Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

La fobia del volo: dubbi comuni, cause, soluzioni.
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araial14
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da araial14 »

In psicologia non esistono assiomi, ed essendo una scienza con degli empirismi decisamente labili, tutto è sempre messo in relazione ad una variabile temporale decisamente breve.Esistono dei dati di ricerca, per cui in genere lo psicologo agendo sul campo elabora attraverso dei soggettivi parametri statistici (ah la statistica, l'esame più odiato! :x ) fisiologicamente rielaborati (le variabili sono infinite e rarissime le costanti) una tesi. Una tesi che non può essere assolutamente scritta "a fuoco",imperitura,statica.La psicologia è una scienza umanistica e non medica,aggiungerei fortunatamente( tanti psicologi nelle corsie d'ospedale sono ancor presi a calci nel sedere da psichiatri e neurologi),si avvale delle linee guida (ma non sempre) di scuole di pensiero che si son disgiunte (non del tutto) da teorie filosofiche ...Se davi l'esame dal docente di scuola strutturalista,e poi passavi con eroico stoicismo al "luminare" comportamentista, beh ne accettavi le conseguenze :lol: . Anche se la neuropsicologia come scienza "nuova" si rende ibrido-ponte fra la psiche (accezione greca di anima) e l'oggettività commensurata della neurologia pura, non giunge mai e poi MAI a conclusioni matematiche,MAI!Quindi, cara RallyVincent, il tuo intervento in questo caso, sto cercando un eufemismo non troppo "duro",è assolutamente fuori luogo, nonchè fuorviante.Essere appassionatamente di parte per una tesi, non vuol assolutamente dire d'esser dalla parte della ragione. Si deve confutare quel che si conosce a fondo, altrimenti si rischia di fare solo la figura di chi riporta frasi lette nelle rubriche para-psicologiche dei settimanali con grande tiratura.
P.S. Quanto affermo è supportato naturalmente da una mia cognizione sull'argomento.La data della mia laurea in psicologia si perde nella notte dei tempi ed è un pezzo di carta che ha sempre fatto "bella" mostra fra gli scaffali delle mie librerie (mai praticato)ma le sinapsi didattiche del periodo esistono,e per il momento sono ancora chiare..
Salut!
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Francesco76
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Francesco76 »

Salve,
a chi mi chiedeva di qualificarmi rispondo che non ho alcun titolo da vantare, ma solo una passione per l'argomento.

A Tiziana, che credo abbia intepretato i miei post come un'attacco personale, dico che non era assolutamente mia intenzione screditarla. In realtà mi stavo solo mettendo nei panni del lettore e cercando di salvare il salvabile.
Infatti proviamo a metterci nei panni di un lettore. Legge il mio post e inizia a pensare che la tecnica possa essere efficace; si accende una speranza nella sua mente. Poi legge il tuo post nel quale fai capire che "o si va dallo psicoterapeuta o è tutta aria fritta". La fiducia di quel lettore in merito alla tecnica, già probabilmente fragile, potrebbe venire immediatamente a mancare. Soprattutto perché lui è da anni bombardato da questi messaggi, per cui dà più peso alla soluzione "classica" (psicoterapeuta, analisi etc..) piuttosto che alla soluzione innovativa e "misteriosa" (PNL). Considera poi che per noi essere umani, rifugiarsi nelle nostre convinzioni è una cosa particolarmente piacevole perchè ci fa sentire sicuri. Il "mettersi in discussione" è doloroso per chiunque e non c'è cosa che dà maggiore sicurezza che restare aggrappati alle nostre convinzioni e allontanare tutto ciò che può minarle. Ecco perché è così difficile che la gente impari ad applicare queste tecniche: perché la nostra cultura ci fa essere convinti, a priori e senza alcun riscontro reale, che non siano efficaci. E' quello che hai fatto tu, esprimendo un giudizio sulla mia tecnica, anche non conoscendo per nulla l'argomento che stavo trattando. Ma non ti biasimo, perché è una reazione normale che mi capita spesso e pertanto mi ci sono abituato.

Comunque nel caso specifico, leggendo la tua risposta, Il lettore si sarebbe rifugiato nelle sue vecchie convinzioni, non credendo più all'efficacia della tecnica PNL. E come può essere efficace una cosa se siamo i primi a credere che non lo sia? Come possiamo realizzare una cosa di cui siamo i primi a non esserne convinti?.

Ecco perché poi ho scritto che ciò di cui parlavi "erano solo tue opinioni e non verità assolute": proprio per rimettere nel lettore il dubbio, per ri-alimentare la speranza, appunto per salvare il salvabile. Purtroppo non hai colto il segnale. Ma comunque ora non ha più senso, visto come è evoluto il thread.

Ci tengo a fare una precisazione: il rivolgersi a psicoterapeuti può essere sicuramente un modo per risolvere il problema, per cui io non ho mai detto che non si debba andare da uno specialista del settore. Ho però sostenuto che a mio avviso possono esistere strade alternative, tra cui anche dei percorsi fatti autonomamente, perchè sono convinto che la mente umana abbia risorse incredibili per auto-guarirsi (come il corpo auto-guarisce una ferita, così anche la mente può trovare il sistema di guarire i propri disturbi). Comunque a scanso di equivoci considerate ciò che scrivo come un mia opinione frutto esclusivamente della mia esperienza personale, perché non ho né titoli né dati da vantare. Se questo forum vuole affrontare il problema da un punto di vista scientifico, allora cancellate pure i miei post.

A chi mi chiedeva ulteriori informazioni su questo tipo di tecniche, non so cos'altro aggiungere, a meno che non vogliamo fare un trattato di PNL, ma non credo che questa sia la sede giusta.

Magari lascio qualche spunto a beneficio di quei lettori che adesso saranno evidentemente confusi e hanno bisogno di qualche impulso in più:

Sappiate che siete i padroni dei vostri stati d'animo, siete voi a decidere in ogni momento come sentirvi e non sono gli eventi esterni a condizionarvi. Provate a immaginare che qualcuno vi abbia rubato la macchina: vi arrabbiate come delle bestie. Ora provare ad immaginare che qualcuno vi abbia rubato la macchina il giorno stesso in cui avete vinto 5 milioni di euro alla lotteria: vi arrabbiate allo stesso modo o ve lo fate scorrere sulla pelle?
Non ve ne frega poi più di tanto, vero?
Bene questa è la dimostrazione che non è ciò che succede fuori che ci crea lo stato d'animo, ma è come noi lo interpretiamo, dipende solo dal significato che noi attribuiamo a quello stimolo esterno. Inoltre lo stesso stimolo (l'auto rubata), in situazioni diverse ci fa reagire in modi diversi. Quindi capiamo che non è l'evento esterno che ci fa stare bene o male, ma il modo in cui noi gli attribuiamo significato.

