la mia "singolare" paura.

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Pam
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la mia "singolare" paura.

Messaggio da Pam »

Innanzitutto ciao a tutti mi sono presentata da poco nell'altra stanza ed ora sono di qua perchè ovviamente ho paura di volare.
Ho deciso di raccontare direttamente quello che provo che così a prima vista mi sembra di non aver riscontrato negli altri "fifoni". Ho preso già l'aereo alcune volte (una tratta intercontinentale) e tratte europee varie, ultimo volo nel 2001. Poi non ho più preso l'aereo ma non perchè lo abbia evitato, o almeno non consapevolmente, ho sempre fatto vacanze lunghe al mare e avendo due cani che mi porto rigorosamnete dietro non ho mai pensato di fare viaggi in aereo.
Poi succede che mi è capitato un attacco di panico o comunque un attacco di ansia forte perchè non aveva i sintomi veri e propri dell'attacco di panico ma che comunque mi ha laciato abbastanza atterrita. e da quel momento ho detto che in quello stato io non sarei stata in grado di fare un viaggio nè tanto meno di farlo in aereo. Inutile dire che da allora riuscire a prendere un aereo è diventata la cosa più importante del mondo!!
Diciamo che idealmente io penso che la mia paura si sia materializzata in quel momento ma allo stesso tempo penso che dentro all'aereo io ci ho infilato tutta una serie di paure che con il volo vero e proprio non hanno molto a che fare. Infatti quello che temo del viaggio in aereo non è la paura di cadere (o almeno penso) infatti non mi interessano statistiche, dettagli tecnici o altro ma quello che mi scatena un'ansia tremenda è lo spazio chiuso pieno di gente, il non poter scendere, o aprire il finestrino :shock: per spiegare meglio questa sensazione posso solo dire che ho volato su un elicottero per un esercitazione di protezione civile e mi sono lanciata in acqua dall'elicottero, a gennaio dovrò fare un volo su un idrovolante, che mi crea un pò di tensione ma lo farò, eppure l'idea di salire su un aereo non la considero nemmeno.
Ho cercato di riassumere e di interpretare magari un pò caoticamente quello che provo anche se non so se le cose stiano effettivamnete così.
un saluto a tutti.
Pamela
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Messaggio da Limosky91 »

a gennaio dovrò fare un volo su un idrovolante, che mi crea un pò di tensione ma lo farò, eppure l'idea di salire su un aereo non la considero nemmeno.
intando l'idrovolante è un aereo, seppur piccolo, con dei galleggianti ma è sempre un aereo. Forse volevi intendere un liner?

Da quel che scrivi intuisco (ma sbaglio spesso) che negli ultimi anni si è sviluppata in te della claustrofobia giusto? Per esempio, quando sei in ascensore, come ti senti?
LINO
Quando uno urla, lo fa soltanto perchè ha paura

Perché gli aerei volano? Perché c'è stato qualcuno che non ha mai detto "è impossibile" far volare un ammasso di ferro con a bordo delle persone.

E se vi è capitato di pensare di essere dei codardi in un mondo di guerrieri, ricordatevi sempre che è successo anche ai vostri nemici. Grazie a questa consapevolezza sarete in grado di nascondere lo smarrimento e di non abbassare mai lo sguardo.
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Messaggio da martussa »

L'idea di claustrofobia che hai tu è venuta anche a me dopo il primo attacco di panico (avvenuto sott'acqua, faccio subacquea). Per le settimane successive sono stata male per la perenne sensazione di essere in punto di morte e stare in spazi con molta gente o, peggio, in luoghi dove so di non poter uscire prima di un certo momento, mi riprovocava l'attacco di panico.

Succede che mi informo riguardo questi attacchi, che prendo paura per il fatto che c'è gente che li può affrontare solo con psicologi e/o farmaci, e decido che è stato un episodio, una parentesi dovuta a profondo stress e che so comandarmi.
Non è più successo. Perchè se ti convinci di avere un problema di panico, è facile che il panico te lo procuri da sola.

Non c'è motivo che tu debba voler improvvisamente scendere da un'aereo, quindi non porti il problema. Se hai una tratta lunga pensa solo a quanto sarà palloso e portati un buon libro. Non c'è ragione di voler scendere improvvisamente dall'aereo, non ti succederà! :D
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Fearless flyer
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Re: la mia "singolare" paura.

