Ciao Elstar, vediamo se riesco ad essere più chiaro di così.
Nel mio mondo di favola (lo dico senza sarcasmo nei tuoi confronti, sia chiaro), il Ministro della Difesa è il braccio armato del Ministero degli Esteri, il quale governa gli interessi nazionali in relazione ai rapporti diplomatici con il resto del mondo. A seconda degli interessi da difendere, il Ministero organizza e presiede alla creazione e al mantenimento di una forza che sia assieme deterrente e arma efficiente per la risoluzione positiva di eventuali conflitti laddove gli inteerssi nazionali lo debbano individuare. Quando parlo di interessi nazionali intendo non solo commerciali ma strategici in senso largo: anche la sicurezza nazionale, diretta o indiretta, militare o economica, rientrano sotto questo ombrello.
Se ci fosse una cosa del genere, se ci fosse un chiaro senso di uno scopo strategico, sia in difesa sia "all'attacco" (nel senso di preventivo sia di estensione dell'influenza) la risposta -o le risposte- sarebbero meno fumose. Non voglio dire che mi piacerebbe che l'Italia intraprendesse una politica di potenza, dico che l'Italia a quel che vedo e che leggo non ha una sua strategia di politica estera, e di riflesso non ha un modello di difesa che sia adeguato a questo scopo, ma solo alle necessità di occupazione e commesse industriali.
Riferiamoci a quella che era la situazione durante la guerra fredda, anche solo dal punto di vista della guerra aerea. In caso di scoppio della guerra, si è accettato generalmente anche da parte sovietica che il PdV avrebbe assunto l'onere dell'assalto, creando un fronte che dal mare del nord e dalla Svezia/Finlandia si sarebbe sviluppato attorno al centro della Germania e più a Sud sulla pianura padana fino al mediterraneo. Dal punto di vista aereo, avendo il PdV una sovrabbondanza numerica di velivoli, avrebbe saturato i cieli di mig perchè secondo la dottrina aerea di allora la superiorità aerea dà l'iniziativa terrestre. Per cui nei concetti di R&D di aviazione militare si sono venuti a creare delle specifiche per rispondere a quella che era la necessità strategica: far pagare caro l'avanzamento ai sovietici, anche a costo di un altissimo numero di sacrifici umani (se non ricordo male le proiezioni parlavano dell'80% di mortalità per i piloti della NATO nei primi tre giorni di conflitto). Facendola corta, prendiamo ad esempio il Tornado. Il Tornado è un aereo sviluppato secondo le necessità di guerra fredda. Doveva volare pancia a terra per arrivare sugli aeroporti nemici, bombardare le piste e rallentare così la vitalità aerea del PdV. Pericoloso? Si, pericolosissimo, ma ne valeva la pena. Per cui tutto, dalla geometria variabile alla divisione dei lavori tra navigatore e pilota ecc. erano stati congeniati per quello scopo, insomma il Tornado era l'applicazione tecnica di una necessità tattica derivante da un obiettivo strategico, e ogni aereo della guerra fredda, e anche della seconda guerra mondiale o della guerra del vietnam ha una storia simile da raccontare. Però -per restare in tema Tornado- quando hanno usato le stesse tattiche di approccio nel primo Desert Storm, e gli iracheni, se non ricordo male ai tempi l'ottavo o nono esercito del mondo secondo jane's, han tirato giù 6 Tornado durante le fasi iniziali del conflitto nelle nap-on-earth OCA strikes, e quello che andava bene prima non andava più bene dopo.
Ora torniamo al JSF. Secondo il Pentagono, il JSF dovrebbe sostituire l'F-16, l'F-18, l'A-10 e l'Harrier. Nel far questo sperano che la stealthness faccia da moltiplicatore di forze, e che i pochi JSF facciano lo stesso lavoro delle decine di migliaia di l'F-16, l'F-18, l'A-10 e Harrier messe assieme. Ma qual è l'obiettivo strategico che s'è dato il Pentagono? Facciamo finta che il JSF faccia bene il lavoro di F-16 F-18 e Harrier e che possa tener testa alle forze antiaeree di forze simmetriche come quella cinese o nord coreana o iraniana (e facciamo davvero finta). Come si fa a pensare che il JSF faccia lo stesso lavoro dell'A-10? Chi fa l'anti insurgency? i droni? Ci vuole un missile AG a guida laser di un fantastiglione di dollari cacciato da 40000 piedi da un aereo che costa 1000 fantastiglioni di dollari per ammazzare tre tizi col turbante su un cammello, due kalashnikov e un obice? Non è meglio un AMX?
