150 mio di Euri A botte di 200 kg per volta?air.surfer ha scritto:Magari si riferiscono al cargo da stiva.sigmet ha scritto: Voli Cargo???
E che portavano...????

Moderatore: Staff md80.it
150 mio di Euri A botte di 200 kg per volta?air.surfer ha scritto:Magari si riferiscono al cargo da stiva.sigmet ha scritto: Voli Cargo???
E io che ne so? C'è poi da considerare che nel cargo belly c'è pure da pagare il pizzo ai francesi... la struttura e la vendita è la loro.sigmet ha scritto: 150 mio di Euri A botte di 200 kg per volta?
E che portavano...????
Guarda che CAI la bad company ce l'ha ancora.Ivan82 ha scritto:La LAI perdeva soldi con la bad company, la CAI perde la stessa percentuale di risorse con la sola good company.
Cioè Air Italy vuole portare più passeggeri ad Amsterdam e Parigii_disa ha scritto:AIR ITALY E AZ VOGLIONO APRIRE IL CODESHARE SUI VOLI INTERCONTINENTALI
22 Giu 2010 dal portale
Air Italy e Alitalia stanno valutando la possibilità di estendere la loro intesa di code-share anche sui voli intercontinentali. La conferma arriva da Giuseppe Gentile, presidente di Air Italy, che durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi voli in partenza da Verona ha dichiarato: “Stiamo lavorando da qualche tempo al rafforzamento dell’intesa con Az, che sta fornendo ottimi risultati”. Il codeshare è in funzione su 15 tratte nazionali per 150 frequenze settimanali.
(http://www.ttgitalia.com)
Per bad company io intendo il significato dato dai giornali, cioè la struttura che, in occasione dell'acquisto da parte di CAI srl, è stata scorporata da Alitalia.air.surfer ha scritto:Guarda che CAI la bad company ce l'ha ancora.Ivan82 ha scritto:La LAI perdeva soldi con la bad company, la CAI perde la stessa percentuale di risorse con la sola good company.
...Paolo61, dove sei? Ci manchi...air.surfer ha scritto:Alitalia di nuovo in picchiata
di Vittorio Malagutti
Altro che rilancio: la compagnia di bandiera "salvata" da Berlusconi and friends perde centinaia di milioni. A fine anno rischia il sorpasso da parte di Ryanair sul mercato interno
(21 giugno 2010)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2129445/10
Michael O'Leary, il pittoresco capo di Ryanair, dice che nel 2010 la sua compagnia low cost punta a superare Alitalia per diventare la numero uno in Italia. La scommessa del manager irlandese, un tipo che spesso le spara grosse, questa volta potrebbe rivelarsi neppure troppo azzardata. La sfida si gioca intorno a quota 22 milioni di passeggeri trasportati l'anno e dai dati dei primi mesi, tenendo presente l'effetto vulcano (quello islandese), Ryanair ha tutte le carte in regola quantomeno per accorciare le distanze rispetto all'ex compagnia di bandiera.
Alitalia seconda sul mercato domestico? Poco male, visto che, tutto sommato, c'è in palio solo un titolo poco più che onorifico. Il guaio grosso, piuttosto, è un altro. Il fatto è che la società guidata da Roberto Colaninno rischia a breve di finire il carburante, quello finanziario. Nei giorni scorsi hanno fatto scalpore le parole del presidente Colaninno: "Nel 2011 Alitalia si salva o servono altri soldi". Ma il manager mantovano, che ama apparire schietto fino alla brutalità, ha semplicemente riassunto i termini di una situazione che appare evidente a un'analisi anche superficiale dei dati sull'andamento della compagnia. Vediamo. Dopo aver archiviato un 2009 in rosso per 326 milioni, Alitalia ha doppiato la boa del primo trimestre dell'anno con una perdita operativa (cioè senza tener conto di oneri finanziari e tasse) di 125 milioni. Il dato è migliore di quello registrato nello stesso periodo del 2009 (210 milioni di deficit), quando però la gestione fu nettamente penalizzata dalla difficile ripartenza della compagnia dopo il salvataggio a spese dell'erario pubblico.