Messaggio da Fearless flyer »

Pam ha scritto:Innanzitutto ciao a tutti mi sono presentata da poco nell'altra stanza ed ora sono di qua perchè ovviamente ho paura di volare.
Ho deciso di raccontare direttamente quello che provo che così a prima vista mi sembra di non aver riscontrato negli altri "fifoni". Ho preso già l'aereo alcune volte (una tratta intercontinentale) e tratte europee varie, ultimo volo nel 2001. Poi non ho più preso l'aereo ma non perchè lo abbia evitato, o almeno non consapevolmente, ho sempre fatto vacanze lunghe al mare e avendo due cani che mi porto rigorosamnete dietro non ho mai pensato di fare viaggi in aereo.
Poi succede che mi è capitato un attacco di panico o comunque un attacco di ansia forte perchè non aveva i sintomi veri e propri dell'attacco di panico ma che comunque mi ha laciato abbastanza atterrita. e da quel momento ho detto che in quello stato io non sarei stata in grado di fare un viaggio nè tanto meno di farlo in aereo. Inutile dire che da allora riuscire a prendere un aereo è diventata la cosa più importante del mondo!!
Diciamo che idealmente io penso che la mia paura si sia materializzata in quel momento ma allo stesso tempo penso che dentro all'aereo io ci ho infilato tutta una serie di paure che con il volo vero e proprio non hanno molto a che fare. Infatti quello che temo del viaggio in aereo non è la paura di cadere (o almeno penso) infatti non mi interessano statistiche, dettagli tecnici o altro ma quello che mi scatena un'ansia tremenda è lo spazio chiuso pieno di gente, il non poter scendere, o aprire il finestrino :shock: per spiegare meglio questa sensazione posso solo dire che ho volato su un elicottero per un esercitazione di protezione civile e mi sono lanciata in acqua dall'elicottero, a gennaio dovrò fare un volo su un idrovolante, che mi crea un pò di tensione ma lo farò, eppure l'idea di salire su un aereo non la considero nemmeno.
Ho cercato di riassumere e di interpretare magari un pò caoticamente quello che provo anche se non so se le cose stiano effettivamnete così.
un saluto a tutti.
Pamela
Ciao Pamela!
Non so se ti può confortare ma la tua paura di volare è abbastanza simile a quella di altre persone e se ti leggi un po' questa sezione troverai utenti con sintomi molto simili ai tuoi.

E' comune anche il fatto che chi soffre dell'aereo per la componente claustrofobica (e quella relativa all'esigenza di controllo...aggiungo io :wink: ) volerebbe tranquillamente sia in elicottero sia in idrovolante (sono entrambi aperti, volano bassi, si può parlare con il pilota quindi si può controllare di più) ma eviterebbe come la peste gli aerei.
E' del tutto comprensibile se consideri il fatto che il problema non è l'aereo ma il chiuso o il non-controllo.

Sono d'accordo sul fatto che l'aereo funga da Vaso di Pandora nel quale vanno a finire tutte le ansie che fanno riferimento ad ambiti "altri" della vita...ed anche di questo trovi parecchi post.

Ma gli attacchi di panico/ansia, nel frattempo, sono terminati?

I voli "pre-ansia" come sono andati"?

Luca
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Messaggio da Pam »

Ciao Luca, hai perfettamente ragione rispetto alll'esigenza del controllo, infatti ti posso dire che le sensazioni sgradevoli legate ad una forte ansia/attacco di panico ( a questo punto non lo so) mi è capitata di recente quando dovevo prendere la metropolitana o quando ero in alta montagna e mi sentivo di non avere più le forze per proseguire o rientrare, la conclusione però è stata che ho raccolto le energie ho cercato di rilassarmi e la metro l'ho presa lo stesso e la scarpinata è proseguita.
I voli pre ansia sono andati abbstanza bene, ero sicuramente impaurita e agitata ma non cosciente delle mie paure, nel senso che non le calcolavo, anzi pensa che in un volo mi sono trovata a fare coraggio ad una ragazza di fianco a me che aveva paura, ma l'ho fatto davvero senza pensarci, con il senno di adesso mi sembra impossibile. Devo però aggiungere anche che il mio primo volo (rotta verso Londra) l'ho passato a :pukeleft: nel sacchettino penso per l'agitazione, ma nemmeno questo al momento mi ha sconvolto, sono tutte considerazioni che faccio a posteriori!
Detto questo secondo te cosa posso fare? il corso potrebbe ssere una soluzione o devo comunque aspettare e lavorare su altro (cosa che ovviamente sto già facendo ma che come vedi non sta dando gran risultati :( ).
ciao
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Messaggio da Pam »

intando l'idrovolante è un aereo, seppur piccolo, con dei galleggianti ma è sempre un aereo. Forse volevi intendere un liner?