Siamo soliti dire: "quella persona mi ha fatto incazzare". In realtà bisognerebbe dire "Io ho deciso di incazzarmi a seguito dell'atteggiamento di quella persona", ponendo l'accento sul fatto che siamo NOI e soltanto NOI a decidere in ogni momento come reagire ad uno stimolo esterno e non è lo stimolo in sè che ci porta una reazione.

Convinciamoci di questo fatto: se sono arrabbiato, felice, sereno, rilassato o se provo paura è perché il mio cervello ha deciso di attivare delle reazioni chimiche che mi fanno provare le suddette sensazioni. Le ha attivate in presenza di uno stimolo esterno, ma lo stimolo esterno non è una condizione necessaria.

Cos'è la felicità in termini chimici? produzione nel nostro organismo di endorfine, seratonina etc... Ora la nostra cultura, i nostri valori, la nostra educazione ha influenzato il nostro cervello affiché secernesse tali sostanze in presenza di determinati stimoli esterni: sono felice se compro la macchina grande, se mi sposo, se ho un figlio, se guadagno molto, se faccio quella vacanza etc... In realtà abbiamo programmato inconsapevolmente il nostro cervello affinché attivi le reazioni chimiche della felicità solo in presenza di quelli stimoli. O forse sarebbe più corretto dire "ci hanno programmato" in questo modo (attraverso i media, la pubblicità, i valori condivisi, le credenze collettive etc...)
Poi magari facciamo un viaggio in Africa e vediamo che persone povere, in condizioni oggettivamente peggiori delle nostre, hanno dei sorrisi incredibili e sembrano terribilmente felici. Ma come diavolo fanno ad essere così solari se non hanno niente? Ebbene la loro cultura è tale che i loro programmi cerebrali "producono" la felicità in corrispondenza di stimoli molto diversi dai nostri (e meno costosi). Magari il cervello dell'africano produce endorfina mentre è intento a chiacchierare con i suoi amici. Magari un occidentale per produrre quella stessa quantità di endorfina deve essere assunto in una grande azienda o deve comprarsi l'auto nuova.
Poi magari vediamo un monaco buddista che sta seduto immobile per 2 giorni e sembra beato e diciamo: "ma come fa uno che sta immobile per due giorni a tenere quel sorriso da ebete?". In realtà quella persona ha capito che quelle reazioni chimiche si possono anche gestire direttamente, autocontrollare, senza passare per eventi esterni. Tutti ciò per dire cosa: che le sensazioni sono in mano nostra e possiamo imparare a governarle come meglio vogliamo.

Ricordate l'esperimento di Pavlov? Ogni volta che dava da mangiare al cane suonava il campanello. Poi bastava suonare il campanello e il cane iniziava a salivare e a produrre succhi gastrici anche senza presenza di cibo. Aveva ancorato la reazione dell'animale al suono del campanello.
Noi funzioniamo esattamente come il cane di Pavlov. Abbiamo ancorato la sensazione di felicitò, paura, gioia, serenità, arrabbiatura etc.. a determinati stimoli esterni.

Capito questo concetto, si intuisce come è anche in nostro potere ri-programmare completamente il nostro sistema stimolo esterno/sensazione provata.
Così se noi all'aereo abbiamo associato una chimica che ci fa andare in uno stato di panico, con precise tecniche possiamo ancorare a quello stimolo un'altra sensazione, ad esempio quella di rilassatezza.
E' fattibile e non si può assolutamente prevedere un tempo necessario per farlo. Alcuni non ci riusciranno mai, altri ci riescono in 10 minuti dopo aver capito il meccanismo. E quasi tutto dipende da quanto si è disposti ad abbandonare le nostre vecchie convinzioni limitanti che tendono a ritenere gli stimoli esterni causa delle nostre sensazioni.

CI sono tecniche di PNL che ti fanno ancorare stati d'animo ad un gesto, proprio come il cane di Pavlov. Ad esempio associ ad uno schiocco di dita un senso di rilassamento. Poi appena schiocchi le dita senti i muscoli che si rilassano: hai educato il tue cervello a produrre quelle sostanze in corrispondenza di un nuovo stimolo. Prima era il sedersi in poltrona o il bersi una birra con gli amici o lo stare su una spiaggia. Ora lo hai associato ad uno schiocco di dita. Ed è comodo no? Sei teso per qualsisai motivo, schiocchi le dita, e il tuo cervello produce le sostanze necessarie a farti distendere. SI è proprio così, è un fatto scientifico dimostrato da Pavlov (visto che qui ci sono molti che hanno bisogno del conforto scientifico)

Sei tu e solo tu a decidere come sentirti in ogni momento. Solo tu decidi le sensazioni che in ogni momento vuoi provare. Bene una volta che hai capito questo concetto il resto viene abbastanza facile. Se sei tu a decidere come sentirti, allora puoi anche decidere che l'aereo di fa stare tranquillo e rilassato, invece che nervoso.

Non è vero che non sei in grado di superare la paura di volare in 30 secondi: metti che tuo figlio è dall'altra parte del mondo in mano a guerriglieri che lo vogliono uccidere. L'ultimatum è che o vai tu di persona a prenderlo entro 10 ore o lo uccidono. Che fai, ci sali sull'aereo?... Starai pensando "vabbè così è diverso... è tutto un altro paio di maniche", No! non c'è niente di diverso: la tua mente (e ripeto SOLO e SOLTANTO la tua mente) in 30 secondi, in una tale situazione critica, riuscirebbe a trovare risorse sufficienti per vincere quella paura. Ti rendi conto di che potenziale hai dentro di te e non lo sfrutti?
Ora non dico che devi farlo in 30 secondi, ma perché non provi ad accedere a quelle risorse incredibili che hai nella tua mente per cercare di vincere la paura anche in condizioni normali?

------

In tutto questo, c'è qualcuno che ha applicato la tecnica? Raccontare le esperienze che ha provato potrebbe essere utile anche per gli altri.

