ALBERTINI: L’OPERAZIONE SEA SI E’ CONCLUSA NEL PEGGIORE DEI MODI

“L’operazione Sea si è conclusa nel peggiore dei modi: con un danno alla città e ai milanesi, che dovranno attendere ancora chissà quanto tempo per vedere realizzate infrastrutture strategiche per Milano”.
Così si è espresso il sindaco Gabriele Albertini allo scadere del bando di gara per la vendita del 33% della società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, conclusasi oggi pomeriggio con l’assenza di offerte di acquisto.
“I cittadini devono sapere – ha proseguito Albertini – che l’amministrazione comunale ha perso l’opportunità di investire 600 milioni di Euro per far crescere Milano a causa di molteplici fattori, primo fra tutti la volontà di interdire la realizzazione di opere pubbliche come la Biblioteca Europa, lo scolmatore del Seveso e altre ancora, e di limitare gli investimenti per la costruzione della linea 4 della metropolitana”.
Il sindaco ha ricordato gli elementi che hanno disseminato di difficoltà il cammino verso la privatizzazione:
· la richiesta di una perizia sul prezzo, che ha allungato i tempi dell’approvazione della delibera in consiglio comunale
· gli emendamenti votati che hanno portato ad un drastico cambio delle scelte di governance societaria, togliendo qualsiasi leva di partecipazione all’indirizzo strategico ed alla gestione della società da parte dell’acquirente
· le modifiche strutturali intervenute nel settore aeroportuale, come il decreto salva Alitalia, che ha inciso in maniera significativa sulla redditività dei conti Sea, e le nuove regole introdotte dall’Enac, che hanno liberalizzato i servizi aeroportuali a terra (handling) con un impatto negativo sui potenziali margini economici della società
· la continua sospensione della procedura di gara per i numerosi ricorsi al Tar, finora rigettati seppure non in via definitiva, e al Consiglio di Stato, che ha respinto i ricorsi accolti in prima istanza dal Tar.
“Tutto ciò – ha concluso Albertini – ha determinato un clima di incertezza, che ha costretto i partecipanti alla gara a dover ripetutamente riaggiornare le proiezioni economiche e le analisi di settore, fino a perdere fiducia nell’operazione, nonostante considerassero il progetto di privatizzazione di assoluta validità industriale e di elevato interesse economico”.
(Fonte: World Aeronautical Press Agency)