Messaggio
da Valerio Ricciardi » 11 marzo 2021, 9:50
A mio opinabilissimo avviso si sta consolidando a livello "culturale" come cosa assolutamente normale, non alternativa limitante, la videoconferenza.
La riunione di lavoro in videoconferenza, prima limitata a casi in cui era indispensabile e non vicariabile da altre soluzioni, sta diventando un fatto psicologicamene acquisito, non più accettato come alternativa "piuttosto che niente è meglio piuttosto".
La scuola in DAD ha mostrato a generazioni di quaranta-cinquanta-sessantenni come dei ragazzini anche di prima media possano con efficacia vedere gli altri, essere visti, interagire con un programmino free scaricato su un tablet da 150 euro agganciato alla wi-fi di casa.
Questa cosa ha ormai fatto breccia, e non si tornerà più indietro.
I numeri di crescita diffusi da Amazon, Wish, AliBaba e compagnia cantando sono impressionanti. Le Tesla si vendono SOLO online sin dall'inizio, ed Elon Musk è persona che vede in una prospettiva di lungo termine, come i cinesi (che fanno pianificazione delle loro strategia globale commerciale e geopolitica in un ottica di cinque decenni, mentre in Italia va ancora bene se si pianifica qualcosa in un ottica di prossime elezioni politiche).
Esattamente come accaduto con il commercio online: non si tornerà più indietro, e chi è commerciante dovrebbe cercare di rendersene conto mutando per tempo il tipo di organizzazione del suo business. Anche la fase della realizzazione di grandi centri commerciali in aree periferiche per raggiungere le quali ci vuole un'auto subirà inevitabilmente un rallentamento. I numeri di crescita diffusi da Amazon, Wish, AliBaba e compagnia cantando sono impressionanti. Le Tesla si vendono SOLO online sin dall'inizio, ed Elon Musk è persona che vede in una prospettiva di lungo termine, come i cinesi (che fanno pianificazione delle loro strategia globale commerciale e geopolitica in un ottica di cinque decenni, mentre in Italia va ancora bene se si pianifica qualcosa in un ottica di scadenza naturale di una legislatura).
Un mondo in cui si spostano fisicamente persone che in realtà potrebbero non spostarsi per fare altrettanto efficacemente una cosa, è un modo vecchio, che ha avuto un colpo durissimo dalle limitazioni legate al contenimento della pandemia e che non tornerà più "esattamente" indietro, dovrà sapersi adattare.
Anche l'aviazione civile. Il turismo, la riunione di parenti lontani e le attività ludiche in genere giustificano lo spostamento fisico delle persone molto più, ormai dei c.d. "viaggi di affari". Se anche nel tempo i numeri relativi a questi ultimi non dovessero più avvicinarsi ai picchi di prima della pandemia, penso che il pianeta ne trarrà solo vantaggio. Non parlo di decrescita felice, ma come il PIL, non è che può necessariamente essere considerato desiderabile che nel caso del traffico aereo passeggeri si assista a una crescita sostanzialmente indefinita.
Una cosa è avere la possibilità, buona in senso assoluto senza riserve, di raggiungere in un certo numero di ore località lontane da quelle in cui si vive luoghi prima raggiungibili nell'arco di giorni, settimane o mesi. Questo, è virtuoso e positivo senza dubbi di sorta.
Ma l'impronta ecologica dell'aviazione è fra le più pesanti, e ne va tenuto conto.
Ci si sta (davvero? E come ci sono riusciti?) finalmente rendendo conto che un impiegato che svolge delle mansioni per le quali deve utilizzare un PC e stare seduto su una poltroncina non ha senso alcuno si svegli per salire su un auto e farsi da venti minuti sino anche ad oltre un'ora di traffico urbano per cambiare poltrona e PC e far le stesse cose. Per tutta una serie di attività lavorative, ceto non tutte, quando non necessario passare anche in quel caso a forme di smart working sarebbe solo un bene per le risorse e per l'atmosfera.
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Valerio Ricciardi il 11 marzo 2021, 10:13, modificato 1 volta in totale.
"The curve is flattening: we can start lifting restrictions now" = "The parachute has slowed our rate of descent: we can take it off now!"
Chesley Burnett "Sully" Sullenberger