E faccio finta io di non credere che se non l'F-22, ma il JSF sia figlio dell'innamoramento della stealthness, che è parente della fiducia illimitata perla tecnologia che ha distrutto le capacità intel degli Stati Uniti d'America, e che sarà un bagno di sangue. Prendi i numeri con le molle perchè faccio sempre un po' diconfusione, ma se non ricordo male la strategia militare americana era -almeno fino a qualche anno fa, tempi di bush jr- riassumibile in "5-3-2-1": ossia essere in grado di raggiungere i 5 continenti, combattere su tre fronti contemporaneamente, vincere due conflitti, di cui uno per completa capitolazione dell'avversario. F-22 e F-35 sono figli di questa dottrina. E l'Italia?
Quali sono gli interessi italiani? Perchè abbiamo bombardato la serbia? perchè abbiamo bombardato (poco) la bosnia? quali sono i nostri rapporti con la libia? cosa sucede se l'ucraina o la bielorussia ci tagliano il gas? cosa succede se i pozzi petroliferi dell'ENI in iraq vengono conquistati da insorgenti? che ci facciamo in somalia? che ci facciamo nel mar rosso? che ci facciamo in iraq? che ci facciamo a Timor est?
E ora le due domande di partenza. quali sono gli obiettivi strategici italiani? quali sono gli strumenti militari per raggiungerli e preservarli? in che modo il JSF è un modo per raggiungerli?
Secondo me il JSF è un aereo fuori dalla portata dell'Italia. Fuori dalla portata economica, fuori dalle necessità strategiche, inutili nei numeri, al momento discutibile nelle ricadute di know how e appena sufficienti in quelle industriali. alla fine di quei cento, di combat ready ce ne saranno si e no un terzo, e un altro terzo verrà usato per cannibalizzare i pezzi di ricambio. Poi chissà se un giorno ci spiegheranno se i JSF per l'estero, quelli che montiamo noi, avranno la full stealthness o solo un basso profilo radar; poi ci diranno cosa vedono i radar greci quando passeranno i JSF turchi, e cosa vedranno i radar turchi quando passeranno i JSF israeliani -spero che l'esempio si colga.
Poi i vertici della difesa ci diranno chi bombarderanno con questi "aerei di guerra" (visto che hanno negato i mangusta -non gli apache, eh, i mangusta- ai nostri soldati a nassirya, mentre erano gentili ospiti del Mahdi, fino a quando non ci abbiamo lasciato un morto, perchè i Mangusta sono Elicotteri Da Guerra e quella una Missione Di Pace)o contro chi farà deterrenza, o se piuttosto l'aereo e il suo valore e il suo costo orario non sarà un deterrente per chi lo dovrebbe utilizzare, o anche solo addestrare. Poi ci diranno se esisterà mai un dispositivo maturo di difesa aerea europea integrato, e se gli USA si sganceranno dalle basi europee, o se dovremo andare a traino, e che cosa l'una o l'altra scelta comporterà dal punto di vista strategico e dottrinale. Se mi dici che ci si proietta solo e soltanto quando gli USA schioccano le dita, e che porteranno loro la logistica per il JSF per cui basterà portar là l'aereo che poi ci pensano loro... beh è un concetto interessante, io ci metto la macchina tu mi paghi la benza (e i missili, i ricambi, la manutenzione, le mani di vernice assorbente, ecc), ma non mi pare che fino ad ora sia andata precisamente così.
Parliamoci chiaro. Gli unici potenziali nemici simmetrici per l'Italia sono i paesi della prima cintura russa, la libia, e l'iran (e forse un domani l'iraq). Se la corea del nord decide di fare il grande passo verso sud la guerra simmetrica propriamente detta sarà bella che finita nel tempo che in parlamento avranno finito di fare l'ordine del giorno, altro che proiezione (che la cavour ricordiamocelo va a nafta e deve fare il pieno in continuazione), e lasciamo stare ipotesi tipo russia o cina che contano su altri mezzi, economici e poi militari -si- ma di saturazione, e non saranno i 100 JSF italiani a fermare chicchessia.
Sinceramente, non ho capito perchè EFA E JSF. Non ha senso. Davvero, non ha senso.
Scusa lo sproloquio, piove, mi annoio e dilago.
