GIOCHI DI GUERRA SULL’EGEO: SCONTRO TRA DUE F-16

ATENE (Grecia) –  Grecia e Turchia sono di nuovo ai ferri corti per la collisione in volo,  tra due caccia militari sopra il mar Egeo.
Ufficialmente i due governi hanno assicurato che quanto accaduto non avrà ripercussioni sui rapporti tra i due Paesi, da qualche tempo più amichevoli, ma Atene e Ankara si sono subito accusate l’un l’altra di avere provocato l’incidente.
I due F-16 si sono scontrati alle 12,48 ora locale (le 11,48 in Italia) a 35 miglia a sud di Rodi, vicino alla più piccola Karpathos, l’isola più meridionale del Dodecanneso.

Il pilota turco è riuscito ad azionare il seggiolino eiettabile e si è salvato. Intercettato da un elicottero greco a 100 miglia dalla costa turca, si è rifiutato di salire e ha preferito imbarcarsi su un cargo battente bandiera panamense.
Da lì è stato prelevato da un elicottero militare turco e riportato in patria.

Il “top gun” greco invece è morto: il suo cadavere è stato recuperato nel pomeriggio.

Sulla dinamica di quanto accaduto le versioni divergono.
Secondo il ministero della Difesa di Atene, i due caccia erano impegnati in un’azione che tecnicamente si chiama di combattimento aereo simulato. In pratica i due F-16 si rincorrevano nei cieli dell’Egeo e giocavano alla guerra.
«Gli aerei si sono scontrati durante manovre di intercettazione sopra Karpathos», ha dichiarato un funzionario del ministero. Il ministero della Difesa di Atene ha riferito che quotidianamente l’aviazione militare intercetta aerei turchi che invadono lo spazio aereo greco.
Opposta la versione della Turchia. «Aerei dell’Aviazione greca hanno intercettato aerei dell’Aviazione turca, in quotidiano volo di addestramento nello spazio aereo dell’Egeo e del Mediterraneo, 35 miglia a sud dell’isola di Rodi», ha reso noto lo Stato maggiore di Ankara.
«È in corso un’indagine sull’incidente», si legge ancora nel comunicato.
Il sindaco di Karpathos, Michalis Ioannidis, ha riferito alla televisione greca che nell’isola è stata sentita un’esplosione, ma nessuno ha visto cosa sia accaduto in cielo.

L’Aviazione e la Marina greche hanno subito organizzato una missione in soccorso dei piloti. Si è levato in volo un elicottero Super Puma, mentre dall’isola di Kasos è salpata una fregata.

Grecia e Turchia, nemiche storiche, sono state sull’orlo della guerra l’ultima volta solo dieci anni fa per uno sperduto sperone di roccia disabitato nell’Egeo, dopo il conflitto per Cipro nel 1974.
La guerra fu evitata grazie alla mediazione degli Stati Uniti che temevano un confronto armato tra due membri della Nato.

Negli ultimi anni i rapporti si sono riscaldati. I due governi si sono dati reciproco sostegno nel 1999, quando entrambi i Paesi furono colpiti da terremoti.
Atene, poi, appoggia il tentativo della Turchia di entrare nell’Unione europea. Ma non si può parlare di pacificazione e non c’è ancora un’intesa sulla sovranità territoriale.
La Grecia pretende il rispetto di uno spazio aereo di 10 miglia attorno alle sue coste, mentre la Turchia riconosce solo 6 miglia, stesso limite previsto per le le acque territoriali.

Il ministro degli Esteri turco Abdullah Gul ha chiamato la sua omologa greca Dora Bakoyanni.
«I due ministri hanno espresso il loro rincrescimento per l’incidente di oggi e hanno concordato sul fatto che non debba interferire negli sforzi dei due Paesi di migliorare le proprie relazioni», si legge in una nota ufficiale del ministero degli Esteri greco.
Ulteriore segnale di dialogo, la Turchia ha fatto sapere che il capo delle Forze armate si è messo in contatto con la controparte greca per tentare di appurare quanto accaduto.  (Fonte – La gazzetta del mezzogiorno)

2006-05-24