Alle ore 00:01 del 13 febbraio ha inizio il giorno cruciale, e le aspettative sono ai massimi livelli: è la giornata della visita a CX City, il quartier generale di Cathay Pacific!

Dopo la nottata quasi completamente passata in bianco per colpa del jet lag – l’unico periodo di sonno è stimabile dalle 6:30 alle 10:30 – e il susseguente salto della visita al Science Museum si aspetta l’ora per muoversi verso CX City; al fine di non presentarmi con una cultura sotto il minimo sindacale mi metto a studiacchiare un po’ vita, morte e miracoli del vettore, aggiungendo allo stock di quesiti già inviati – e scremati per esigenze di orario – in altro paio di paginette di domande specifiche per i settori di settori di competenza dei miei interlocutori (tra tutti un membro dell’Engineering Team e James Evans, General Manager Product). Le loro interviste, schedulate sulla carta con durata di un’oretta, saranno inframezzate da un tour di CX City.

L’appuntamento è per le 16:30 con Jenny Chan, Assistant Corporate Communications Manager International. Siccome geneticamente non sono abituato ad arrivare in ritardo ad un’appuntamento, quando sono le 15:05 esco dal mio hotel e mi dirigo verso il Terminal 2, Bay 31, per prendere lo shuttle di Cathay Pacific che mi condurrà a CX City. E’ già lì che aspetta, con un paio di persone in uniforme già pronte a salire, per cui cincischio non più di due minuti e poi mi fiondo a bordo; il tragitto è realmente corto, neppure 10 minuti per arrivare nella piazzetta che si affaccia di fronte all’headquarter.

Mancando quasi un’ora all’appuntamento mi faccio accompagnare dalla mia fotocamera e inizio con qualche scatto del gioiellino che domina quella piazza: “Niki”, cioé un Douglas C-47A Skytrain (di fatto un DC-3).

TRIP REPORT - HONG KONG E CHENGDU (CINA) CON CATHAY PACIFIC E CATHAY DRAGON - DAY 3

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In realtà non è il vero “Niki”, ma il dettaglio è irrilevante (vale comunque una menzione). Di seguito la placca descrittiva, foto presa da Wikipedia

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Nei minuti successivi percorro a piedi l’area circostante e mi concedo qualche ulteriore foto.

Quando mancano 5 minuti all’ora X mi avvio verso la reception e mi registro, dopo di che mi metto in diligente attesa; vengo raggiunto in pochissimo tempo da Ms Jenny Chan, che mi fa varcare i tornelli e mi conduce nell’area di Cathay City che non tutti avranno la fortuna di visitare nella loro vita.

Una volta accomodatici in una meeting room veniamo raggiunti dalla Corporate Communications Manager e da uno dei responsabili dellìEngineering Team, che da subito illustra le peculiarità tecniche dell’A350 non lesinando sui dettagli (a partire dal punto forte, la possibilità di pressurizzare a 5000 piedi invece che i canonici 8000 circa, e migliorare il comfort a bordo), le differenze sotto la pelle tra un A350 e un A330, i 17G da sopportare per superare i crash test (sempre con angolazioni diverse), le peculiarità dei sistemi di pressurizzazione e i diversi sistemi di IFE e come questi sono implementati su macchine di diverse generazioni, i tempi di upload degli aggiornamenti software (determinante l’ausilio di FlySmart by Airbus – New Generation (FSA-NG)). E’ una poesia, il trasporto e l’entusiasmo che traspaiono dalle sue parole fanno rimanere a bocca aperta. Mi ero preoccupato di non aver preparato domande domande a sufficienza per far scorrere l’ora allocata, invece mi ero ritrovato ad averle quasi tutte già risposte ancor prima di averle formulate. Grandissimo! Finita l’intervista accompagna me e Jenny Chan a visitare l’ufficio con accesso severamente ristretto in cui lui e i colleghi portano avanti alcune delle operazioni più delicate per qualunque compagnia aerea (gestione delle anomalie di bordo su tutte).

