Quilodico ha scritto:SONO D'ACCORDISSIMO CON TE! La libertà di scegliere quali consigli seguire non dipende certo dal titolo di un post e su questo hai pienamente ragione; infatti la mia non era tanto un'esortazione verso gli admin (anche se, in effetti, rileggendola così pareva) a cambiare il titolo, quanto a chi, in generale, affronta il tema delle malattie con leggerezza; e sono convinta che, pur non avendo dubbi sul fatto che a questa persona sia servita senz'altro la sua esperienza positiva, mettere un titolo così SIA affrontare il tema con leggerezza. Perchè i fattori che coinvolgono il fobico sono molteplici e personalissimi; sono molteplici i livelli di paura, i livelli di autostima, i livelli di percezione del sè. Ed è quindi chiaro che, attivando un thread con questo titolo, Francesco ha palesato in modo abbastanza evidente che non sa di cosa parla; perchè chi ha una minima infarinatura (senza quindi arrivare a chi fa questo di mestiere) della complessità del problema, mai penserebbe di scrivere una cosa che spingerebbe tante, troppe persone, a percepire una soluzione "facile" per un problema che va affrontato caso per caso, come i tanti esempi sul forum testimoniano, facendole andare incontro, magari, ad ulteriori ostacoli e delusioni e peggiorando quindi una situazione già di per sè difficile. Solo questo.
No Quilodico, dal mio punto di vista parlo con cognizione di causa. Mi ripeto per l'ennesima volta: la difficoltà nel superare certi disturbi mentali sta proprio nel caricare così tanto quei disturbi. Proprio nel momento in cui dici una cosa tipo "questa cosa non può essere presa alla leggera perché il problema è molto complesso e ci sono tante persone che soffrono tremendamente", ecco proprio in questo preciso momento stai trasferendo a quelle persone un messaggio limitante, incosapevolmente le stai distruggendo, stai dicendo loro che sono affette da un disturbo complesso. E di fronte a questa tua verità rivelata non accetterano mai di risolvere un problema complesso in 10 minuti. Rendiamoci conto signori, la complessità del problema la crea chi dice che il problea è complesso e difficilmente superabile, non il paziente. Il paziente sa di avere un problema, ma all'inizio non sa se si supera in un minuto o in due anni. E' chi gli spiega il problema che lo induce ad accettare quella convinzione sbagliata. E più insistete nel dire che le cose sono complesse e difficili e più create incapacità appresa. Vi assicuro che se uno di cui ti fidi ciecamente ti dice che prima di due anni non risolvi il problema, allora stai sicuro che tu il problema non lo risolvi prima di due anni. Se vai da uno che ti dice che ci vogliono 2 giorni, forse lo risolvi in 2 mesi, ma non in due anni. In premessa c'è sempre che parlo a titolo personale, esprimo mie opinioni che possono essere anche non condivise.
Ti potrei portare come caso da manuale quello di una perosna affetta dalla fobia dei topi. Nessun psicologo era riuscito a fargliela passare. Tutti le avevano ormai trasferito il concetto (anche incosapevolmente) che il problema era complesso e così difficile da superare che quella persona non aveva attivato più nessuna risorsa per tentare di superarlo. Ormai era convinta di non potercela fare, era rassegnata. Come puoi superare un problema se un presunto luminare non fa altro che (più o meno) incosapevolmente comunicarti quanto è difficile superarlo? Come puoi superare un problema se nel tuo intimo sei convinto di non poterlo fare? Come puoi realizzare una cosa in cui sei il primo a non crederci? Insisto: non bisogna insistere in questa direzione altrimenti veramente si convincono le persone che non ce la faranno mai.
Ebbene quella persona si recò da uno dei più famosi studiosi di PNL mondiali.
Lui esordì dicendo: "hai paura di tutti i topi?"
E lei: "si! di tutti i topi. Solo il pensiero mi provoca panico"
Lui: "allora se hai paura di tutti i topi hai paura anche di Jerry, il topo di Tom e Jerry"
Lei iniziò a ridere: primo ancoraggio della sensazione di allegria al concetto di topo. FIno ad allora tutti i terapeuti le avevano fatto sentire il "peso" della sua patologia. Un PNLlista stava facendo in modo che lei pensando ad un topo ridesse.
Lui continuò: "Bene bene allora di Jerry non hai paura"
E lei: "no di Jerry proprio no"
E Lui: "Sai come si chiama questo atteggiamento: razzismo nei confronti dei topi. COme vuoi che si sentano gli altri topi sapendo che tu ami Jerry e odi tutti gli altri topi. Si, si, questo è proprio razzismo per i topi..."
Lei non riuscì dal trattenersi ed esplose in una grande risata: pensava ai topi e rideva e così facendo ancorava un nuovo stato d'animo all'immagine dei topi.
Poi lui continuò: "qual è la scena che ti fa più paura"
E Lei: "Ho il terrore di aprire la credenza e di trovare un topo che mi salta addosso"
E lui: "Fammi capire, tu sei un topo, vedi uno che apre la credenza e trovi davanti a te una montagna umana di 100 kili e 1000 volte più grande di te. E cosa fai? Gli salti addosso? Dovresti essere davvero folle!"
Lei continuava a ridere....
La terapia andò avanti così per una mezz'oretta. La signora non aveva mai riso così tanto in vita sua, e soprattutto non aveva mai riso su un argomento che la terrorizzava. Aveva pensato per mezz'ora ai topi ridendo. Il suo cervello aveva creato nuove associazioni al concetto di topo, non più terrore ma allegria.
SI dice che quella persona sia andata a caccia di topi per vedere come erano fatti....
Quindi fin quando si tratta l'argomento col peso e la drammaticità tipica della nostra cultura non faremo altro che creare incapacità di risolverlo. Se ho usato leggerezza, era proprio per dare il messaggio che in fondo il mostro non è così grande come lo si vuole dipingere.
Se posso dare un consiglio a chi legge: se per caso vi sto stimolando a cercare uno terapeuta che applica tecniche di PNL non mettetevi a fare ricerche sommarie o a rivolgervi al primo che capita, perché nel settore ci sono tanti improvvisatori e poi si rischia di mettersi in mano a incompetenti. Chiedete sempre informazioni adeguate. Non chiedete consigli a me in merito perché io non ho mai conosciuto uno terapeuta di PNL quindi non saprei minimamente cosa consigliarvi. Comunque io insisto molto sulla capacità di poter affrontare adeguatametne il problema anche da soli. Ma trattasi sempre di mia personalissima opinione.
Francesco