Intanto, per stabilire l'entità di eventuali responsabilità dei piloti andrebbe appurato se gli era stato segnalato il malfunzionamento del RA di sinistra...guzzor6 ha scritto:Sicuramente andrò controcorrente con questo post.maksim ha scritto: Per come la vedo io, VOLARE COSTA e chi vuole farlo DEVE TIRARE FUORI I SOLDI. Sennò, è meglio starsene a casa al caldo e al sicuro. Io la vedo così...
A mio avviso, troppo spesso, in questi casi, si finisce sempre per puntare il dito contro l'aspetto "manageriale" di una Compagnia, indicandolo come il vero "colpevole".
Io penso, da cliente, che più che accettare il fatto che volare costi, sia necessario, ogniqualvolta si mette piede dentro un a/m, che l'errore umano, del pilota, di chi fa manutenzione o degli ingegneri che hanno progettato il mezzo, sia possibile.
Il fatto che le statistiche indichino che è largamente più pericoloso per me salire ogni mattina sul mio scooter per venire in ufficio piuttosto che volare fino a San Francisco su un 747 mi fa continuare ad essere un utilizzatore del mezzo aereo.
In questo momento, come ogni giorno, volano centinaia di equipaggi di compagnie low-cost eppure, fortunatamente, ci ritroviamo a scrivere in questa sezione del forum solo "ogni tanto".
Non credo sia colpa di qualche manger se un equipaggio non sia riuscito ad interrompere la catena di eventi che hanno portato all'incidente.
Le norme che regolano le pause, le ore di volo, i turni non credo siano decise dalla singola compagnia, ma credo che qualcuno "al di sopra delle parti" le abbia stabilite e suppongo siano le stesse per tutti.
Non penso che il manager Pinco Palla possa decidere di far volare i suoi piloti più del dovuto o farli riposare meno di altre compagnie. Sbaglio? Ditemelo, perchè nel caso non salirò più su un aereo...
Da quanto si legge l'equipaggio di questo volo ha commesso tutta una serie di errori che ha portato al disastro. Non credo ci sia nulla di male nel dire che un pilota ha sbagliato, anche se l'errore in una professione come questa ha conseguenze differenti rispetto all'errore di un programmatore come me. Non ritengo giusto, ogni volta, tirare sempre fuori l'argomento "low-cost" per creare una sorta di "scudo" verso gli equipaggi.
Poi, questo incidente, senza sapere ancora niente su errori, responsabilità, ecc., ci ribadisce una cosa: l' aviazione è una materia DELICATA. ESTREMAMENTE DELICATA.
Questo monito, più che per gli episodi contingenti, vale a futura memoria.
Noi ormai, diamo per scontate troppe cose, siamo anestetizzati a troppe cose e la tendenza è ad abbassare la guardia.
In questo rilassamento generale, traggono leggittimazione i comportamenti disinvolti di manager che prendono decisioni anche basandosi su convinzioni del tipo: "gli aerei ormai vanno da soli", "i piloti sono lì a far niente", "i piloti sono privilegiati", "sono viziati", "di questo si potrebbe fare a meno", "forse quest'altro non è necessario", ecc.
Sicuramente, per fortuna, c'è un ente (che in Italia si chiama ENAC) che mette dei paletti e dice cosa si può fare, cosa non si può fare e cosa si deve fare.
E, oggi come oggi, a queste regole tutti devono attenersi.
Però, Attenzione !
La storia ci insegna come i gruppi di potere siano talvolta tentati ad esercitare pressioni affinchè le norme diventino meno stringenti...
Non sia mai !
Ecco perchè discorsi che possono apparire allarmisti valgono a FUTURA MEMORIA.
Anche perchè non si può escludere, invece, che le esperienze future ci insegnino che queste norme vadano semmai rese PIU' STRINGENTI.
Quando ci si fa prendere la mano, si pensa di poter fare quello che si vuole. Si tende a confondere l'incoscienza (nella migliore delle ipotesi) o l' irresponsabilità con l' ottimismo della volontà.
Attenzione che il giocattolo potrebbe rompersi.
E l'attuale crisi economica ne è un esempio.
L' esempio che questi manager (che talvolta possono essere anche le stesse persone che operano nell' aviazione) non sono stati una garanzia di solidità ma semmai sono stati un esempio di come un liberismo/liberalizzazione/deregulation spinti e teorizzati siano la premessa di un tracollo di tutto ciò che sopra vi pone le fondamenta.
Quindi, a rischio di apparire una "Cassandra", ribadisco il concetto: "A FUTURA MEMORIA".