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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Francesco76 »

runner ha scritto:Il meccanismo alla base - se non ho capito male - dunque risiede nel "legare" a un luogo fisico determinate sensazioni evocate tramite l'escamotage dei colori, o sbaglio?
Un'ultima domanda all'autore del topic: c'è un numero migliore di emozioni da richiamare, oppure è indifferente?
Se rileggi il mio penultimo post le cose ti saranno più chiare. I colori servono solo per richiamare visivamente gli stati d'animo. Puoi usare le lettere, i suoni, insomma quello che vuoi.
Il meccanismo sta nel fare in modo che il cervello si abitui a reagire in modo diverso in presenza di uno stimolo esterno. Se ogni volta che penso ad un esame divento teso è perchè esiste materialmetne nel nostro cervello un percorso cerebrale di sinapsi (una vero e proprio circuito chiamato "engramma" o "traccia mnestica") che in presenza dello stimolo ci fa attivare la reazione. Tante più volte è stato percorso quel circuito tanto più è marcato nel nostro cervello. Tanto più emozionalmente si percorre quel circuito tanto più diventa marcato.
Un'esperienza traumatica e così carica emozionalmente come uno stupro genera un engramma talmente marcato che quella persona al solo pensiero di trovarsi da sola va nel panico.
Ora noi abbiamo il potere di far cambiare pecorso a questo circuito, rieducando il nostro cervello: lo stimolo iniziale è lo stesso, ma deviamo il percorso in modo tale che il nostro cervello non attivi più la chimica del panico ma la chimica di una sensazione positiva.
Uno di questi modi è far rivivere al cervello quella sensazione traumatica, ma immerso nella sensazione positiva che vogliamo gli venga associata.
Ecco che rivivere mentalmetne l'esperienza del volo, dopo aver richiamato gli stati d'animo di rilassatezza, sicurezza e allegria, inizia a creare materialmente degli engrammi nuovi e il cervello, in presenza dello stimolo reale, non reagisce più con il panico, ma ripercorrendo il nuovo engramma attiva i nuovi stati d'animo.
Ora se l'engramma che porta al panico è particolarmente marcato, ci vuole effettivamente più sforzo per creare un nuovo engramma che sostituisca quello vecchio. Più che una questione di tempo è una questione di carica emozionale: ed ecco che la tecnica va ripetuta più volte cercando di mettere tutti gli sforzi immaginativi di cui disponiamo in modo da lasciare una traccia ben marcata nel nostro cervello.

Francesco
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Otaku »

Francesco76 ha scritto: Ricordate l'esperimento di Pavlov? Ogni volta che dava da mangiare al cane suonava il campanello. Poi bastava suonare il campanello e il cane iniziava a salivare e a produrre succhi gastrici anche senza presenza di cibo. Aveva ancorato la reazione dell'animale al suono del campanello.
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da aeb »

Otaku ha scritto:
Francesco76 ha scritto: Ricordate l'esperimento di Pavlov? Ogni volta che dava da mangiare al cane suonava il campanello. Poi bastava suonare il campanello e il cane iniziava a salivare e a produrre succhi gastrici anche senza presenza di cibo. Aveva ancorato la reazione dell'animale al suono del campanello.
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da DELTA TANGO »

Comunque piaccia o no Francesco "GURU" porta esempi azzeccati ;

Confermo che Ho sempre pensato che prendere l'aereo per un 'esigenza del genere "emergenza"
stranamente mi fa sparire qualsiasi tipo di problema e non avrei nessun problema ;

Infatti nei miei lunghi viaggi all'estero ( in camper ) ho sempre pensato che se per un motivo
qualsiasi ( incidenti gravi o altre cose catastrofiche ) sarei rientrato senza problemi a casa in aereo .

Lo stesso , e già l'ho detto in passato , se la Hunziker mi chiedesse per sbalglio ............... di far un viaggio insieme per un atollo delle maldive con partenza oggi pomeriggio , bè sono già al Ceck in :lol:

Quindi la mente fa e disfà bisogna saperla solo guidare ; facile nò?

ciao
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da mcgyver79 »

DELTA TANGO ha scritto:Quindi la mente fa e disfà bisogna saperla solo guidare ; facile nò?
Facile magari no, ma possibile sì! :)

Ciaooooo.
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da MD82_Lover »

aeb ha scritto:
Otaku ha scritto:
Francesco76 ha scritto: Ricordate l'esperimento di Pavlov? Ogni volta che dava da mangiare al cane suonava il campanello. Poi bastava suonare il campanello e il cane iniziava a salivare e a produrre succhi gastrici anche senza presenza di cibo. Aveva ancorato la reazione dell'animale al suono del campanello.
Noi funzioniamo esattamente come il cane di Pavlov. Abbiamo ancorato la sensazione di felicitò, paura, gioia, serenità, arrabbiatura etc.. a determinati stimoli esterni.
...Ma il cane di Pavlov non si dava da mangiare da solo... E neppure suonava il campanello. :mrgreen:
Intervento puntuale.... :mrgreen:
Puntualissimo perchè c'è una giornalista e ricercatrice americana (Amy Sutherland) che sostiene che gli uomini si riescano ad addomesticare tanto quanto gli animali.

I curiosi possono trovare notizie sull'argomento digitando il nome su Google.
Le mogli sono invece caldamente raccomandate di acquistare il suo libro... :lol: :lol:
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da mcgyver79 »

MD82_Lover ha scritto:Puntualissimo perchè c'è una giornalista e ricercatrice americana (Amy Sutherland) che sostiene che gli uomini si riescano ad addomesticare tanto quanto gli animali.

I curiosi possono trovare notizie sull'argomento digitando il nome su Google.
Le mogli sono invece caldamente raccomandate di acquistare il suo libro... :lol: :lol:
Penso che intendesse dire che da soli non ce la si fa, serve qualcuno. E io posso anche essere d'accordo, ma non vedo in quel qualcuno necessariamente uno psicoterapeuta. Lo stimolo può essere una persona, una cosa o un evento.

Ciaooooo.
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Quilodico »

Grazie Francesco per i tuoi chiarimenti molto utili.

