«LICENZIATI PER AVER DETTO LA VERITA’»

Ci è giunto questo articolo da un nostro utente, e non possiamo chepubblicarlo, in attesa di ulteriori sviluppi su questa oscura vicendache merita sicuramente degli approfondimenti…

Nella notte del 19 ottobre ’05 all’aeroporto di Genova CristoforoColombo i Carabinieri effettuando un bliz, hanno sequestrato l’areadell’ENI (servizio carburanti per rifornimenti ad aerei ), insubconessione alla “Carboil srl-, società che ha sede legale aReggio Calabria. Il sequestro è stato eseguito per un’area di 4milametri quadrati, in quanto sono state riscontrate gravissimeirregolarità sulla sicurezza e violazione in materia di normeanti-incendio (ai dipendenti veniva negata la possibilità difrequentare corsi antincendio), i Carabinieri hanno accertato chealcune autocisterne adibite al rifornimento di veivoli perdevanocopiose quantità di carburante e non sarebbero state sottoposte allerevisioni previste dalla legge (collaudi e revisioni mai effettuati,autobotti bucate, che perdevano grandi quantità di carburante durante irifornimenti agli aerei causando grave pericolo per l’incolumitàpubblica).
Molte volte si è sfiorato il disastro mettendo a repentaglio non solola vita degli stessi operatori ma anche dei passeggeri. I dipendenti,prima dell’intervento dei militari, avevano varcato più volte la portadella cgl segnalando le irregolarità. Le indagini sono state estese inaltre città italiane con i relativi aeroporti di Reggio Calabria,Firenze, Treviso, Rimini, Brescia, Olbia, dove i militari anno trovatoanaloghe carenze, ed hanno così proceduto al sequestro di altreautobotti utilizzate per il rifornimento di aerei. I reati ipotizzatisono di “Attentato alla sicurezza dei trasporti-,e sul registro degli indagati, con relativi avvisi di garanzia, sonostati scritti i nomi dell’aministratore unico, due rappresentanti dellaCarboil e il capoimpianto di Genova entrambi di Messina.
Effettuato il dissequestro dell’impianto il 26ottobre, pur non operandocon i rifornimenti, i responsabili di queste gravi violazionicontinuano ad operare in Genova con altro personale, mentre i cinquedipendenti erano stati “sospesi per impossibilità di espletare illavoro- dato il sequestro. Ma il 12 gennaio 2006, sono stati licenziati con motivazioni dubbie e non inerenti all’accaduto.Tra l’altro, abbiamo appreso dalla stampa, che il nome della Carboilnel dicembre di quattro anni fa era inserito nell’elenco delle aziendea rischio situate sul territorio comunale.la lista era stata formulatadal comune di Genova.
Io sono uno dei cinque dipendenti che lavorava in aeroportolicenziato per aver detto la verità. Mi domando come sia possibile cheuna azienda accusata di “Attentato alla sicurezza dei trasporti- etruffa, possa continuare ad operare in aviazione, in un campo cosi’delicato??Cordiali Saluti

2006-04-07