Due voli lunedì sera provenienti da Roma e da Londra, anziché atterrarecome previsto all’aeroporto di Treviso, hanno proseguito fino aTrieste.
Con conseguenti disagi per i passeggeri, che hanno dovuto essere riportati a Treviso in pullman.
Paolo Camolei, presidente di AerTrecommenta sull’accaduto – Quando gli strumenti di bordo hanno rilevatoche il sistema di atterraggio guidato del San Giuseppe era disattivato,hanno deciso di cambiare destinazione.
Infatti la società che gestisce lo scalo trevigiano aveva già da qualche giorno avviato i lavori per sostituire l’Ils,( Instrumenctal landing system), un’apparecchiatura che serve a guidare i velivoli durante gli atterraggi in condizioni di scarsa visibilità.
Era un operazione programmata da tempo, del cui inizio l’Enac, aveva avvisato le compagnie aeree e tutti i soggetti interessati tramite un Notam, come viene chiamata in gergo una comunicazione ufficiale.
Fatto sta che, quando i piloti si sono accorti che l’Ils era spento,hanno pensato che ci fossero problemi tecnici in pista e, senzacontattare la torre di controllo, di propria iniziativa, hannodirottato su Trieste causando non pochi problemi ai passeggeri.
Il fatto che non sia disponibile il sistema di atterraggio guidato, nonpregiudica ne l’operatività ne la sicurezza, semplicemente andavaadottata un’altro tipo di procedura per l’atterraggio.
Al posto dell’Ils attuale, ne verrà montato uno di ultima generazione,continua -Paolo Camolei- è il primo di una serie di investimenti permigliorare la strumentazione del nostro aeroporto, che stiamo attuandoper ottenere la seconda categoria, una qualifica che indica lapossibilità di atterrare con coefficienti di visibilità inferiori aquelli attuali- (oggi il San Giuseppe è catalogato categoria Uno su unmassimo di Tre).
Questo, tra l’altro, è uno dei presupposti per far sì che a Treviso possa insediarsi una base Ryanair».
La sostituzione richiederà un paio di mesi, durante in quali, comunque il traffico aereo proseguirà regolare.
2006-03-24