Io ho avuto modo di approcciare la PNL per motivi di lavoro: infatti questa è una tecnica che viene utilizzata soprattutto in contesti manageriali o comunque di vendita/marketing. Sicuramente lo spunto di Kitano, ossia un eventuale utilizzo per aiutare a rilassarsi, è da considerare. Mi permetto però di farti notare che parlare di autodeterminazione nelle emozioni non è corretto. Non lo è fino in fondo, per lo meno. La paura, infatti è un'emozione primaria, e, vivaddio, esiste in ognuno di noi dalla nascita. Determinate reazioni si attivano in automatico sia nel nostro corpo sia nella mente perchè in realtà questo avrebbe il senso di salvarci da un pericolo. Il problema della fobia (che invece non è un'emozione primaria, ma una "costruzione" successiva della nostra mente) è che la paura arriva in assenza di una buona motivazione. Il fatto che ognuno di noi abbia delle risorse enormi per combattere questo insano meccanismo è ovvio: anche nella terapia psicologica sei tu che fai un percorso, mica qualcun altro al posto tuo. Tu fai degli esempi azzeccati in tal senso: in situazioni di stress elevato, infatti, ognuno di noi manifesta risorse che non credeva nemmeno di avere. Ma c'è un però: in situazioni di alta tensione i nostri paramentri cambiano -fisicamente ed emozionalmente-, quindi sarebbe impensabile basare una crescita personale su tali parametri, perchè bisognerebbe ricreare sempre la condizione di stress che ci ha portato a tali modificazioni. Infatti, non a caso, dopo aver affrontato un "codice rosso", si cede: ci si sente svuotati, fragili, debolissimi. Questo perchè il nostro corpo non è abituato nè predisposto per andare al massimo sempre e comunque.
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Quilodico »

Quilodico ha scritto:. Questo perchè il nostro corpo non è abituato nè predisposto per andare al massimo sempre e comunque.
Ad eccezione di Vasco Rossi :lol: :lol: :lol:
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da MD82_Lover »

mcgyver79 ha scritto:
MD82_Lover ha scritto:Puntualissimo perchè c'è una giornalista e ricercatrice americana (Amy Sutherland) che sostiene che gli uomini si riescano ad addomesticare tanto quanto gli animali.

I curiosi possono trovare notizie sull'argomento digitando il nome su Google.
Le mogli sono invece caldamente raccomandate di acquistare il suo libro... :lol: :lol:
Penso che intendesse dire che da soli non ce la si fa, serve qualcuno. E io posso anche essere d'accordo, ma non vedo in quel qualcuno necessariamente uno psicoterapeuta. Lo stimolo può essere una persona, una cosa o un evento.

Ciaooooo.
Sono a conoscenza di persone che hanno superato ansie e fobie senza avere il supporto dello psicoterapeuta.
Quindi questo mi fa pensare che si possa fare.
E poi,per forma mentis,credo ci siano quasi sempre diverse strade da poter percorrere per arrivare alla soluzione di uno stesso problema.
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Re: Come superare la paura di volare in 10 minuti

Messaggio da Francesco76 »

Quilodico ha scritto:SONO D'ACCORDISSIMO CON TE! La libertà di scegliere quali consigli seguire non dipende certo dal titolo di un post e su questo hai pienamente ragione; infatti la mia non era tanto un'esortazione verso gli admin (anche se, in effetti, rileggendola così pareva) a cambiare il titolo, quanto a chi, in generale, affronta il tema delle malattie con leggerezza; e sono convinta che, pur non avendo dubbi sul fatto che a questa persona sia servita senz'altro la sua esperienza positiva, mettere un titolo così SIA affrontare il tema con leggerezza. Perchè i fattori che coinvolgono il fobico sono molteplici e personalissimi; sono molteplici i livelli di paura, i livelli di autostima, i livelli di percezione del sè. Ed è quindi chiaro che, attivando un thread con questo titolo, Francesco ha palesato in modo abbastanza evidente che non sa di cosa parla; perchè chi ha una minima infarinatura (senza quindi arrivare a chi fa questo di mestiere) della complessità del problema, mai penserebbe di scrivere una cosa che spingerebbe tante, troppe persone, a percepire una soluzione "facile" per un problema che va affrontato caso per caso, come i tanti esempi sul forum testimoniano, facendole andare incontro, magari, ad ulteriori ostacoli e delusioni e peggiorando quindi una situazione già di per sè difficile. Solo questo.

No Quilodico, dal mio punto di vista parlo con cognizione di causa. Mi ripeto per l'ennesima volta: la difficoltà nel superare certi disturbi mentali sta proprio nel caricare così tanto quei disturbi. Proprio nel momento in cui dici una cosa tipo "questa cosa non può essere presa alla leggera perché il problema è molto complesso e ci sono tante persone che soffrono tremendamente", ecco proprio in questo preciso momento stai trasferendo a quelle persone un messaggio limitante, incosapevolmente le stai distruggendo, stai dicendo loro che sono affette da un disturbo complesso. E di fronte a questa tua verità rivelata non accetterano mai di risolvere un problema complesso in 10 minuti. Rendiamoci conto signori, la complessità del problema la crea chi dice che il problea è complesso e difficilmente superabile, non il paziente. Il paziente sa di avere un problema, ma all'inizio non sa se si supera in un minuto o in due anni. E' chi gli spiega il problema che lo induce ad accettare quella convinzione sbagliata. E più insistete nel dire che le cose sono complesse e difficili e più create incapacità appresa. Vi assicuro che se uno di cui ti fidi ciecamente ti dice che prima di due anni non risolvi il problema, allora stai sicuro che tu il problema non lo risolvi prima di due anni. Se vai da uno che ti dice che ci vogliono 2 giorni, forse lo risolvi in 2 mesi, ma non in due anni. In premessa c'è sempre che parlo a titolo personale, esprimo mie opinioni che possono essere anche non condivise.

Ti potrei portare come caso da manuale quello di una perosna affetta dalla fobia dei topi. Nessun psicologo era riuscito a fargliela passare. Tutti le avevano ormai trasferito il concetto (anche incosapevolmente) che il problema era complesso e così difficile da superare che quella persona non aveva attivato più nessuna risorsa per tentare di superarlo. Ormai era convinta di non potercela fare, era rassegnata. Come puoi superare un problema se un presunto luminare non fa altro che (più o meno) incosapevolmente comunicarti quanto è difficile superarlo? Come puoi superare un problema se nel tuo intimo sei convinto di non poterlo fare? Come puoi realizzare una cosa in cui sei il primo a non crederci? Insisto: non bisogna insistere in questa direzione altrimenti veramente si convincono le persone che non ce la faranno mai.