Da quel che scrivi intuisco (ma sbaglio spesso) che negli ultimi anni si è sviluppata in te della claustrofobia giusto? Per esempio, quando sei in ascensore, come ti senti?[/quote]

In ascensore non ho particolari problemi, però penso di soffrire ugualmente di claustrofobia.
rispetto all'affare su cui dovrò volare mi hanno detto che è un idrovolante , so che parte dal lago di como, ma non so dirti altro.
ciao
Pamela
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Messaggio da Fearless flyer »

Gli attacchi di panico sono l'espressione più estrema del terrore e dell'ansia che si possano provare. Sono, inoltre, praticamente sempre presenti o la paura di impazzire o quella di morire o entrambe (cosa che negli attacchi di ansia non sono presenti).

Perchè pensi che sull'aereo non potresti controllare i tuoi sintomi, esattamente come hai fatto in montagna o nella metropolitana?

Il corso per ora lascialo stare. Rimani qui con noi e leggiti un po' questa sezione andando anche indietro nel tempo. Cerca di trovare indizi ed argomenti che ti colpiscono maggiormente e parlacene.

Luca
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l'importante è avere le idee chiare

Messaggio da Pam »

Fearless flyer ha scritto: Perchè pensi che sull'aereo non potresti controllare i tuoi sintomi, esattamente come hai fatto in montagna o nella metropolitana?
Luca
Una parte profonda di me mi stuzzica e mi fa avere la sensazione che potrei farcela anche su un aereo, ma non voglio farlo conme una sfida perchè è un atteggiamento per affrontare le situazioni che ho messo in atto da troppo e che non voglio ripetere perchè a lungo andare non paga. Mi piacerebbe riuscire a lasciarmi andare alle mie paure, accettandole questa penso sarebbe la vera vittoria! quindi sono in contrasto e confusa tra il controllo e il non controllo, ma cosa è meglio? Inoltre credo di aver letteralmente sovraccaricato di significati il volo, nel senso che ci sto investendo troppo a livello emotivo e a volte è giusto lasciare il tempo necessario alle situazioni però mi sembra che così facendo ho lasciato troppo spazio all'immaginazione (preconcetti e schemi mentali troppo radicalizzati) e non ho fatto altro che peggiorare la situazione.
Se non altro ho le idee chiare :shock: !

Pamela
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Re: l'importante è avere le idee chiare

Messaggio da Fearless flyer »

Pam ha scritto:
Fearless flyer ha scritto: Perchè pensi che sull'aereo non potresti controllare i tuoi sintomi, esattamente come hai fatto in montagna o nella metropolitana?
Luca
Una parte profonda di me mi stuzzica e mi fa avere la sensazione che potrei farcela anche su un aereo, ma non voglio farlo conme una sfida perchè è un atteggiamento per affrontare le situazioni che ho messo in atto da troppo e che non voglio ripetere perchè a lungo andare non paga. Mi piacerebbe riuscire a lasciarmi andare alle mie paure, accettandole questa penso sarebbe la vera vittoria! quindi sono in contrasto e confusa tra il controllo e il non controllo, ma cosa è meglio? Inoltre credo di aver letteralmente sovraccaricato di significati il volo, nel senso che ci sto investendo troppo a livello emotivo e a volte è giusto lasciare il tempo necessario alle situazioni però mi sembra che così facendo ho lasciato troppo spazio all'immaginazione (preconcetti e schemi mentali troppo radicalizzati) e non ho fatto altro che peggiorare la situazione.
Se non altro ho le idee chiare :shock: !

Pamela
Ma quanti spunti interessanti oggi....mi sa che vi porto tutti al controllo antidoping... :lol:

Bella domanda: meglio il controllo o il non controllo?

Il discrimine, secondo me, è di tipo quantitativo non qualitativo.
Nel senso che non immaginerei contollo e non controllo come cose che stanno in due scatole differenti e, o se ne apre una o se ne apre un'altra.
Immaginerei, invece, un continuum che va dal non controllo al controllo totale (come aspettativa, almeno) ed una asticella che si sposta in maniera dinamica in funzione delle varie situazioni tra un polo e l'altro.
Se controllare in una certa situazione è utile, allora sposto l'asticella più verso il controllo, se non mi è possibile controllare o è inutile o dannoso, sposto l'asticella verso il non controllo.