E il resto dell'anno? Il secondo trimestre è cominciato male. Ad aprile le ceneri del vulcano islandese sono costate "alcune decine di milioni di ricavi in meno" (parole di Colaninno). Poi va tenuto conto dell'effetto carburante: nel 2009 Alitalia aveva fatto scorta a prezzi inferiori a 60 dollari al barile, mentre in questi mesi si viaggia tra 75 e 80 dollari. Come dire che la bolletta finale potrebbe aumentare di 150 milioni nell'arco dei dodici mesi, almeno secondo quanto previsto a gennaio dall'amministratore delegato Rocco Sabelli. Infine, dal bilancio 2010 verrano a mancare proventi per una cinquantina di milioni garantiti l'anno scorso dallo Stato in cambio dell'assunzione di alcune migliaia di cassintegrati. Tirando le somme, tra maggiori oneri e minori ricavi, si aprirebbe un buco di almeno 200 milioni rispetto al 2009, anche se fonti di Alitalia spiegano che gli effetti dell'aumento del prezzo del petrolio sarebbero stati in parte neutralizzati (con quali costi?) mediante contratti di copertura.
Al momento comunque, sembra difficile ipotizzare un netto miglioramento dei conti. All'orizzonte non si vede una decisa ripresa economica con conseguente incremento del traffico aereo. E poi, come segnalano alcuni analisti, c'è un'incognita supplementare che va tenuta presente. Di che si tratta? Ecco: nel quarto trimestre del 2009 Alitalia ha fatto segnare una performance che ha stupito molti addetti ai lavori. In pratica, la società ha chiuso quasi in pareggio (solo 16 milioni di perdita operativa) un periodo dell'anno di solito tutt'altro che favorevole per le compagnie. Merito dell'ottimo andamento dei ricavi che tra ottobre e dicembre hanno quasi raggiunto lo stesso livello dei tre mesi estivi. Possibile? A ben guardare si scopre che il trasporto passeggeri ha fruttato poco più di 610 milioni sugli 807 milioni di fatturato messi a bilancio nel trimestre finale. La differenza, pari a 200 milioni, sarebbe quindi riconducibile ad attività diverse dal trasporto passeggeri.
Come si spiega questo andamento anomalo dei ricavi, un andamento che non ha riscontri in nessun altro periodo del 2009? Alitalia spiega che quei 200 milioni sono stati realizzati grazie a voli cargo e charter, accordi commerciali, manutenzione e altro per conto terzi e, infine, il cosiddetto "traffico venduto e non volato", cioè i biglietti pagati e non utilizzati ma non rimborsabili. Resta il fatto che il valore di queste voci, presenti anche negli altri trimestri, è aumentato in modo anomalo nell'ultimo periodo dell'anno. E a questo punto gli analisti si chiedono se sarà possibile ripetere l'exploit. Nel dubbio c'è chi arriva a ipotizzare che la perdita netta nel 2010 per Alitalia potrebbe essere compresa tra i 250 e i 300 milioni. Come dire che in un paio d'anni di attività la compagnia avrebbe bruciato quasi la metà dei mezzi propri e nei primi mesi del 2011 il denaro in cassa scenderebbe sotto il livello dei 200 milioni considerato da Sabelli una sorta di soglia di sicurezza. In pratica, come preannunciato da Colaninno, servirebbero altri soldi.
Io invece intendevo Airone.Ivan82 ha scritto:Per bad company io intendo il significato dato dai giornali, cioè la struttura che, in occasione dell'acquisto da parte di CAI srl, è stata scorporata da Alitalia.air.surfer ha scritto:Guarda che CAI la bad company ce l'ha ancora.Ivan82 ha scritto:La LAI perdeva soldi con la bad company, la CAI perde la stessa percentuale di risorse con la sola good company.
Fina questa! Col fioretto ci sai fare!Lucky Luke ha scritto: Cioè Air Italy vuole portare più passeggeri ad Amsterdam e Parigi![]()
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???
Mica vuole entrare in Sky Team?
air.surfer ha scritto:Alitalia di nuovo in picchiata
di Vittorio Malagutti
Altro che rilancio: la compagnia di bandiera "salvata" da Berlusconi and friends perde centinaia di milioni. A fine anno rischia il sorpasso da parte di Ryanair sul mercato interno
(21 giugno 2010)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2129445/10
Michael O'Leary, il pittoresco capo di Ryanair, dice che nel 2010 la sua compagnia low cost punta a superare Alitalia per diventare la numero uno in Italia. La scommessa del manager irlandese, un tipo che spesso le spara grosse, questa volta potrebbe rivelarsi neppure troppo azzardata. La sfida si gioca intorno a quota 22 milioni di passeggeri trasportati l'anno e dai dati dei primi mesi, tenendo presente l'effetto vulcano (quello islandese), Ryanair ha tutte le carte in regola quantomeno per accorciare le distanze rispetto all'ex compagnia di bandiera.