Ebbene quella persona si recò da uno dei più famosi studiosi di PNL mondiali.

Lui esordì dicendo: "hai paura di tutti i topi?"
E lei: "si! di tutti i topi. Solo il pensiero mi provoca panico"
Lui: "allora se hai paura di tutti i topi hai paura anche di Jerry, il topo di Tom e Jerry"
Lei iniziò a ridere: primo ancoraggio della sensazione di allegria al concetto di topo. FIno ad allora tutti i terapeuti le avevano fatto sentire il "peso" della sua patologia. Un PNLlista stava facendo in modo che lei pensando ad un topo ridesse.
Lui continuò: "Bene bene allora di Jerry non hai paura"
E lei: "no di Jerry proprio no"
E Lui: "Sai come si chiama questo atteggiamento: razzismo nei confronti dei topi. COme vuoi che si sentano gli altri topi sapendo che tu ami Jerry e odi tutti gli altri topi. Si, si, questo è proprio razzismo per i topi..."
Lei non riuscì dal trattenersi ed esplose in una grande risata: pensava ai topi e rideva e così facendo ancorava un nuovo stato d'animo all'immagine dei topi.
Poi lui continuò: "qual è la scena che ti fa più paura"
E Lei: "Ho il terrore di aprire la credenza e di trovare un topo che mi salta addosso"
E lui: "Fammi capire, tu sei un topo, vedi uno che apre la credenza e trovi davanti a te una montagna umana di 100 kili e 1000 volte più grande di te. E cosa fai? Gli salti addosso? Dovresti essere davvero folle!"
Lei continuava a ridere....
La terapia andò avanti così per una mezz'oretta. La signora non aveva mai riso così tanto in vita sua, e soprattutto non aveva mai riso su un argomento che la terrorizzava. Aveva pensato per mezz'ora ai topi ridendo. Il suo cervello aveva creato nuove associazioni al concetto di topo, non più terrore ma allegria.
SI dice che quella persona sia andata a caccia di topi per vedere come erano fatti....

Quindi fin quando si tratta l'argomento col peso e la drammaticità tipica della nostra cultura non faremo altro che creare incapacità di risolverlo. Se ho usato leggerezza, era proprio per dare il messaggio che in fondo il mostro non è così grande come lo si vuole dipingere.

Se posso dare un consiglio a chi legge: se per caso vi sto stimolando a cercare uno terapeuta che applica tecniche di PNL non mettetevi a fare ricerche sommarie o a rivolgervi al primo che capita, perché nel settore ci sono tanti improvvisatori e poi si rischia di mettersi in mano a incompetenti. Chiedete sempre informazioni adeguate. Non chiedete consigli a me in merito perché io non ho mai conosciuto uno terapeuta di PNL quindi non saprei minimamente cosa consigliarvi. Comunque io insisto molto sulla capacità di poter affrontare adeguatametne il problema anche da soli. Ma trattasi sempre di mia personalissima opinione.

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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Francesco76 »

Quilodico ha scritto:Il problema della fobia (che invece non è un'emozione primaria, ma una "costruzione" successiva della nostra mente) è che la paura arriva in assenza di una buona motivazione.
Infatti qua non discutiamo di come voler eliminare la paura dalle nostre sensazioni, ma di come eliminare la paura ingiustifica, cioè quella creata artificiosamente dalla nostra mente.
Quilodico ha scritto:Ma c'è un però: in situazioni di alta tensione i nostri paramentri cambiano -fisicamente ed emozionalmente-, quindi sarebbe impensabile basare una crescita personale su tali parametri, perchè bisognerebbe ricreare sempre la condizione di stress che ci ha portato a tali modificazioni. Infatti, non a caso, dopo aver affrontato un "codice rosso", si cede: ci si sente svuotati, fragili, debolissimi. Questo perchè il nostro corpo non è abituato nè predisposto per andare al massimo sempre e comunque.
La prima volta che vai in palestra ti fanno male i muscoli per 7 giorni. La seconda volta per 3. E la terza volta recuperi in un giorno. Dopo un anno di palestra applichi ai tuoi muscoli uno stress 10 volte superiore rispetto al primo giorno, ma recuperi dopo un'ora dall'allenamento. Chi ti dice che non puoi alzare gli standard delle tue potenzialità e mantenerli a quel livello? Il nostro corpo non è abituato ad andare al massimo, perché è abituato ad andare al minimo. Se lo spingiamo ad andare al massimo ogni giorno di più, alla fine il massimo diventa la condizione normale.
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da aeb »

Francesco76 ha scritto: Infatti qua non discutiamo di come voler eliminare la paura dalle nostre sensazioni, ma di come eliminare la paura ingiustifica, cioè quella creata artificiosamente dalla nostra mente.
Cosa distingue una paura "creata artificiosamente dalla nostra mente" da un'altra paura, non-creata artificiosamente dalla nostra mente (a parte il prefisso "non")?
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Re: Come superare la paura di volare in 10 minuti

Messaggio da MD82_Lover »

Rally Vincent ha scritto:
MD82_Lover ha scritto:
Rally Vincent ha scritto: Sai che Alitalia per una cifra accessibilissima mette a disposizione un seminario di "soli" due giorni

Che valore ha il termine accessibilissimo?
Lo sai che hai scritto qualcosa che non ha alcun significato?
Se consulti un vocabolario troverai il significato della parola accessibile :wink:
Non avevo messo la cifra perchè poteva sembrare che prendessi una percentuale, ma visto che vuoi chiarimenti il corso con Alitalia costa 460 Euro (la fonte)
Scusa Rally,ma mi era sfuggita la tua risposta.

Forse non hai inteso cosa volevo dire per cui provo a scriverlo in altro modo.
Accessibilissimo ha un valore relativo e non assoluto.
Relativo al budget che una persona si può permettere di spendere.

Credi che la cifra che hai menzionato sia accessibilissima a tutti?
Io non amo fare i conti in tasca agli altri perciò non me la sentirei di asserire una cosa simile.

Poi mi sembra di aver letto che il corso non abbia percentuali di successo che raggiungano il 100%.
C'è quindi anche la pur piccolissima possibilità che l'investimento sia per nulla fruttifero.

