CDA ALITALIA: APPROVAZIONE DELLA PRIMA TRIMESTRALE DEL GRUPPO

Il Consiglio di Amministrazione di ALITALIA Linee Aeree Italiane S.p.A. riunitosi sotto la presidenza dell’ing. Giancarlo Cimoli presso la sede della Società ha approvato la relazione consolidata del primo trimestre 2006 del Gruppo Alitalia…
Come anticipato nelle assunzioni prospettiche contenute nel documento di Relazione degli Amministratori per l’esercizio 2005, il primo trimestre 2006 è risultato in larga misura condizionato dalle forti turbative all’operativo, in specie per regolarità e puntualità, verificatesi a gennaio a seguito principalmente di una serie di agitazioni sindacali, i cui effetti si sono protratti anche nei mesi successivi in termini di una non ottimale relazione con la clientela sopratutto nelle classi a più alto valore, generando tensioni aggiuntive sul versante reddituale di un trimestre già di per sé storicamente contrassegnato da fenomeni di bassa stagionalità.

Ricordiamo che le principali variabili economiche e finanziarie consolidate relative al trimestre, sintetizzate di seguito, sono state redatte in conformità con i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) e considerano un diverso perimetro aziendale a valle del deconsolidamento della partecipazione in Alitalia Servizi.

I ricavi netti consolidati del primo trimestre 2006 sono stati pari a 965 milioni di euro con un decremento di 31 milioni (-3,1%) rispetto al precedente esercizio principalmente a causa del deconsolidamento dei ricavi di Alitalia Servizi e degli effetti negativi sui ricavi da trasporto passeggeri generati dai già menzionati scioperi dello scorso gennaio.
 
Il costo per consumi di materiali e servizi (escluso il carburante) è stato pari ad euro 635 milioni con un incremento di 50 milioni di euro rispetto al 2005 principalmente imputabile alla fatturazione da parte di Alitalia Servizi di attività precedentemente effettuate nel perimetro di consolidamento con forza lavoro propria.

Il costo del personale è stato pari a 191 milioni di euro con un decremento di 101 milioni di euro rispetto al 2005 (-35%) derivante dal deconsolidamento di Alitalia Servizi e dall’implementazione delle misure previste dal Piano Industriale della Compagnia.
 
Il costo per acquisto di carburante, attestatosi a 193 milioni di euro è aumentato di ben 38 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (variazione prevalentemente ascrivibile all’eccezionale ascesa del prezzo del greggio ed al relativo effetto valutario).

Perdita operativa consolidata del primo trimestre 2006 pari a 129 milioni di euro solo moderatamente superiore alla perdita dello scorso esercizio (pari a 118 milioni di euro) malgrado gli effetti dell’incremento del costo del carburante (+38 milioni di euro) e degli scioperi avvenuti nel trimestre.

Il risultato prima delle imposte per il trimestre è stato negativo per 157 milioni di euro (peggioramento di 15 milioni di euro circa rispetto al precedente esercizio) riflettendo perciò sia la bassa stagionalità, che da sempre contraddistingue il primo trimestre della Compagnia, sia l’impatto generato dalle negatività dello scorso mese di gennaio.

La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2006 è stata pari a 820 milioni di euro con un peggioramento rispetto al 31 dicembre del 2005 (circa 66 milioni di euro) principalmente imputabile alle necessità monetarie indotte dai tipici fattori stagionali del periodo oltre che dalla minore generazione di cassa della gestione operativa riconducibile agli scioperi di fine gennaio già più volte menzionati in precedenza. 

La forza puntuale al 31 marzo 2006 del Gruppo è stata pari a 10.873 unità in calo di 9.248 unità (-46% circa) rispetto al 31 marzo 2005 grazie all’avvenuto deconsolidamento di Alitalia Servizi ed al percorso di efficientamento intrapreso riguardo all’utilizzo delle risorse.  

La flotta operativa al 31 marzo 2006 è composta da 180 aeromobili dei quali 152 dedicati al breve-medio raggio e 28 al lungo raggio.

Per quanto concerne l’evoluzione del traffico e del network nel settore passeggeri, comparto dal quale trae sostanzialmente origine il risultato gestionale del Gruppo Alitalia, nel primo trimestre 2006 può osservarsi, che in termini complessivi è stata rilevata una flessione della capacità offerta pari al -2,3% (da 1.243 milioni di tonnellate chilometro offerte a 1.215). Variazione particolarmente concentrata sul nord Atlantico e sul settore nazionale, settore questo ultimo in cui sono stati evidenti i riflessi negativi delle rappresentate gravi turbative all’operativo di Alitalia.

Tale riduzione di offerto, necessariamente difforme dalla crescita invece preventivata, ha trovato comunque riscontro in un aumento del trasportato complessivamente pari al +1,8% (da 813 milioni di tonnellate chilometro trasportate a 827, da riferirsi segnatamente al comparto internazionale -Europa e bacino del Mediterraneo – ).

In termini globali, il coefficiente di occupazione si è perciò attestato al 68,1%, con un miglioramento di 2,7 punti percentuali rispetto al periodo a raffronto.

Sotto altro profilo, inoltre, le dinamiche sopra descritte hanno determinato una caduta del livello del provento unitario (yield) complessivamente pari al -3,4% e più in particolare:
– sul settore nazionale, dove le negative ripercussioni delle insoddisfacenti performance operative già richiamate sulle relazioni con la clientela a più alto valore, sono venute ad innestarsi su uno scenario concorrenziale in sensibile mutamento per l’ingresso di nuovi vettori particolarmente agguerriti;
– e su quello internazionale, dove ai fattori in precedenza citati, sono venuti ad aggiungersi lo sfavorevole impatto delle rappresentate irregolarità operative sui rapporti con i tour operator, con una conseguente flessione del prenotato nei limitati periodi di picco del trimestre e le strategie tariffarie particolarmente incisive adottate da alcuni concorrenti.

In coerenza con quanto espresso in termini di profilo dello yield il valore assoluto dei proventi del traffico passeggeri ha fatto riscontrare una riduzione dell’1,6% (da 776 a 764 milioni di euro) a fronte dell’incremento delle previsioni originarie.

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Relativamente alla prevedibile evoluzione della gestione può osservarsi che l’andamento dei ricavi sensibilmente inferiore alla attese nel primo trimestre, i rischi collegati all’impatto sui conti del Gruppo di un significativo innalzamento dei corsi petroliferi e il già annunciato ritardo nell’implementazione di alcune delle azioni di efficientamento declinate dal Piano, fanno ritenere opportuno attendere il completamento del secondo trimestre del 2006 al fine di valutare appieno l’auspicabile miglioramento del clima sindacale e conseguentemente poter effettivamente iniziare a realizzare quelle azioni di Piano di cui si era in precedenza annunciato un ritardo di implementazione e valutare quindi se sia ancora possibile confermare i risultati attesi per il corrente esercizio.    

(Fonte: Andrea Coco – Positive Climb)

2006-05-21