ALITALIA, COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDENTE DELL’ANPAV

Gli ampi stralci diffusi dalla stampa sulla memoria presentata dall’Amministratore Delegato Alitalia alla Commissione Trasporti della Camera ha sollevato perplessità e la necessità di una risposta.
Alcune considerazioni sono condivisibili, nella parte relativa alla situazione di ‘mercato jungla’ del trasporto aereo italiano, con la penetrazione diffusa di vettori low cost; l’incapacità delle autorità italiane a porre dei freni alla mancanze di regole e alla concorrenza attuata come un vero e proprio dumping sulle condizioni e il trattamento dei naviganti, anche a causa della mancanza di un contratto nazionale di categoria; la presenza di vettori che operano in un vero e proprio regime ‘contra legem; la confusione sulla situazione aeroportuale e gli assetti degli hub sono tutte problematiche che da anni andiamo denunciando ed evidenziando in tutti i contesti, sia aziendali che istituzionali. E sui quali c’è da augurarsi che di fronte alla profonda crisi di Alitalia finalmente si inizi a porre mano.
Quello che è inaccettabile è la messa alla berlina del personale navigante, e degli assistenti di volo in particolare, accusati di assenteismo e di bassa produttività. E’ il caso di ricordare che la drasticità dell’intervento fatto appena due anni fa sia sul costo del lavoro che sulla normativa contrattuale del personale ha addirittura meravigliato, per la sua radicalità, il presidente di Air France, ed è del tutto evidente e non contestabile.

Se quindi il problema di Alitalia è oggi sempre più un problema di ‘sistema’ e di mancanze di regole valide per tutti, di assetto organizzativo e di requisiti di base per poter essere messi in condizione di far fruttare l’imponente contributo di produttività e di riduzione dei costi concesso dal personale di volo, perché continuare a vessare e diffondere la falsa convinzione che bisogna ancora e più drasticamente intervenire proprio su coloro che più hanno contribuito alla riduzione dei costi all’interno del Gruppo?

Se i sacrifici offerti all’azienda dal personale di cabina non sono stati opportunamente valorizzati ed applicati non è certo colpa dei lavoratori, e non accetteremo una logica che vede nel personale di volo il capro espiatorio di inefficienze, negligenze, sia aziendali che istituzionali, che vanno affrontate e risolte in altri contesti e confronti.

Crediamo che il tavolo istituzionale aperto a Palazzo Chigi sulla crisi Alitalia debba fare chiarezza sul fatto che oggi, allo stato attuale, anche lavorare gratis e per 24 ore al giorno non servirebbe a risolvere problemi che sono strutturali e di sistema nel suo complesso. Razionalizzare e riorganizzare è un conto, mortificare e vessare è inaccettabile e pericoloso.

2006-10-07