Sganciatici da questo primo appuntamento vengo accompagnato dalla sempre disponibile Ms Jenny Chan a visionare le palazzine occupate dal vettore: ecco quindi presentarsi a me un sacco di mega-modelloni di aerei, foto su foto, uffici ed open spaces.

L1011 TriStar

A350

B747

Nel tour labirintico arriviamo alla parte dei mock-up degli aerei, con i layout delle varie cabine, in cui vengono addestrati gli assistenti di volo; poi è il momento dei simulatori, perennemente occupati per l’addestramento e la verifica dei piloti, che rappresentano il sogno di ogni amante di aviazione.

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Si completa il tour un piano sotto il ground floor, dove tra le altre cose sono presenti tutti i servizi per gli equipaggi e, se non erro, ben 18 briefing rooms: Jenny Chan mi precisa che una volta terminato il briefing gli equipaggi hanno accesso diretto al sedime aeroportuale, senza necessità di accedere al terminal; solo quando smontano, se necessario, passano dallo scalo e prendono la navetta per CX City.

Ritorniamo a questo punto nella sala riunioni in cui tutto era iniziato, e dopo qualche minuto di attesa si materializza James Evans, General Manager Product della compagnia di Hong Kong. Con lui si inizia parlando delle nuove lounges (è dell’anno scorso l’apertura della nuova The Pier, suddivisa in Business e First Class, con una grande cura per l’estetica e per i contenuti. Certamente da menzionare sono anche The Bridge e The Wings, che beneficiano della collaborazione dell’architetto Norman Forster. Sempre in ambito lounges è di recentissima apertura quella di Londra.

Dal punto di vista dell’offerta è in via di apertura il collegamento per Tel Aviv, previsto per il prossimo mese di marzo, mentre è succulenta la novità dell’A350 in servizio su Barcellona.

Una realtà sempre dinamica, in cui ci si prende il tempo e le risorse necessari per provare ogni sorta di idea prima di decidere se proporre il prodotto al cliente (si tratti di nuove promo, di riconfigurazioni di aeromobili, di iniziative legate ai frequent travellers o altro), e questa sembra essere la chiave di volta di un successo annunciato.

Rapito anche dal trasporto di Mr Evans quasi non mi accordo del trascorrere di una successiva ora, e purtroppo viene il momento di concludere questa esperienza; vengo accompagnato da Ms Chan all’ingresso, nelle cui vicinanze mi cade l’occhio si una meravigliosa polo in colori Cathay Pacific. Lo store però non è più presidiato e non posso comprarla, vengo rassicurato sul fatto che attraverso l’ufficio stampa italiano, nei giorni successivi, si sarebbe superato il problema (preciso all’interlocutrice che non accetterò un ulteriore regalo, me la voglio comprare regolarmente!) e si chiude quel magnifico pomeriggio in cui ho potuto imparare un sacco di cose.

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Nota a margine: una sorella di quella polo arriverà a casa lo stesso, perché l’ho presa sullo store online assieme ad un modellino in scala 1:200 del B777, che si affiancherà a quello in scala 1:500 dell’A350 che mi è stato donato durante il pomeriggio; spero solo che la foto sul sito dello store non sia veritiera, perché il lato in cui si allacciano i bottoni è femminile… male che vada la regalerò a mia mamma. 🙂

Attendo lo shuttle emozionato, ricco dentro e profondamente riconoscente verso coloro che hanno perso il loro prezioso tempo per organizzare tutto ciò.

Arrivato in aeroporto trovo un luogo caratteristico in cui cenare, mi fiondo in su una quintalata di noddles iper-brodosi con carne di manzo a fare da collante, e concludo un giorno che resterà nella mia memoria finché la memoria resterà con me.

Finisce il 13 febbraio 2017, domani si riparte per Chengdu (non prima di aver provato una delle lounges di Cathay Pacific).

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