Mi scuso per la digressione dall'argomento principale e pregherei che questo non sviasse la discussione dai giusti binari,ma ritengo che una precisazione di questo tipo sia doverosa nei confronti di chi certe cose,purtroppo anche volendole,non possa permettersele.
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Quilodico
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Quilodico »

Francesco76 ha scritto:
Quilodico ha scritto:Il problema della fobia (che invece non è un'emozione primaria, ma una "costruzione" successiva della nostra mente) è che la paura arriva in assenza di una buona motivazione.
Infatti qua non discutiamo di come voler eliminare la paura dalle nostre sensazioni, ma di come eliminare la paura ingiustifica, cioè quella creata artificiosamente dalla nostra mente.
Quilodico ha scritto:Ma c'è un però: in situazioni di alta tensione i nostri paramentri cambiano -fisicamente ed emozionalmente-, quindi sarebbe impensabile basare una crescita personale su tali parametri, perchè bisognerebbe ricreare sempre la condizione di stress che ci ha portato a tali modificazioni. Infatti, non a caso, dopo aver affrontato un "codice rosso", si cede: ci si sente svuotati, fragili, debolissimi. Questo perchè il nostro corpo non è abituato nè predisposto per andare al massimo sempre e comunque.
La prima volta che vai in palestra ti fanno male i muscoli per 7 giorni. La seconda volta per 3. E la terza volta recuperi in un giorno. Dopo un anno di palestra applichi ai tuoi muscoli uno stress 10 volte superiore rispetto al primo giorno, ma recuperi dopo un'ora dall'allenamento. Chi ti dice che non puoi alzare gli standard delle tue potenzialità e mantenerli a quel livello? Il nostro corpo non è abituato ad andare al massimo, perché è abituato ad andare al minimo. Se lo spingiamo ad andare al massimo ogni giorno di più, alla fine il massimo diventa la condizione normale.
Infatti, Francesco, stai esattamente venendo dalla mia parte: ci vuole allenamento, esercizio, costanza. E non sono cose che si ottengono in dieci minuti. Ancor di più se parti dal presupposto che un "corpo" fobico è, senza banalizzazioni, un corpo che ha bisogno ancor di più di gradualità nella gestione delle risorse, come se una gamba che ha subito un trauma. Allora, ad uno che ha subito un trauma ad una gamba, tu diresti "visto che, se fossi rincorso da una mandria di bufali impazziti riusciresti comunque a correre, non ti serve andare da un fisioterapeuta, perchè dentro di te hai le risorse per risolvere il tuo problema in dieci minuti"? Per favore.
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Francesco76 »

Quilodico ha scritto:Infatti, Francesco, stai esattamente venendo dalla mia parte: ci vuole allenamento, esercizio, costanza. E non sono cose che si ottengono in dieci minuti. Ancor di più se parti dal presupposto che un "corpo" fobico è, senza banalizzazioni, un corpo che ha bisogno ancor di più di gradualità nella gestione delle risorse, come se una gamba che ha subito un trauma. Allora, ad uno che ha subito un trauma ad una gamba, tu diresti "visto che, se fossi rincorso da una mandria di bufali impazziti riusciresti comunque a correre, non ti serve andare da un fisioterapeuta, perchè dentro di te hai le risorse per risolvere il tuo problema in dieci minuti"? Per favore.
Tu perchè parti dal presupposto che un fobico ha bisogno di gradualità? Lo pensi, ma quanto questo tuo pensiero è mutuato da tue esperienze personali e quanto invece dal bagaglio culturale che hai. Quanto è mutuato dalle chiacchiere che hai sentito in TV o letto sui giornali? Insomma chi te l'ha detto che un "corpo fobico" ha bisogno di graduailità nella gestione? Potrebbe essere, ma potrebbe anche non essere. Il paragone con la gamba non è calzante. La gamba ha bisogno di tempi tecnici per guarire. La mente non necessariamente. Prova ne è che in condizioni estreme come quelle indicate nel mio post precedente dopo 30 secondi superi la paura e sali sull'aereo. Quindi in 30 secondi sei guarita, nel senso che la paura non ti ha impedito di prendere l'aereo. Perchè qua in realtà parliamo più precisamente di come imparare a governare la paura, di come fare in modo che non ci limiti.
Poi magari la paura ti torna la volta successiva, ma intanto in quell'occasione "te la sei fatta passare" o più correttamente "ti sei sforzata di gestirla". E ci sono voluti pochi attimi. Quindi paragonare un disturbo mentale a un disturbo fisico non ha senso

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Re: Come superare la paura di volare in 10 minuti

Messaggio da Quilodico »

Francesco76 ha scritto: No Quilodico, dal mio punto di vista parlo con cognizione di causa. Mi ripeto per l'ennesima volta: la difficoltà nel superare certi disturbi mentali sta proprio nel caricare così tanto quei disturbi. Proprio nel momento in cui dici una cosa tipo "questa cosa non può essere presa alla leggera perché il problema è molto complesso e ci sono tante persone che soffrono tremendamente", ecco proprio in questo preciso momento stai trasferendo a quelle persone un messaggio limitante, incosapevolmente le stai distruggendo, stai dicendo loro che sono affette da un disturbo complesso. E di fronte a questa tua verità rivelata non accetterano mai di risolvere un problema complesso in 10 minuti. Rendiamoci conto signori, la complessità del problema la crea chi dice che il problea è complesso e difficilmente superabile, non il paziente. Il paziente sa di avere un problema, ma all'inizio non sa se si supera in un minuto o in due anni. E' chi gli spiega il problema che lo induce ad accettare quella convinzione sbagliata. E più insistete nel dire che le cose sono complesse e difficili e più create incapacità appresa. Vi assicuro che se uno di cui ti fidi ciecamente ti dice che prima di due anni non risolvi il problema, allora stai sicuro che tu il problema non lo risolvi prima di due anni. Se vai da uno che ti dice che ci vogliono 2 giorni, forse lo risolvi in 2 mesi, ma non in due anni. In premessa c'è sempre che parlo a titolo personale, esprimo mie opinioni che possono essere anche non condivise.

Ti potrei portare come caso da manuale quello di una perosna affetta dalla fobia dei topi. Nessun psicologo era riuscito a fargliela passare. Tutti le avevano ormai trasferito il concetto (anche incosapevolmente) che il problema era complesso e così difficile da superare che quella persona non aveva attivato più nessuna risorsa per tentare di superarlo. Ormai era convinta di non potercela fare, era rassegnata. Come puoi superare un problema se un presunto luminare non fa altro che (più o meno) incosapevolmente comunicarti quanto è difficile superarlo? Come puoi superare un problema se nel tuo intimo sei convinto di non poterlo fare? Come puoi realizzare una cosa in cui sei il primo a non crederci? Insisto: non bisogna insistere in questa direzione altrimenti veramente si convincono le persone che non ce la faranno mai.

