quanto è molto più pericoloso utilizzare l'automobile per gli spostamenti. Certo un po' di ansia rimane comunque, le paure irrazionali come questa non vengono sconfitte dalla sola razionalità. Io mi sto sforzando di capire quale è il vero motivo/causa della mia paura. Spero di riuscirci presto per eliminare definitivamente ogni pensiero negativo e arrivare ad utilizzare l'aereo come un qualunque altro mezzo di trasporto. Sono sicuro che anche tu potrai farcela!paurissima ha scritto:Lo so che la paura è nella mia testa, mi incavolo con me stessa perché adoro viaggiare! Non so spiegare l'improvviso insorgere della mia paura, spero solo in una sua altrettanto improvvisa sparizione!
- Chicco2003
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Bravo Locke!!Locke ha scritto:Ciao, neppure io mi so spiegare l'improvvisa paura nel volare in aereo. Un passo enorme l'ho fatto quando ho scoperto questo forum. Le spiegazioni tecniche delle fasi di volo, mi sono state utilissime, come mi è servito esternare questa mia paura (metre prima tenevo tutto dentro), o riflettere su quanto è molto più pericoloso utilizzare l'automobile per gli spostamenti. Certo un po' di ansia rimane comunque, le paure irrazionali come questa non vengono sconfitte dalla sola razionalità. Io mi sto sforzando di capire quale è il vero motivo/causa della mia paura. Spero di riuscirci presto per eliminare definitivamente ogni pensiero negativo e arrivare ad utilizzare l'aereo come un qualunque altro mezzo di trasporto. Sono sicuro che anche tu potrai farcela!paurissima ha scritto:Lo so che la paura è nella mia testa, mi incavolo con me stessa perché adoro viaggiare! Non so spiegare l'improvviso insorgere della mia paura, spero solo in una sua altrettanto improvvisa sparizione!
Lo stesso è più o meno capitato a me. Subito davo la colpa all'aereo, ora, grazie agli amici del forum, ho capito che il problema sta da un'altra parte (questa crapa dura e testona

Qua, oltre al bravissimo Deltagolf, presto interverrà il Doc. Luca, che rischiarerà un po' i nostri dubbi.
Intanto, per restare sullo scherzoso (ma non troppo), direi a chi va a Nizza di non uccidersi con i toast al formaggio

Ciao
Luca
- paurissima
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Concordo!!La prima cosa che mi viene da consigliarti è di vedere il lato positivo del tuo ultimo volo: l'aereo è "tornato su" tre volte e poi è atterrato, sotto un temporale. Quindi: mezzo sicurissimo e pilota bravissimo che, anzichè rischiare alcunchè, ha preferito riattaccare sapendo bene che per il mezzo non era un problema.
Visita medica prima classe superata.
PPL (A) all'inizio.
Speriamo in un buon futuro!!!!!!!
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- spaceodissey
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Figurati se non sono d'accordo. Permettimi però di ampliare e correggere appena il tiro, raccontandoti la mia esperienza personale. Io non mi sono iscritto a questo forum per vincere la paura di volare. Non ho mai avuto davvero paura, non ho mai pianto in volo per una turbolenza, non mi sono mai attaccato al braccio di qualcuno, non sono mai sentito svenire ecc.Chicco2003 ha scritto:ATTENZIONE INTERVENTO POLEMICO GLI ALLERGICI SI ASTENGANO DAL LEGGERE![]()
a un certo punto ho capito che la paura era nella testa ......
Dell'aereo sapevo: che sta su per via della forma, che i momenti più pericolosi sono decollo e atterraggio e che le statistiche lo danno come il mezzo più sicuro. Leggendo qui ho scoperto mille procedure e mille perchè che mi fanno volare comunque molto più tranquillo, mi fanno tralasciare come "normali" i rumori che sento e via dicendo.
Per cui credo che le risposte tecniche siano molto importanti.
Aggiungerei che tendenzialmente rispondo solo a chi ha paura del lato "tecnico" del volo e non a chi presenta paure molto più "profonde", per quelle c'è Luca

Chuck Norris understands the ending of 2001: a space odyssey
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Forse ne abbiamo parlato altre volte...spaceodissey ha scritto:Figurati se non sono d'accordo. Permettimi però di ampliare e correggere appena il tiro, raccontandoti la mia esperienza personale. Io non mi sono iscritto a questo forum per vincere la paura di volare. Non ho mai avuto davvero paura, non ho mai pianto in volo per una turbolenza, non mi sono mai attaccato al braccio di qualcuno, non sono mai sentito svenire ecc.Chicco2003 ha scritto:ATTENZIONE INTERVENTO POLEMICO GLI ALLERGICI SI ASTENGANO DAL LEGGERE![]()
a un certo punto ho capito che la paura era nella testa ......
Dell'aereo sapevo: che sta su per via della forma, che i momenti più pericolosi sono decollo e atterraggio e che le statistiche lo danno come il mezzo più sicuro. Leggendo qui ho scoperto mille procedure e mille perchè che mi fanno volare comunque molto più tranquillo, mi fanno tralasciare come "normali" i rumori che sento e via dicendo.
Per cui credo che le risposte tecniche siano molto importanti.
Aggiungerei che tendenzialmente rispondo solo a chi ha paura del lato "tecnico" del volo e non a chi presenta paure molto più "profonde", per quelle c'è Luca
La paura (ansia è tecnicamente più corretto) dell'aereo si chiama aerofobia. Dunque è una fobia specifica ed appartiene alla famiglia dei disturbi d'ansia.
Space, non esistono paure superficiali e paure profonde. Magari esistono paure che non ti compromettono il tran tran quotidiano ed altre che ti impongono di riorganizzare tutto proprio in funzione della paura, magari costringendoti ad andare dappertutto in automobile (e credimi ne ho viste e sentite veramente tante...).
L'informazione è molto importante (ne parlavamo qualche giorno fa con Deltagolf in mp). Capire e conoscere di più "l'oggetto fobico" è decisivo perchè permette di inquadrare il fenomeno in una cornice tecnicamente più corretta e non sobbalzare ogni volta che si sente un rumore. Se so che dopo il decollo il rientro del carrello fa un gran bel rumore, quando lo sento, penserò che non c'è nulla di anormale. Quindi sono un deciso fautore dell'informazione e Voglia di Volare è costruita in maniera tale da sfatare tutti i falsi miti sull'aereo.
L'informazione permette sicuramente di affrontare meglio la situazione che si teme.
Se però non ci si interroga sui meccanismi che hanno fatto sì che il mezzo di locomozione più sicuro del mondo venga vissuto come una roulette russa, che la sensazione del rischio percepito sia completamente diversa dalla percezione del rischio reale, che il proprio stare bene sia funzione esclusiva della percezione del controllo della situazione....e potrei andare avanti finendo l'inchiostro del pc (

Se ci si informa senza farsi domande su di se, si può volare bene "la prossima volta"....ma il rischio che ci sia una prossima volta in cui si vola male è reale e fondato, perchè più si tende SOLTANTO ad informarsi, più si ha la sensazione che le cose da controllare siano di più e che non si finirà mai di controllarle tutte. E questo meccanismo è un generatore di ansia.
Come tutte le cose è necessario un approccio "strutturato" innanzitutto, ma soprattutto equilibrato, fatto di informazione, rassicurazione, indagine su di sè.
Questa è la MIA idea.
Luca
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Responsabile "Voglia di Volare"
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Sito ufficiale "Voglia di volare".
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Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa.
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