CORTE DEI CONTI: PER RILANCIARE L’AERO CLUB D’ITALIA SERVONO PROFESSIONALITA’ E RIGORE

Ormai l’ultimo controllo della corte dei conti sulla gestione dell’Aero Club d’Italia (AECI) risale a più di dieci anni fa.Ora  una nuova relazione fitta di tabelle e dati statistici, che copre l’intero decennio (1995 – 2004) rivela dati sconfortanti. Negli anni in esame l’AECI ha gradualmente ridotto la propria attività sino ad arrivare ad una situazione di quasi inoperatività che hanno scoraggiato la pratica dello sport aereo e del volo da diporto, divenuti molto costosi e poco accessibili.

I dati rivelano la crisi nello sport del volo, nelle discipline più costose l’attività sportiva a fine 2004 risulta più che dimezzata. Gli aero club federati  nel 1995 erano 93, alla fine del 2004 sono scesi a 81. Le scuole di volo a motore sono scese da 59 a 53, mentre quelle di volo a vela sono ferme a 22. I loro corsi di pilotaggio sono scesi rispettivamente da 98 a 50 e da 119 a 71. Nel quadro negativo l’unico dato positivo è l’aumento degli enti aggregati da 100 a 118.
Quasi dimezzato l’organico, e nel 1995 l’AECI definì il proprio fabbisogno in 108 persone, che due anni dopo i ministeri vigilanti limitarono però a 58. La pianta organica approvata nel 2004 è di 47 unità, ma in realtà l’AECI ne ha rinviato il completamento al miglioramento delle condizioni economiche e finanziarie generali. Così i dipendenti effettivi erano 48 nel 1994 e 29 nel 2004.

La Corte attribuisce la stasi, anche alla lunga gestione commissariale in attesa della modifica dello statuto e dell’insediamento degli organi ordinari di amministrazione e ritiene che l’entrata in vigore del nuovo statuto possa aiutare il cambiamento grazie ad «una base associativa più ampia e più solida» e al ritorno agli organi ordinari di amministrazione, anche se da solo questo non basta. 
Per la ripresa dello sviluppo è necessario uno stile di gestione, improntato ad una maggiore efficienza ed all’osservanza delle regole di buona amministrazione».
La relazione dà atto delle particolari condizioni economiche – ridottesi «di circa il 28% in termini monetari e quasi dimezzate, in termini reali» a causa della «riduzione dei contributi dello Stato e di quello, più cospicuo, del CONI» la cui incidenza sulle entrate correnti è passata dal 49% del 1995 al 25% del 2005 –

2006-08-29