Ebbene quella persona si recò da uno dei più famosi studiosi di PNL mondiali.

Lui esordì dicendo: "hai paura di tutti i topi?"
E lei: "si! di tutti i topi. Solo il pensiero mi provoca panico"
Lui: "allora se hai paura di tutti i topi hai paura anche di Jerry, il topo di Tom e Jerry"
Lei iniziò a ridere: primo ancoraggio della sensazione di allegria al concetto di topo. FIno ad allora tutti i terapeuti le avevano fatto sentire il "peso" della sua patologia. Un PNLlista stava facendo in modo che lei pensando ad un topo ridesse.
Lui continuò: "Bene bene allora di Jerry non hai paura"
E lei: "no di Jerry proprio no"
E Lui: "Sai come si chiama questo atteggiamento: razzismo nei confronti dei topi. COme vuoi che si sentano gli altri topi sapendo che tu ami Jerry e odi tutti gli altri topi. Si, si, questo è proprio razzismo per i topi..."
Lei non riuscì dal trattenersi ed esplose in una grande risata: pensava ai topi e rideva e così facendo ancorava un nuovo stato d'animo all'immagine dei topi.
Poi lui continuò: "qual è la scena che ti fa più paura"
E Lei: "Ho il terrore di aprire la credenza e di trovare un topo che mi salta addosso"
E lui: "Fammi capire, tu sei un topo, vedi uno che apre la credenza e trovi davanti a te una montagna umana di 100 kili e 1000 volte più grande di te. E cosa fai? Gli salti addosso? Dovresti essere davvero folle!"
Lei continuava a ridere....
La terapia andò avanti così per una mezz'oretta. La signora non aveva mai riso così tanto in vita sua, e soprattutto non aveva mai riso su un argomento che la terrorizzava. Aveva pensato per mezz'ora ai topi ridendo. Il suo cervello aveva creato nuove associazioni al concetto di topo, non più terrore ma allegria.
SI dice che quella persona sia andata a caccia di topi per vedere come erano fatti....

Quindi fin quando si tratta l'argomento col peso e la drammaticità tipica della nostra cultura non faremo altro che creare incapacità di risolverlo. Se ho usato leggerezza, era proprio per dare il messaggio che in fondo il mostro non è così grande come lo si vuole dipingere.

Se posso dare un consiglio a chi legge: se per caso vi sto stimolando a cercare uno terapeuta che applica tecniche di PNL non mettetevi a fare ricerche sommarie o a rivolgervi al primo che capita, perché nel settore ci sono tanti improvvisatori e poi si rischia di mettersi in mano a incompetenti. Chiedete sempre informazioni adeguate. Non chiedete consigli a me in merito perché io non ho mai conosciuto uno terapeuta di PNL quindi non saprei minimamente cosa consigliarvi. Comunque io insisto molto sulla capacità di poter affrontare adeguatametne il problema anche da soli. Ma trattasi sempre di mia personalissima opinione.

Francesco
Francesco, tu parli per aneddoti.
Ora, gli aneddoti sono molto pericolosi, perchè instillano nelle persone l'idea, falsissima, che "poichè mio nonno Antonio ha fumato fino a 90 anni senza neanche avere un colpo di tosse, il fumo non fa male".
Tutti noi abbiamo sentito di storie simili: quello che con la forza del pensiero si è fatto passare il cancro, quell'altro che aveva la bronchite e gli è sparita con una tisana al rosmarino etc etc. Questi sono ANEDDOTI. Spero tu sia d'accordo. La scienza medica, per fortuna, non procede per aneddoti, ma per sperimentazione. Ora, se tu avessi modo di entrare in un reparto di igiene mentale di un ospedale qualsiasi e dicessi ai pazienti (mica ci sono solo gli schizofrenici, eh?) che si trovano lì solo perchè qualcuno li ha convinti che il loro era un problema molto grave, ti renderesti conto di quant'è pericolosa la dialettica spicciola.
Dare il giusto dimensionamento ad un problema (fobia=cosa seria) non è pericoloso, perchè è il punto di partenza per una terapia ad hoc che possa dare una concreta possibilità di guarigione. Viceversa, invece, si lancia un messaggio che, nella maggior parte dei casi, porta necessariamente ad un fallimento.

Vorrei ricordare che qui non si parla di motori che girano o ali che si piegano, ma della testa delle persone.
E sulla testa delle persone non si gioca. Tu dici di rivolgersi a terapeuti di PNL seri? Ma lo sai CHE NON ESISTONO, PSICOTERAPEUTI DI PNL? E non lo dico io, eh? Lo dice il Ministero della Sanità.
Ho parecchi amici psicologi ed ho chiesto informazioni perchè le fobie mi stanno parecchio a cuore.
Beh, le cose stanno così: la cura/trattamento delle fobie (che sono disturbi d'ansia, lo ricordo) è regolamentata da un albo e da un ordine. Chi tratta fobie o altri disagi psicologici, non solo si è laureato in medicina o psicologia, ma poi si è specializzato con altri cinque anni di studi, sostenendo un esame di stato che lo ABILITA all'esercizio della psicoterapia. Dunque, il trattamento delle fobie è effettuabile soltanto da chi è regolarmente iscritto all'albo degli psicoterapeuti. Nessuna scuola di PNL è abilitata a formare psicoterapeuti (immagino ci sarà un motivo...). Dunque, chi tratti fobie non essendo iscritto all'ordine degli psicoterapeuti, per lo stato Italiano compie un reato.
Questo solo per la chiarezza....

In più hai fatto due salti logici molto pericolosi:

1) ha dato per scontato il fatto che una cosa utile per lui fosse utile per tutti
2) ha dato per scontato che una cosa che A TE è servita per la paura di parlare in pubblico, servisse anche per l'aerofobia.

A me sembra un modo poco responsabile di muoversi in un forum pieno di persone che hanno paura di volare. Per di più, come dici tu stesso, non dichiarando nessun titolo esplicito per affermare quanto afferma.