Alitalia seconda sul mercato domestico? Poco male, visto che, tutto sommato, c'è in palio solo un titolo poco più che onorifico. Il guaio grosso, piuttosto, è un altro. Il fatto è che la società guidata da Roberto Colaninno rischia a breve di finire il carburante, quello finanziario. Nei giorni scorsi hanno fatto scalpore le parole del presidente Colaninno: "Nel 2011 Alitalia si salva o servono altri soldi". Ma il manager mantovano, che ama apparire schietto fino alla brutalità, ha semplicemente riassunto i termini di una situazione che appare evidente a un'analisi anche superficiale dei dati sull'andamento della compagnia. Vediamo. Dopo aver archiviato un 2009 in rosso per 326 milioni, Alitalia ha doppiato la boa del primo trimestre dell'anno con una perdita operativa (cioè senza tener conto di oneri finanziari e tasse) di 125 milioni. Il dato è migliore di quello registrato nello stesso periodo del 2009 (210 milioni di deficit), quando però la gestione fu nettamente penalizzata dalla difficile ripartenza della compagnia dopo il salvataggio a spese dell'erario pubblico.
E il resto dell'anno? Il secondo trimestre è cominciato male. Ad aprile le ceneri del vulcano islandese sono costate "alcune decine di milioni di ricavi in meno" (parole di Colaninno). Poi va tenuto conto dell'effetto carburante: nel 2009 Alitalia aveva fatto scorta a prezzi inferiori a 60 dollari al barile, mentre in questi mesi si viaggia tra 75 e 80 dollari. Come dire che la bolletta finale potrebbe aumentare di 150 milioni nell'arco dei dodici mesi, almeno secondo quanto previsto a gennaio dall'amministratore delegato Rocco Sabelli. Infine, dal bilancio 2010 verrano a mancare proventi per una cinquantina di milioni garantiti l'anno scorso dallo Stato in cambio dell'assunzione di alcune migliaia di cassintegrati. Tirando le somme, tra maggiori oneri e minori ricavi, si aprirebbe un buco di almeno 200 milioni rispetto al 2009, anche se fonti di Alitalia spiegano che gli effetti dell'aumento del prezzo del petrolio sarebbero stati in parte neutralizzati (con quali costi?) mediante contratti di copertura.
Al momento comunque, sembra difficile ipotizzare un netto miglioramento dei conti. All'orizzonte non si vede una decisa ripresa economica con conseguente incremento del traffico aereo. E poi, come segnalano alcuni analisti, c'è un'incognita supplementare che va tenuta presente. Di che si tratta? Ecco: nel quarto trimestre del 2009 Alitalia ha fatto segnare una performance che ha stupito molti addetti ai lavori. In pratica, la società ha chiuso quasi in pareggio (solo 16 milioni di perdita operativa) un periodo dell'anno di solito tutt'altro che favorevole per le compagnie. Merito dell'ottimo andamento dei ricavi che tra ottobre e dicembre hanno quasi raggiunto lo stesso livello dei tre mesi estivi. Possibile? A ben guardare si scopre che il trasporto passeggeri ha fruttato poco più di 610 milioni sugli 807 milioni di fatturato messi a bilancio nel trimestre finale. La differenza, pari a 200 milioni, sarebbe quindi riconducibile ad attività diverse dal trasporto passeggeri.
