Stanno emergendo altri dettagli sull’incidente che ha coinvolto un A320 della compagnia aerea Armavia (nella foto: il recupero della coda dell’aereo). L’aereo si è spezzato dopo l’impatto nell’acqua, e i pezzi si sono sparsi in una vasta zona. La fusoliera è stata rintracciata a 1.500 piedi di profondità, nel Mar Nero.
I soccorritori hanno recuperato 18 corpi, nessuno di essi indossava il giubbotto di salvataggio, segno che non vi è stato il tempo per avvertire i passeggeri dell’impatto.
Le ricerche proseguono con grandi difficoltà, a causa della pioggia e della scarsa visibilità. Si sta usando un robot per recuperare, in profondità, la scatola nera dell’aereo…
L’aereo è scomparso dai radar alle 2.15am (ora locale) durante un volo da Yerevan a Sochi. L’aereo è caduto durante il secondo tentativo di eseguire un atterraggio. Secondo Interfax, l’agenzia di news russa, i controllori di volo sostengono di non aver ricevuto, da parte dell’equipaggio, dichiarazioni di emergenza.
Andrei Agadzhanov, direttore commerciale di Armavia, ha dichiarato che l’equipaggio aveva comunicato con il controllo di terra di Sochi mentre l’aereo stava volando sulla capitale della Georgia, Tbilisi. I controllori di volo hanno segnalato il maltempo, ma hanno confermato all’equipaggio che l’aereo poteva comunque atterrare.
A bordo vi era anche il direttore generale della compagnia, Vyacheslav Yaralov. L’equipaggio aveva grande esperienza e, secondo Agadzhanov, il maltempo è stato “sicuramente” la causa del disastro.
2006-05-04