Invito tutti coloro che leggono a tenere in considerazione tutti questi elementi.
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Quilodico »

Francesco76 ha scritto:
Quilodico ha scritto:Infatti, Francesco, stai esattamente venendo dalla mia parte: ci vuole allenamento, esercizio, costanza. E non sono cose che si ottengono in dieci minuti. Ancor di più se parti dal presupposto che un "corpo" fobico è, senza banalizzazioni, un corpo che ha bisogno ancor di più di gradualità nella gestione delle risorse, come se una gamba che ha subito un trauma. Allora, ad uno che ha subito un trauma ad una gamba, tu diresti "visto che, se fossi rincorso da una mandria di bufali impazziti riusciresti comunque a correre, non ti serve andare da un fisioterapeuta, perchè dentro di te hai le risorse per risolvere il tuo problema in dieci minuti"? Per favore.
Tu perchè parti dal presupposto che un fobico ha bisogno di gradualità? Lo pensi, ma quanto questo tuo pensiero è mutuato da tue esperienze personali e quanto invece dal bagaglio culturale che hai. Quanto è mutuato dalle chiacchiere che hai sentito in TV o letto sui giornali? Insomma chi te l'ha detto che un "corpo fobico" ha bisogno di graduailità nella gestione? Potrebbe essere, ma potrebbe anche non essere. Il paragone con la gamba non è calzante. La gamba ha bisogno di tempi tecnici per guarire. La mente non necessariamente. Prova ne è che in condizioni estreme come quelle indicate nel mio post precedente dopo 30 secondi superi la paura e sali sull'aereo. Quindi in 30 secondi sei guarita, nel senso che la paura non ti ha impedito di prendere l'aereo. Perchè qua in realtà parliamo più precisamente di come imparare a governare la paura, di come fare in modo che non ci limiti.
Poi magari la paura ti torna la volta successiva, ma intanto in quell'occasione "te la sei fatta passare" o più correttamente "ti sei sforzata di gestirla". E ci sono voluti pochi attimi. Quindi paragonare un disturbo mentale a un disturbo fisico non ha senso

Francesco
No, guarda, qui l'unico che sta parlando per "sentito dire" sei tu. E questo tuo post mi consola perchè stai banalizzando talmente tanto il problema che non fai altro che dare la conferma del fatto che tu, di disturbi mentali, ne sai proprio poco.
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Francesco76 »

aeb ha scritto: Cosa distingue una paura "creata artificiosamente dalla nostra mente" da un'altra paura, non-creata artificiosamente dalla nostra mente (a parte il prefisso "non")?
In realtà niente. Ho usato un modo improprio per indicare le paure che non sono funzionali alla nostra preservazione. Razionalmente siamo in grado di capire se una certa paura ci preclude qualcosa che riteniamo importante per la nostra vita e quindi sappiamo intuire se è meglio eliminarla. In altri casi, è meglio conservare il sentimento della paura. Tipo: meglio conservare la paura di mangiare il primo fungo che si incontra nel bosco. Meglio cancellare la paura di prendere un aereo.
Il giorno in cui non avremo nulla da mangiare se non i funghi del bosco, diventerà necessario cancellare la paura di mangiare il primo fungo che si incontra nel bosco. E ciò avverrà in modo del tutto automatico, perché altrimenti moriremmo comunque di fame.
Quindi la conclusione è che non c'è nessuna differenza e che tutte le paure si possono vincere, anche se non c'è nessun motivo di vincere paure che sono funzionali alla nostra preservazione

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Re: Come superare la paura di volare in 10 minuti

Messaggio da Francesco76 »

Quilodico ha scritto:Ora, gli aneddoti sono molto pericolosi, perchè instillano nelle persone l'idea, falsissima, che "poichè mio nonno Antonio ha fumato fino a 90 anni senza neanche avere un colpo di tosse, il fumo non fa male".
C'è una bella differenza: Nel mio caso al più non risolvi il problema e hai investito 10-20 minuti per una settimana. Di sicuro danni non te ne porta.
Quilodico ha scritto:Ma lo sai CHE NON ESISTONO, PSICOTERAPEUTI DI PNL? E non lo dico io, eh? Lo dice il Ministero della Sanità.

Appunto per questo ho detto di stare in guardia. Non essendoci un organismo di contrllo né un ente certificatore si rischia di incorrere in brutte sorprese.
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Re: Come superare la paura di volare in 10 minuti

Messaggio da Quilodico »

[
Quilodico ha scritto:Ma lo sai CHE NON ESISTONO, PSICOTERAPEUTI DI PNL? E non lo dico io, eh? Lo dice il Ministero della Sanità.

Appunto per questo ho detto di stare in guardia. Non essendoci un organismo di contrllo né un ente certificatore si rischia di incorrere in brutte sorprese.[/quote]

No: di nuovo. Non è vero che non esiste un meccanismo di controllo. Esiste eccome. E' un ente certificatore che si chiama il ministero della sanità (e scusa se è poco). Che, ripeto, ha legittimato le scuole di psicoterapia che possono formare terapeuti di vari orientamenti, ma tra queste NESSUNA DI PNL.
Non ESSENDO LEGALE esercitare terapia basata sulla PNL, non bisogna cercare proprio niente. Non esistono proprio, terapeuti, seri o non seri, abilitati a curare disturbi fobici con questa tecnica. Quindi il caso da te riportato precedentemente rientra addirittura in un abuso della professione, figuriamoci.
Spero che anche gli admin del forum si dissocino assolutamente da questa posizione, come hanno sempre fatto con i sedicenti esperti, come con coloro che solo per aver letto un libro sugli aerei, dissertavano nell'area tecnica di manutenzione.
E poi non è vero che "al massimo un fobico perde 10/20 minuti del suo tempo" di fronte ad un possibile fallimento conseguente il tuo messaggio (irresponsabile) di facile, veloce (DIECI MINUTI?!?) e pronta guarigione: perde una cosa molto più grande: la fiducia in sè, già labile, e la speranza di poter guarire. Ma immagino che anche in quel caso, tu abbia un rimedio "attuabile" in 7 minuti.
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Re: Programmazione Neuro Linguistica e paura di volare

Messaggio da Kitano »

Direi che il topic si può anche concludere qui... Ognuno ha i suoi elementi e la possibilità di sperimentare questa tecnica, magari applicandola a campi più "semplici" come, ad esempio, il dover affrontare una discussione in pubblico.
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Zeno Guarienti _ md80.it _ Administrator
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