Come si spiega questo andamento anomalo dei ricavi, un andamento che non ha riscontri in nessun altro periodo del 2009? Alitalia spiega che quei 200 milioni sono stati realizzati grazie a voli cargo e charter, accordi commerciali, manutenzione e altro per conto terzi e, infine, il cosiddetto "traffico venduto e non volato", cioè i biglietti pagati e non utilizzati ma non rimborsabili. Resta il fatto che il valore di queste voci, presenti anche negli altri trimestri, è aumentato in modo anomalo nell'ultimo periodo dell'anno. E a questo punto gli analisti si chiedono se sarà possibile ripetere l'exploit. Nel dubbio c'è chi arriva a ipotizzare che la perdita netta nel 2010 per Alitalia potrebbe essere compresa tra i 250 e i 300 milioni. Come dire che in un paio d'anni di attività la compagnia avrebbe bruciato quasi la metà dei mezzi propri e nei primi mesi del 2011 il denaro in cassa scenderebbe sotto il livello dei 200 milioni considerato da Sabelli una sorta di soglia di sicurezza. In pratica, come preannunciato da Colaninno, servirebbero altri soldi.
praticamente colaninno sta riducendo alitalia come ha ridotto la telecomMATTEO1981 ha scritto:air.surfer ha scritto:Alitalia di nuovo in picchiata
di Vittorio Malagutti
Altro che rilancio: la compagnia di bandiera "salvata" da Berlusconi and friends perde centinaia di milioni. A fine anno rischia il sorpasso da parte di Ryanair sul mercato interno
(21 giugno 2010)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2129445/10
Michael O'Leary, il pittoresco capo di Ryanair, dice che nel 2010 la sua compagnia low cost punta a superare Alitalia per diventare la numero uno in Italia. La scommessa del manager irlandese, un tipo che spesso le spara grosse, questa volta potrebbe rivelarsi neppure troppo azzardata. La sfida si gioca intorno a quota 22 milioni di passeggeri trasportati l'anno e dai dati dei primi mesi, tenendo presente l'effetto vulcano (quello islandese), Ryanair ha tutte le carte in regola quantomeno per accorciare le distanze rispetto all'ex compagnia di bandiera.
Alitalia seconda sul mercato domestico? Poco male, visto che, tutto sommato, c'è in palio solo un titolo poco più che onorifico. Il guaio grosso, piuttosto, è un altro. Il fatto è che la società guidata da Roberto Colaninno rischia a breve di finire il carburante, quello finanziario. Nei giorni scorsi hanno fatto scalpore le parole del presidente Colaninno: "Nel 2011 Alitalia si salva o servono altri soldi". Ma il manager mantovano, che ama apparire schietto fino alla brutalità, ha semplicemente riassunto i termini di una situazione che appare evidente a un'analisi anche superficiale dei dati sull'andamento della compagnia. Vediamo. Dopo aver archiviato un 2009 in rosso per 326 milioni, Alitalia ha doppiato la boa del primo trimestre dell'anno con una perdita operativa (cioè senza tener conto di oneri finanziari e tasse) di 125 milioni. Il dato è migliore di quello registrato nello stesso periodo del 2009 (210 milioni di deficit), quando però la gestione fu nettamente penalizzata dalla difficile ripartenza della compagnia dopo il salvataggio a spese dell'erario pubblico.
E il resto dell'anno? Il secondo trimestre è cominciato male. Ad aprile le ceneri del vulcano islandese sono costate "alcune decine di milioni di ricavi in meno" (parole di Colaninno). Poi va tenuto conto dell'effetto carburante: nel 2009 Alitalia aveva fatto scorta a prezzi inferiori a 60 dollari al barile, mentre in questi mesi si viaggia tra 75 e 80 dollari. Come dire che la bolletta finale potrebbe aumentare di 150 milioni nell'arco dei dodici mesi, almeno secondo quanto previsto a gennaio dall'amministratore delegato Rocco Sabelli. Infine, dal bilancio 2010 verrano a mancare proventi per una cinquantina di milioni garantiti l'anno scorso dallo Stato in cambio dell'assunzione di alcune migliaia di cassintegrati. Tirando le somme, tra maggiori oneri e minori ricavi, si aprirebbe un buco di almeno 200 milioni rispetto al 2009, anche se fonti di Alitalia spiegano che gli effetti dell'aumento del prezzo del petrolio sarebbero stati in parte neutralizzati (con quali costi?) mediante contratti di copertura.