Il problema, infatti, non è il controllo in sè, il controllo sarebbe, per sua natura, un fenomeno anche positivo perchè ci permette di applicare la nostra capacità previsionale sulla realtà permettendoci di adattarci meglio.
Il problema nasce, però, dall'aspettativa di controllo totale e pervasivo che, se non soddisfatta, fa star male le persone.

In sintesi: il controllo è abbastanza positivo (in funzione del grado di applicabilità nelle differenti situazioni), ma stare male per mancanza di controllo è sicuramente negativo.

Mi sono spiegato? :roll:

Luca
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midnight
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Messaggio da midnight »

si ti sei spiegato, e mi trovi anche perfettamente in linea con la tua spiegazione.
Anche io sono così.
Quando il controllo è utile oscillo verso l'ossessione di avere informazioni... quando mi rendo conto consciamente o meno che mi spavento di più, lascio andare il tutto senza controllare....

ma la maggior parte delle volte vivo nel controllo... e il passaggio tra uno e l'altrop stato non è consapevole.
Manuela

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po-paolo
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Messaggio da po-paolo »

chissà se è utile ma... nessuno ha provato a pensare alla vela, pur non conoscendola?

non si vola, ma molti problemi per le preoccupazioni sono simili secondo me

innanzitutto temi di soffrire il mal di mare... ancora prima di provarci
invece delle turbolenze, ci sono le onde. si inclina molto, dando la sensazione di cadere o rovesciarsi. il controllo è zero, perchè non si capisce cosa sia normale o no.... è normale che si inclina così? la vela perchè ora sbatacchia? perchè se gira il timone a destra, va a sinistra?

insomma, è una cosa a cui non si è abituati, che da strane sensazioni, e di cui non si ha controllo
mi ricorda qualcosa :D


tuttavia, nonostante questo, se ne prendete una con istruttore scoprirete che è anche divertente... innanzitutto magari siete in 3 o 4 che conoscete, e aiuta.
e se al secondo giorno potete tenere voi il timone... chiaro non sapreste scegliere le vele, ma andare dritto e controllarla con il timone non è difficile

a questo punto tutto cambia: l'inclinazione fino a pucciare in acqua il c ...ehm sedere degli amici seduti sul bordo è esaltante, perchè lo controllate voi, capite cosa succede e non c'è nulla di così incomprensibile
anche il mal di mare passa!
i sobbalzi? chiaro, fosse mare calmo è più comodo... ma se ci sono le onde non cambia nulla! anche le strade ben asfaltate sono più comode... ma in italia ci dobbiamo accontentare di quelle turbolente. pazienza.

nel mio caso ho capito che "capirci qualcosa in più" mi aiuta

sentiamo il dott. Luca cosa ne pensa :roll:
hirundo

Messaggio da hirundo »

po-paolo ha scritto:chissà se è utile ma... nessuno ha provato a pensare alla vela, pur non conoscendola?
Se è utile non lo so, ma è un'analogia a cui ho pensato spesso anch'io. Sono andata a vela (da profana) qualche anno prima che in aereo, e la mia prima impressione è stata... quella di volare.
Ho anche tenuto la ruota del timone per un po', ma credo che questo sia meno importante. La vela è un modo molto affascinante di affidarsi all'esperienza altrui e perchè no, di stare su un mezzo da cui è difficile scendere. Ed è uno staccarsi da terra senza il timore di "cadere". Da questo punto di vista forse può essere davvero un passo intermedio verso l'aereo; in ogni caso un'esperienza entusiasmante. Se vi capita l'occasione... non lasciatevela sfuggire, la voce del vento nelle vele è un'emozione difficile da rendere a parole.
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Messaggio da Foggy »

Anch'io sono il tipo che più ne sò meglio stò! infatti il corso "voglia di volare" per me è stata manna dal cielo, ho capito quello che volevo capire ho volato in assoluta tranquillità e almeno per ora volare non mi preoccupa più. Però non sempre è così, con me c'erano persone che non volevano sapere assolutamente niente di tecnico perchè meno sapevano più erano tranquilli. Anche da questo si capisce che non tutti siamo uguali e che una soluzione uguale per tutti non c'è! certo è che chiunque stà qui a parlare dei propri problemi ha già fatto un passo avanti.
"meraviglioso come a volte ciò che sembra non è!"
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Messaggio da Pam »

