Potrebbero esserci presto anche aerei senza pilota nel dispositivo di controllo dell’immigrazione clandestina della guardia costiera: lo ha detto il comandante generale delle capitanerie di porto, l’ammiraglio Luciano Dassatti, sottolineando di essere “entusiasta” di questa possibilita’.
“Stiamo rinnovando i nostri mezzi – ha spiegato Dassatti -, e in questo contesto guardiamo con interesse alla possibile introduzione nel dispositivo di controllo dei flussi migratori dei cosiddetti Uav, gli aerei senza pilota. Potrebbero essere utilissimi e, cosa che non guasta, costano relativamente poco.
Stiamo dunque studiando la possibilita’ di acquisirli: bisogna vedere l’industria quando li rendera’ disponibili e poi, ovviamente, fare i conti anche con le nostre capacita’ economiche.
Ma io sono entusiasta – ha ribadito – perche’ si tratta di uno strumento che potrebbe essere davvero utile”. In ogni caso, la Guardia costiera acquisira’ presto un nuovo pattugliatore marittimo Atr e due elicotteri A-139, ma l’ammodernamento sara’ continuo grazie anche a quattro milioni di euro stanziati nella Finanziaria, che potranno essere spesi a partire dal 2007.
Dal punto di vista finanziario – ha detto l’ammiraglio – abbiamo avuto un riconoscimento.
Non e’ ovviamente tutto quello che chiedevamo ma solo una parte ed e’ comunque un segnale di attenzione. Il nostro obiettivo e’ di garantire una copertura completa nel nostro ambito di competenza, per tutte le attivita’ di cui siamo responsabili, e credo che questo obiettivo possa essere raggiunto”. Intanto, per quanto riguarda il 2006, la Guardia costiera ha gia’ soccorso 4.149 persone in mare.
Inoltre, nell’ambito dell’attivita’ di ricerca e soccorso connessa con il fenomeno dell’immigrazione clandestina, sono state intercettate nel corso dell’anno 60 imbarcazioni e 47 sono state sequestrate; le persone fermate a terra sono state invece 1608.
Secondo il comandante generale delle capitanerie di porto, “c’e’ poco da fare, se non soccorre, quando si avvista una imbarcazione che dirige verso le coste italiane”.
Ma come evitare che ogni anno, specie all’inizio dell’estate migliaia di persone affrontino il mare per raggiungere le coste italiane? “Il metodo da seguire – risponde Dassatti – e’ lo stesso che ha avuto successo quando c’e’ stata l’emergenza di clandestini provenienti dall’Albania: non bisogna impedire il loro arrivo con la forza, ma occorre agire con la forza degli aiuti sul posto, evitando che queste persone siano costrette ad andarsene dai loro paesi”.
2006-06-16