Al momento comunque, sembra difficile ipotizzare un netto miglioramento dei conti. All'orizzonte non si vede una decisa ripresa economica con conseguente incremento del traffico aereo. E poi, come segnalano alcuni analisti, c'è un'incognita supplementare che va tenuta presente. Di che si tratta? Ecco: nel quarto trimestre del 2009 Alitalia ha fatto segnare una performance che ha stupito molti addetti ai lavori. In pratica, la società ha chiuso quasi in pareggio (solo 16 milioni di perdita operativa) un periodo dell'anno di solito tutt'altro che favorevole per le compagnie. Merito dell'ottimo andamento dei ricavi che tra ottobre e dicembre hanno quasi raggiunto lo stesso livello dei tre mesi estivi. Possibile? A ben guardare si scopre che il trasporto passeggeri ha fruttato poco più di 610 milioni sugli 807 milioni di fatturato messi a bilancio nel trimestre finale. La differenza, pari a 200 milioni, sarebbe quindi riconducibile ad attività diverse dal trasporto passeggeri.
Come si spiega questo andamento anomalo dei ricavi, un andamento che non ha riscontri in nessun altro periodo del 2009? Alitalia spiega che quei 200 milioni sono stati realizzati grazie a voli cargo e charter, accordi commerciali, manutenzione e altro per conto terzi e, infine, il cosiddetto "traffico venduto e non volato", cioè i biglietti pagati e non utilizzati ma non rimborsabili. Resta il fatto che il valore di queste voci, presenti anche negli altri trimestri, è aumentato in modo anomalo nell'ultimo periodo dell'anno. E a questo punto gli analisti si chiedono se sarà possibile ripetere l'exploit. Nel dubbio c'è chi arriva a ipotizzare che la perdita netta nel 2010 per Alitalia potrebbe essere compresa tra i 250 e i 300 milioni. Come dire che in un paio d'anni di attività la compagnia avrebbe bruciato quasi la metà dei mezzi propri e nei primi mesi del 2011 il denaro in cassa scenderebbe sotto il livello dei 200 milioni considerato da Sabelli una sorta di soglia di sicurezza. In pratica, come preannunciato da Colaninno, servirebbero altri soldi.
Che fine che sta facendo.....
BOEING 777 10i_disa ha scritto:RESTRIZIONI SULLA LICENZA ETOPS PER DUE A330 ALITALIA
22 Giu 2010 - dal portale
Enac, dopo due avarie ai motori, declassa i due Airbus 330 con livrea Air One di Alitalia restringendo i parametri per il loro utilizzo con licenza etops: ora i velivoli potranno effettuare voli a una distanza massima di 60 minuti dal primo aeroporto disponibile anziché 120 minuti. Una ‘prudenza’ dovuta per due aeromobili, di cui uno già stato spostato sulle rotte africane per Lagos e Accra mentre il secondo è ancora a Boston per le opportune verifiche, ed è atteso in Italia non prima di venerdì. I voli transatlantici devono così esser operati dai Boeing 777 in flotta del vettore (che già volano su Los Angeles). I due Airbus ’sotto osservazione’ furono acquistati da Etihad circa un anno prima del passaggio di Air One ad Alitalia.
(http://www.ttgitalia.com)
Quando il coefficente di IMBECILLITA' DEI TALI CHE GESTISCONO LA COMPAGNIA... RAGGIUNGE LIVELLI STRATOSFERICI...........air.surfer ha scritto:Per gli Azzurri Mediobanca e Tim pagano, Alitalia no
Qualcuno l’ha notato: Alitalia è «official carrier» della Nazionale italiana in Sud Africa, con tanto di comunicato della Figc e pubblicità sui giornali. Peccato che per il Sud Africa l’Alitalia non abbia nemmeno un volo. L’operazione però è indubbiamente riuscita: a costo quasi zero, Alitalia si mette al pari dei veri main sponsor della Nazionale: Telecom, ben nota per gli spot Tim di Belen; e Mediobanca, meno nota, tramite Compass (credito al consumo). Per loro il costo è nell’ordine del milione di euro. Per Alitalia basta un volo charter. Andata e ritorno.
http://www.ilgiornale.it/economia/per_a ... comments=1
air.surfer ha scritto:Per gli Azzurri Mediobanca e Tim pagano, Alitalia no
Qualcuno l’ha notato: Alitalia è «official carrier» della Nazionale italiana in Sud Africa, con tanto di comunicato della Figc e pubblicità sui giornali. Peccato che per il Sud Africa l’Alitalia non abbia nemmeno un volo. L’operazione però è indubbiamente riuscita: a costo quasi zero, Alitalia si mette al pari dei veri main sponsor della Nazionale: Telecom, ben nota per gli spot Tim di Belen; e Mediobanca, meno nota, tramite Compass (credito al consumo). Per loro il costo è nell’ordine del milione di euro. Per Alitalia basta un volo charter. Andata e ritorno.
http://www.ilgiornale.it/economia/per_a ... comments=1
Lo potrebbero anche fare, visto che mi sa che rientra nell'ETOPS 60 come rottasigmet ha scritto: Adesso a riprenderli ci manderanno il 330!
noToeloop ha scritto:Lo potrebbero anche fare, visto che mi sa che rientra nell'ETOPS 60 come rottasigmet ha scritto: Adesso a riprenderli ci manderanno il 330!
