Il Presidente di Assaeroporti, recentemente eletto nel Board of Directors di ACI Europe, ing. Domenico Di Paola plaude all’iniziativa varata dal Commissario europeo ai trasporti, Jacques Barrott, che mira fra l’altro a porre fine alla pubblicità “ingannevole- sui prezzi dei biglietti.
“La Comunità Europea sta varando una serie di provvedimenti diretti ad armonizzare la tematica del trasporto aereo in tutti i Paesi della Comunità – dice Di Paola. E’ per questo motivo che riteniamo fondamentale giungere ad una valutazione oggettiva di tutta questa complessa tematica facendo piena trasparenza con uno studio già commissionato a Certet/Bocconi, Luiss e PriceWaterhouseCooper. Lo studio, che definiamo “operazione verità-, coglie in pieno lo spirito con cui la Comunità Europea sta spingendo tutti i componenti della filiera del trasporto aereo alla massima chiarezza nell’esposizione dei prezzi praticati. E naturalmente, appena sarà ultimato, coinvolgeremo le associazioni dei consumatori. Finalmente si potrà far luce e comunicare correttamente ai passeggeri tutte le voci che compongono il prezzo del biglietto aereo.-
Non sembra andare nella stessa direzione della chiarezza, quanto piuttosto in quella di uno studio di parte invece, la recente analisi sul sistema di regolazione dei rapporti fra aeroporti e vettori commissionata da Assaereo. Al di là delle premesse incoraggianti sulla necessità di affrontare i problemi in un ottica di sistema per un mercato che offre interessanti opportunità di espansione, in realtà si finisce con il fare solo i conti in tasca agli aeroporti, e farli male oltretutto, come se fosse tutto lì il problema.
Si afferma che i servizi aeroportuali sono sempre più cari e la loro incidenza sul costo del biglietto aereo domestico è quasi raddoppiata. Ebbene la misura delle tasse di imbarco è rimasta ferma al decreto ministeriale del novembre del 2000 che ne ha fissato la misura aeroporto per aeroporto, senza da allora nemmeno l’adeguamento all’inflazione. La voce più cospicua che viene caricata sul biglietto in maniera occulta non riguarda gli aeroporti, ma è il supplemento per il carburante (Fuel Surcharge), che viene accorpato dalle compagnie aeree nella dicitura “Tasse e Supplementi- . A far aumentare l’indice generale è, anche, la tassa per la sicurezza e controllo su bagagli a mano introdotta nel 2003 a seguito delle nuove norme sulla sicurezza che hanno comportato, anche per effetto della tragedia delle torri gemelle, un adeguamento delle infrastrutture e dei dispositivi della sicurezza. – chiarisce Di Paola.
Secondo i primi risultati dello studio ancora in corso di Assaeroporti che sarà consegnato a breve al Ministro Bianchi,un biglietto Alitalia a tariffa aperta per un volo di sola andata da Roma Fiumicino a Milano Linate, viene proposto così al consumatore: Tariffa della Tratta Euro 209,00 + Tasse e Supplementi Euro 44,02 = Prezzo del biglietto Euro 253,02. La dicitura “Tasse e Supplementi- comprende nel caso preso ad esempio ben Euro 32,00 di supplemento per il carburante (c.d. Fuel Surcharge) caricato sul costo del biglietto. Vengono poi aggiunti Euro 2,00 di “Addizionale- di competenza comunale e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ai sensi della L. 350 del 23 dicembre 2003 e della L. 43 del 31 marzo 2005) e solo i restanti Euro 10,02 rappresentano gli effettivi costi aeroportuali, per i quali il termine “Tasse- risulta quantomeno improprio trattandosi di spese legate ad un servizio usufruito. Più appropriato appare il termine “Tariffe-.
“Invocare la legge 248/05 sui requisiti di sistema, che presenta fra le sue lacune più gravi proprio il mancato confronto con l’Europa, come la panacea per regolamentare le tariffe è quanto mai pretestuoso e anacronistico – conclude Di Paola- Il vero spartiacque nella gestione del sistema tariffario aeroportuale in modo più trasparente e congruo sono i contratti di programma previsti già dalla delibera Cipe del 2000 che si proponeva di regolamentare il sistema,ma che non è stata ancora applicata.