Chiaro quello che dice Luca, sarebbe il mio sogno avere una macchinetta con l'asticella ben tarata! proverò su ebay...
però contrariamente a Manuela non ho mai provato l'ossessione di avere tante informazioni, e anche se mi arrivassero queste informaziomni tecniche non penso mi destabilizerrebero, o almeno credo. sono sempre più lucida :drunken: !
invece per quanto riguarda la vela quest'estate ho imparato ad andare su un laser e mi sono divertita come una pazza, prima di questo mi sono cimentata per anni con il wind surf, ottenendo magre soddisfazioni, la planata e i piedi nelle straps, ma appena infilavo il trapezio sono state botte da orbi!
è solo che non mi è mai venuto in mente il paragone con il volare dell'aereo...ci dormirò su stanotte sia mai che mi si aprano gli orizzonti.
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Messaggio da Fearless flyer »

po-paolo ha scritto:chissà se è utile ma... nessuno ha provato a pensare alla vela, pur non conoscendola?

non si vola, ma molti problemi per le preoccupazioni sono simili secondo me

innanzitutto temi di soffrire il mal di mare... ancora prima di provarci
invece delle turbolenze, ci sono le onde. si inclina molto, dando la sensazione di cadere o rovesciarsi. il controllo è zero, perchè non si capisce cosa sia normale o no.... è normale che si inclina così? la vela perchè ora sbatacchia? perchè se gira il timone a destra, va a sinistra?

insomma, è una cosa a cui non si è abituati, che da strane sensazioni, e di cui non si ha controllo
mi ricorda qualcosa :D


tuttavia, nonostante questo, se ne prendete una con istruttore scoprirete che è anche divertente... innanzitutto magari siete in 3 o 4 che conoscete, e aiuta.
e se al secondo giorno potete tenere voi il timone... chiaro non sapreste scegliere le vele, ma andare dritto e controllarla con il timone non è difficile

a questo punto tutto cambia: l'inclinazione fino a pucciare in acqua il c ...ehm sedere degli amici seduti sul bordo è esaltante, perchè lo controllate voi, capite cosa succede e non c'è nulla di così incomprensibile
anche il mal di mare passa!
i sobbalzi? chiaro, fosse mare calmo è più comodo... ma se ci sono le onde non cambia nulla! anche le strade ben asfaltate sono più comode... ma in italia ci dobbiamo accontentare di quelle turbolente. pazienza.

nel mio caso ho capito che "capirci qualcosa in più" mi aiuta

sentiamo il dott. Luca cosa ne pensa :roll:
Questa analogia mi piace molto...magari la uso anche in aula (devo pagare qualche diritto di copiright? :roll: :lol: ).

Però ci sono alcune piccole differenze tra aereo e barca che rischiano di diventare decisive per chi ha paura di volare.

Quando sei in barca, pur non avendo alcun controllo diretto (soprattutto se sei alle prime armi), sei, in qualche modo, molto più vicino alla "stanza dei bottoni", sei vicino a chi governa la barca e sei molto più consapevole che in aereo di cosa stia succedendo perchè chi gestisce il mezzo è vicino a te. Il paragone più corretto sarebbe quello di chi, in aereo, siede vicino ai piloti. E sappiamo tutti che, in molti di tipi di paure dell'aereo, una volta che sei seduto vicino ai piloti...la paura magicamente scompare.

Poi, l'invenzione dell'aereo è relativamente recente: 10 gennaio 1903 (visto che è prossima potremmo anche festeggiarla sul forum 8)). E' come se i nostri cromosomi non avessero ancora fatto in tempo a riprogrammarsi per gestire bene questo evento perchè, rispetto all'alba dell'uomo, è avvenuto praticamente due secondi fa.
Io non sono in grado di datare l'invenzione della barca (magari qualcuno più esperto può aiutarci), però si parlava di barca con Noè, con i Fenici, con i Sumeri...insomma i nostri cromosomi l'invenzione della barca l'hanno assorbita ben bene e forse, per questo, viviamo questo mezzo con un pizzico di serenità in più.

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Messaggio da po-paolo »

vero, ma appunto la barca ti permette molto più facilmente di vedere "la stanza dei bottoni"
pur nelle relative proporzioni e diversità, uno si accorge che tutto sommato se vede o capisce qualche cosa, la sua percezione del problema cambia

chiaramente nei casi in cui conoscere sia un vantaggio per la propria paura!

