PERETOLA: IL PICCOLO AEROPORTO DELLA TOSCANA

Eccovi una piccola storia dell’aeroporto toscano di Peretola: a breve seguiranno altre schede dedicate ai più importanti aeroporti civili in Italia. Enjoy it!
Dalla moderna organizzazione e dall’avanguardia delle strutture non si direbbe proprio: l’aeroporto di Peretola ha da poco tagliato il traguardo dei settant’anni, tanti ne sono passati da quando, nei primi anni ’30, viene inaugurato l’aerodromo destinato a sostituire l’aeroscalo di Firenze Campo di Marte. Il volume di traffico aereo da e per Firenze raggiunge infatti livelli alti, e il vecchio scalo non ha le caratteristiche tecniche sufficienti per accogliere gli aeromobili che sostituiscono i primi velivoli di tela: si decide la costruzione di un campo d’aviazione in località “Cipresso del Nistro-, nella piana tra Firenze e Sesto Fiorentino.
Originariamente, la pista d’atterraggio è un grande prato dove gli aerei decollano ed atterrano senza una direzione obbligata; nel 1938 il Ministero dell’Aeronautica decide di potenziare il campo di volo con la costruzione di una pista in asfalto lunga 1000 mt e larga 60, orientata in direzione 36/18. La struttura si dimostra sufficiente fino alla fine degli anni Quaranta, periodo in cui lo scalo fiorentino accoglie i primi voli passeggeri effettuati dall’Aerea Teseo. Successivamente, l’introduzione di rotte da e per Peretola da parte di Alitalia ed Ati (rispettivamente con Douglas DC-3 e Fokker F27) spinge Ministero dei Trasporti ed enti locali a pianificare una completa ristrutturazione dell’aeroporto, con l’obiettivo di rilanciare ulteriormente Peretola.

Inizia così un lungo periodo di continua attività; il 1984 è un anno cruciale per l’aeroscalo, in quanto finiscono i lavori di manutenzione: la pista viene allungata da 1000 a 1400 mt e viene dotata di luci, viene installato il VOR-DME e viene completamente riprogettata l’aerostazione. Grazie a questi nuovi elementi, il numero di aerei e passeggeri in transito sullo scalo iniziò una crescita che va avanti dal 1986.
Nel 1990 l’aeroporto viene battezzato con il nome del grande navigatore fiorentino Amerigo Vespucci e nel 1991 iniziano le attività di Meridiana sullo scalo. Le caratteristiche tecniche dell’aeroporto (lunghezza pista e spazi disponibili) spingono la compagnia a basare a Firenze cinque nuovi BAe 146-200, scelto per le sue capacità di operare su spazi esigui: inizia così una serie di collegamenti per Amsterdam, Londra e Barcellona. Il successo di passeggeri è immediato e spinge Meridiana a costruire un hangar per la manutenzione dei propri aerei basati sullo scalo fiorentino.
La compagnia ha deciso di basarvi buona parte della flotta.

Se il 1991 riserva a Peretola buone notizie, il quinquennio successivo vede il taglio di nuovi traguardi: l’inaugurazione della nuova aerostazione nel 1992, l’apertura di un nuovo ed ampio parcheggio auto nel 1994, l’allungamento della pista a 1650 mt e l’ampliamento nell’aerea partenze nel 1996. Il “Vespucci- viene così a disporre di un’aerea di 1200 mq totali, di cui 770 utili al pubblico, e di 15 banchi accettazione.
Dalla fine del 1999 iniziano i lavori di ristrutturazione che interessano le aerostazioni partenze ed arrivi, i piazzali di sosta degli aeromobili ed altre aree dedicate alla gestione operativa e commerciale dello stato.
Nel 2001, un nuovo exploit. Le compagnie che operano su Peretola sono tante (Alitalia, Meridiana, Sabena, Lufthansa, tanto per citarne alcune) e il numero dei passeggeri in transito ha già abbondantemente superato i 2 milioni. Inoltre, le compagnie iniziano a dotarsi di Airbus A319, aerei capaci di atterrare su piste di ridotta lunghezza, e questo spinge le società presenti sullo scalo a infittire i voli da e per Firenze. Anche Meridiana si è adeguata a questo “trend-, effettuando un phase out dei 146 in flotta e sostituendoli con A319 presi in leasing.
Che dire, quindi? Il futuro di Peretola sembra sempre più roseo: i passeggeri sono in crescita costante, e la società di gestione aeroportuale, A.d.F., sembra non aver risentito, in questi ultimi anni, della crisi delle compagnie aeree, anzi. Basta dare un’occhiata alle cifre di bilancio e al numero di merci e di persone in transito per capire che ci sono i presupposti per uno splendido futuro e per un ennesimo rilancio di questa struttura che, ora più che mai, continua a rendere florida una zona, quella di Firenze, già di per sé rigogliosa.