STOP AI VOLI A RISCHIO: ECCO LA LISTA NERA DELL’EUROPA

Sono 92 le compagnie aeree che per seri problemi di sicurezza non potranno più volare in Europa.
Si tratta dei vettori inseriti nella “lista nera” dell’Unione Europea che oggi sarà approvata dalla Commissione europea. Ad essere colpite saranno soprattutto le compagnie africane ed asiatiche. Alcune operano regolarmente nei nostri aeroporti, altre solo saltuariamente o con voli cargo.

Molte hanno l’abitudine di aumentare i collegamenti nei periodi di maggior traffico turistico.
Gli aerei compresi nella lista non potranno più essere trattati dalle agenzie di viaggio e dai tour operator anche per le tratte interamente extraeuropee.
Per evitare che i viaggiatori interessati a questo tipo di percorsi comprino i biglietti via Internet o direttamente in loco, la lista sarà integralmente consultabile sul sito della Commissione europea o nelle agenzie di viaggio.
Innanzitutto la “black list” comprende tutte le compagnie registrate in cinque paesi le cui autorità non hanno fornito sufficienti garanzie sulla sicurezza o non hanno collaborato con gli esperti europei. Si tratta di una cinquantina di vettori del Congo, di una decina della Guinea equatoriale e della Sierra Leone, nonché di una manciata della Liberia e dello Swaziland.

Grazie ad un’eccezione il Congo potrà evitare il completo isolamento dall’Europa. Bruxelles ha infatti salvato un solo aereo della Hewa Bora che, sotto costante controllo, potrà atterrare in Belgio.
Altre nove compagnie non potranno più volare in Europa, tra cui la Air Koryo, il vettore di bandiera della Corea del Nord, e la tailandese Phuket Airlines.
Infine sono state parzialmente colpite altre tre compagnie, tra cui la Bangladesh Airlines, che ha subito la messa al bando di uno dei suoi voli.

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L’idea di elaborare una lista nera contro le carrette dei cieli era stata avanzata da Bruxelles dopo l’incidente aereo di Sharm el Sheik del 2004. Ma il progetto è rimasto fermo a causa del disaccordo tra i ministri europei sul modo in cui realizzarlo.

Solo dopo “l’agosto nero” del 2005, quando si è verificato un numero di tragedie aeree senza precedenti, le capitali europee hanno dato il via libera alla Commissione, i cui esperti hanno compilato la “black list” a tempo record. Il lavoro è partito dalle segnalazioni delle capitali europee che hanno riversato a Bruxelles i nomi delle compagnie o degli stati ritenuti a rischio.

Negli ultimi tre mesi gli uomini di Jacques Barrot, commissario Ue ai Trasporti, hanno attivato i contatti con i vettori e con i paesi denunciati in modo da verificare le segnalazioni ricevute.

Dopo il contraddittorio solo cinque compagnie sono state graziate. Tra queste la Tuninter, vettore indicato dall’Italia dopo che la scorsa estate un suo volo è precipitato al largo di Palermo. La compagnia tunisina, questa è la convinzione di Bruxelles e di Roma, dopo il disastro e le minacce di essere inserita nella lista si è adattata agli standard internazionali per la sicurezza.
Ma ad essere bandite sono state le altre due compagnie denunciate dall’Italia: la Gst Aero Air e la Bgb Air, entrambe con sede in Kazakistan.

Al momento la lista non comprende nessun vettore europeo, ma entro qualche mese la situazione potrebbe cambiare. Il documento sarà infatti costantemente aggiornato da una vera e propria “task force” creata dalla Commissione. E non appena entrerà in vigore lo specifico regolamento comunitario, gli esperti di Bruxelles potranno iniziare le ispezioni sulle compagnie europee che si potrebbero aggiungere a quelle già bandite. Se al momento quelle italiane non sembrano correre rischi, a finire nel mirino della Commissione potrebbero essere quelle di altri stati che si affacciano sul Mediterraneo.
(Fonte: Repubblica)

2006-03-22