è un passo intermedio, che magari genera meno ansia perchè uno pensa "al massimo so nuotare, l'acqua la conosco"
Ultima modifica di po-paolo il 14 dicembre 2007, 10:40, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Fearless flyer »

po-paolo ha scritto:vero, ma appunto la barca ti permette molto più facilmente di vedere "la stanza dei bottoni"
pur nelle relative proporzioni e diversità, uno si accorge che tutto sommato se vede o capisce qualche cosa, la sua percezione del problema cambia

chiaramente nei casi in cui è un vantaggio per la propria paura!
Il problema è che non lo è mai...un vantaggio.
Volare bene SOLO a fianco dei piloti rafforza le problematiche del controllo e ratifica formalmente una situazione di dipendenza dal controllo.
La soluzione vera al problema del controllo (e alle paure centrate sulla mancanza del controllo) non è trovare più elementi per alimentare il controllo quanto, molto più semplicemente...affidarsi.

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Messaggio da aeb »

Fearless flyer ha scritto: Questa analogia mi piace molto...magari la uso anche in aula (devo pagare qualche diritto di copiright? :roll: :lol: ).

Però ci sono alcune piccole differenze tra aereo e barca che rischiano di diventare decisive per chi ha paura di volare...
Ce n'è soprattutto una, ritengo: in barca, l'ansioso da navigazione, può sempre "immaginarsi" l'ultima chance di buttarsi in acqua... anche se magari nuota male o punto, si trova a qualche miglio dalla costa ed il mare è in****ato forza 7.... :?
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Messaggio da hirundo »

aeb ha scritto:Ce n'è soprattutto una, ritengo: in barca, l'ansioso da navigazione, può sempre "immaginarsi" l'ultima chance di buttarsi in acqua... anche se magari nuota male o punto, si trova a qualche miglio dalla costa ed il mare è in****ato forza 7.... :?
Per me questa non valeva... non so nuotare :mrgreen:, potevo solo affidarmi alla bravura dello skipper. Però pensandoci su ne vedo un'altra importante: in barca a vela non esistono ospiti, tutti devono avere un ruolo (fosse anche solo quello di zavorra) e quindi, partecipare alle manovre; una cosa che in aereo manca del tutto. Comunque, come esperienza, può dare tanta fiducia nella propria capacità di confrontarsi con situazioni nuove. Tentare non nuoce... ed è piacevole. :D
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Messaggio da aeb »

hirundo ha scritto:
aeb ha scritto:Ce n'è soprattutto una, ritengo: in barca, l'ansioso da navigazione, può sempre "immaginarsi" l'ultima chance di buttarsi in acqua... anche se magari nuota male o punto, si trova a qualche miglio dalla costa ed il mare è in****ato forza 7.... :?
Per me questa non valeva... non so nuotare :mrgreen:, potevo solo affidarmi alla bravura dello skipper. Però pensandoci su ne vedo un'altra importante: in barca a vela non esistono ospiti, tutti devono avere un ruolo (fosse anche solo quello di zavorra) e quindi, partecipare alle manovre; una cosa che in aereo manca del tutto. Comunque, come esperienza, può dare tanta fiducia nella propria capacità di confrontarsi con situazioni nuove. Tentare non nuoce... ed è piacevole. :D
Io so nuotare, e me la cavo anche bene, ma non basta.... se sei a qualche miglio dalla costa, magari d'inverno, puoi anche essere Mark Spitz... :? Sulla zavorra... buona questa! Beh, i pax sull'aereo un ruolo ben preciso ce l'hanno: sono carico pagante.... :D Comunque, anche in barca c'è gente che sale a bordo solo per prendere il sole e rompere i co****ni.... c'è di buono che di norma lo possono fare una volta sola, poi scatta il ban automatico in sempiterno.....
Ultima modifica di aeb il 14 dicembre 2007, 12:02, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da po-paolo »

beh questa è razionalità... ma se ci pensi vedi bene che non è per forza una cosa risolutiva il fatto di essere in mare e saper nuotare
immagino però che molte paure non siano così tanto "razionali" e facilmente superabili... forse il vantaggio della barca è proprio un po' di fiducia nel confrontarsi con situazioni nuove
hirundo

Messaggio da hirundo »

aeb ha scritto:Sulla zavorra... buona questa!
Si va un po OT, ma... non è una battuta: la "zavorra" deve almeno sapere su quale lato della barca mettersi :D... anche un po' in fretta e senza intralciare le manovre, se è in regata :D (non sto a dirvi quanti lividi mi sono fatta... ma posso dire che nel mio piccolo c'ero alla Barcolana 2002).
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