Venerdì lo vedremo
air.surfer ha scritto:... Come dire che in un paio d'anni di attività la compagnia avrebbe bruciato quasi la metà dei mezzi propri e nei primi mesi del 2011 il denaro in cassa scenderebbe sotto il livello dei 200 milioni considerato da Sabelli una sorta di soglia di sicurezza. In pratica, come preannunciato da Colaninno, servirebbero altri soldi.[/i]
Se non fosse tragicaair.surfer ha scritto:Fina questa! Col fioretto ci sai fare!Lucky Luke ha scritto: Cioè Air Italy vuole portare più passeggeri ad Amsterdam e Parigi![]()
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???
Mica vuole entrare in Sky Team?
Pero' non ho capito se ha capito male l'opinione pubblica oppure se Passera sta affermando che Colaninno, nelle sue esternazioni, si è sbagliato.sigmet ha scritto: “Colaninno non ha parlato di ricapitalizzazione, ma della necessità
di nuovi capitali in funzione della performance”.
Ormai hanno il campo spianato...air.surfer ha scritto:Chi accetta scommesse?
.....Se la scelta sarà quella di andare avanti per la Panda tra le ipotesi che l'azienda continua a valutare c'è quella di una newco, che riassumerebbe con un nuovo contratto i singoli lavoratori disponibili ad accettare le condizioni poste dall'accordo........
Piu' che imprendoria pero' mi sembra caporalato.....sigmet ha scritto:Ormai hanno il campo spianato...air.surfer ha scritto:Chi accetta scommesse?
.....Se la scelta sarà quella di andare avanti per la Panda tra le ipotesi che l'azienda continua a valutare c'è quella di una newco, che riassumerebbe con un nuovo contratto i singoli lavoratori disponibili ad accettare le condizioni poste dall'accordo........
Mmmmhhh... in pochi giorni il giornale di proprietà di chi ha spinto per la nascita di CAI spa ha scritto due articoli abbastanza critici su Alitalia (il primo era quello sulla licenza ETOPS)... Mmmhhh... qui gatta ci cova!air.surfer ha scritto:Per gli Azzurri Mediobanca e Tim pagano, Alitalia no
Qualcuno l’ha notato: Alitalia è «official carrier» della Nazionale italiana in Sud Africa, con tanto di comunicato della Figc e pubblicità sui giornali. Peccato che per il Sud Africa l’Alitalia non abbia nemmeno un volo. L’operazione però è indubbiamente riuscita: a costo quasi zero, Alitalia si mette al pari dei veri main sponsor della Nazionale: Telecom, ben nota per gli spot Tim di Belen; e Mediobanca, meno nota, tramite Compass (credito al consumo). Per loro il costo è nell’ordine del milione di euro. Per Alitalia basta un volo charter. Andata e ritorno.
http://www.ilgiornale.it/economia/per_a ... comments=1
180MD80MD11FOREVER ha scritto:Buonasera,
una domanda, I B777 ALITALIA hanno il GE90 DA 115LBS ? ED ETOPS DA 180 O 240 MINUTI?
GE90-94Bairbusfamilydriver ha scritto:180MD80MD11FOREVER ha scritto:Buonasera,
una domanda, I B777 ALITALIA hanno il GE90 DA 115LBS ? ED ETOPS DA 180 O 240 MINUTI?
240 ??MD80MD11FOREVER ha scritto:Buonasera,
una domanda, I B777 ALITALIA hanno il GE90 DA 115LBS ? ED ETOPS DA 180 O 240 MINUTI?
No, hanno quello da 93.700MD80MD11FOREVER ha scritto:Buonasera,
una domanda, I B777 ALITALIA hanno il GE90 DA 115LBS ? ED ETOPS DA 180 O 240 MINUTI?