LONDRA – Sacrificare il proprio figlio di pochi mesi in nome della causa terroristica.
Sarebbe potuto accadere anche questo nei cieli sopra l’Atlantico se le forze dell’ordine britanniche nei giorni scorsi non avessero sventato il piano terroristico per far esplodere dieci aerei in volo tra Gran Bretagna e Stati Uniti.
Dell’agghiacciante ipotesi della ‘famiglia del terrore’ scrive oggi la versione online del tabloid britannico Sunday Mirror, in un articolo dal titolo ‘Baby Bomb’, secondo cui uno dei 23 fermati nel blitz del 9-10 agosto progettava di portare sull’aereo a lui ‘assegnato’ anche la moglie e il figlioletto.
La polizia sta ancora indagando su quello che il tabloid definisce un “piano raccapricciante”, ma l’ipotesi più accreditata sarebbe quella secondo la quale l’attentatore suicida intendeva nascondere liquidi esplosivi nel biberon di suo figlio. Questa, naturalmente, un’idea partorita prima che fossero adottate negli aeroporti le nuove misure di sicurezza sul bagaglio a mano, tra cui appunto quella di far assaggiare a mamme e papà il contenuto del biberon dei loro bambini per ottenere poi l’autorizzazione a portarlo in cabina.
L’arrestato, di cui il giornale non rivela l’identità, è stato interrogato ieri sera dalla polizia, mentre esperti della scientifica stanno continuando a perquisire il suo appartamento alla ricerca di prove che confermino l’ipotesi.