Sabato scorso, 25 febbraio, è partito il primo dei sei “charter del cuore-, iniziativa con la quale l’Aeroporto dello Stretto ha offerto alle fasce deboli e meno fortunate del territorio la possibilità di raggiungere e visitare una città italiana, con il solo pensiero di individuare la destinazione e il programma: charter (operato con Atr 42 dell’Interstate Airlines), servizio pullman, pranzo ed operazioni di imbarco e sbarco sono a totale carico di Sogas. Ciascun gruppo di 44 passeggeri (tre gruppi per la terza età, organizzati su indicazione dell’Ente Morale Famiglia Germanò, dell’Istituto Comunitario di Accoglienza e dell’Università della III Età, tre per i bambini ed i ragazzi meno fortunati, tramite la Fondazione Unitas Catholicas, l’Opera Antoniana della Calabria e la Pia Associazione Figlie di Maria SS. Corredentrice) è stato seguito dal momento della comunicazione della meta scelta, e sarà accompagnato da una hostess dell’Aeroporto dello Stretto per tutta la giornata.
Sabato mattina i bambini di don Romolo e don Primo, dell’Opera Antoniana, di un’età compresa tra gli otto e i sedici anni, sono arrivati al Tito Minniti con i propri accompagnatori, sono stati affiancati da Antonina D’Arrigo, la loro “hostess del cuore-, ed alle 8 sono partiti con il primo charter del cuore. Atterrati alle 10.15 a Venezia, sono saliti sul pullman, messo a loro disposizione per tutta la giornata, e hanno raggiunto Padova per visitare il santuario di Sant’Antonio. La giornata è proseguita con lo spostamento a Mestre, dove hanno pranzato, e con un pomeriggio nel centro di Venezia, animata dai colori e dalla festa di carnevale. Sono rientrati poi in aeroporto, dove si sono imbarcati alle 18.45, e sono atterrati al Tito Minniti alle 21.
I charter del cuore proseguiranno nei prossimi fine settimana. Domenica 5 marzo sarà la volta del gruppo organizzato da don Bruno Cocolo, che ritornerà a Venezia.
L’Amministratore Unico della Sogas, ing. Pietro Fuda, spiega le motivazioni dell’iniziativa:
«I charter del cuore, nati per permettere ai cittadini meno fortunati del nostro territorio di visitare, a nostre spese, una città italiana identificata come meta artistica, religiosa o di approfondimento culturale non sono nati solo come un regalo da parte di Sogas, che ha lavorato con enorme piacere nelle fasi di organizzazione, ma anche come un piccolo gesto di gratitudine verso gli enti e le associazioni che operano nel terzo settore. Il nostro territorio è ricchissimo di realtà come quelle con le quali siamo venuti in contatto per questi primi sei charter solidali: realtà e persone che da tempo, con tanta benevolenza e spirito di servizio, oltre che competenza, danno risposte certe e rassicuranti a molti dei gravi problemi sociali che purtroppo ancora ci affliggono.
L’augurio è che i giovani e gli anziani individuati con lo spirito di regalare una piccola vacanza a chi non può permettersela, riescano a trovare, almeno nella giornata dedicata al loro charter del cuore, quella serenità e quella spensieratezza che le vicende della vita hanno negato loro».
2006-02-27