ANPAV – AVIA: UNO SCIOPERO DI TUTTI GLI ASSISTENTI DI VOLO ITALIANI PER LA SICUREZZA E LE CONDIZIONI DI LAVORO

La recente inchiesta di alcuni giornalisti inglesi, ripresa anche da trasmissioni televisive, su quanto avviene all’interno del vettore low-cost Ryanair, ha sollevato una serie di questioni e domande non rinviabili, che chiamano direttamente in causa responsabilità politiche ed istituzionali. I temi riguardano: la sicurezza del trasporto aereo e il livello dei servizi assicurato da questi vettori a milioni di nostri concittadini.
L’Italia è oggi il paese dell’Europa continentale con la più alta penetrazione di vettori low-cost, fenomeno favorito dalla moltitudine di aeroporti e dal ‘trattamento di favore’ ricevuto da enti locali e società aeroportuali, spesso con l’ausilio di denaro pubblico. Un fenomeno inquietante che spesso non coniuga i parametri dell’osservanza delle regole aeronautiche e dell’efficienza psico-fisica degli equipaggi con la politica aggressiva in termini tariffari.
E’ da tempo che il mondo sindacale del trasporto aereo, nella più totale indifferenza del mondo istituzionale (e anche dei media) denuncia la politica di ‘dumping sociale’ perpetrata dall’aggressività di certi vettori, che attraverso il deprezzamento formativo e delle condizioni del personale, oltre ad aberranti tempi di lavoro, riescono a ‘far quadrare i conti’.
Uno stato di cose che non può più giustificare l’assenza di intervento da parte dell’ente aeronautico italiano e dei Ministeri competenti, a tutela della sicurezza dei passeggeri e la salute di chi lavora per queste compagnie. Fenomeni purtroppo non isolati che diventano di riferimento anche per vettori nazionali, sui quali sarebbe doveroso andare a fare qualche verifica in più.
Si tratta di realtà industriali, piccole e grandi, nelle quali è impossibile qualsiasi forma di sindacalizzazione, e dove il clima di intimidazione personale scoraggia qualsiasi possibilità di denuncia dall’interno. Gli Assistenti di Volo in Italia rischiano di essere (e in parte già oggi lo sono) le prime vittime di una liberalizzazione normativa e di una deregolamentazione che mal si concilia con la garanzia di efficienza e sicurezza del trasporto aereo.

Le ambiguità istituzionali italiane ed europee sulla problematica dei tempi di servizio per il personale di cabina, la mancanza di un Contratto Nazionale di riferimento, lo smantellamento delle tutele contrattuali a seguito della riduzione dei costi e la progressiva deprofessionalizzazione degli Assistenti di Volo, sui quali incombe anche un attacco alla Certificazione ministeriale, ci fa pensare che quel che abbiamo visto e sentito dall’inchiesta inglese a bordo dei voli e sulle condizioni dei naviganti in Ryanair, potrebbe a breve ripresentarsi anche nel nostro paese, e in parte lo è già. Il tutto a discapito della sicurezza dei milioni di passeggeri trasportati da vettori nazionali.

Le situazioni sconcertanti evidenziate nascono e proliferano per indifferenza ed omissione, e certo richiamano a responsabilità ben individuate. E’ per questo che ANPAV ed AVIA – le Associazioni Professionali che rappresentano in ambito nazionale gli Assistenti di Volo italiani – promuovono e propongono a tutte le altre realtà sindacali uno sciopero generale della categoria a livello nazionale contro l’immobilismo e l’indifferenza su temi che riguardano la sicurezza di milioni di passeggeri e le condizioni di lavoro di migliaia di Assistenti di Volo italiani.

La sicurezza parte dalla prevenzione, e l’indifferenza sui temi sopra esposti dimostra che siamo ancora lontani dal perseguire questo importante principio.

2006-06-29