Sono stati eseguiti a tempo di record nello spazio di una notte i lavori di rifacimento di un tratto centrale della pista dell’aeroporto Valerio Catullo di Verona. L’intervento di sistemazione di una trentina di metri di tracciato che avrebbe richiesto il blocco o forti limitazioni nel traffico per qualche giorno, è stato eseguito in un arco compreso tra le 22,30 e le 6 del mattino della scorsa settimana, in tempo per consentire il regolare transito dell’ultimo volo di linea Air France della sera e il decollo dei primi voli per Roma e Parigi delle 6.40.
“Per non interrompere l’operatività dell’aeroporto con lavori destinati a tagliare a metà la pista – spiega il Direttore Infrastrutture Antonio Zerman – abbiamo dovuto pianificare nel minimo dettaglio ogni passaggio: una volta definito il periodo, che doveva escludere il freddo invernale e il boom estivo del traffico aereo, è stata scelta una finestra temporale molto ridotta entro cui portare a termine l’intervento. Dalle previsioni meteo a lunga distanza, alla scaletta di pianificazione di ogni possibile imprevisto, tutto è stato calcolato al minuto, inclusa la valutazione delle temperature necessarie alla rapida asciugatura dell’asfalto, l’analisi di procedure di decollo alternative e la disponibilità del doppio dei macchinari richiesti, da sostituire in caso di rottura-.
All’intervento di una notte hanno lavorato una cinquantina di persone tra direzione lavori, operai e tecnici, con l’utilizzo di 14 mezzi di movimento terra. A monte, la progettazione del rifacimento della pista ha richiesto “mesi di preparazione per calibrare e orchestrare ogni singolo passaggio e rendere nullo il disagio all’utenza del Catullo-. Con questi lavori è stata eliminata una discontinuità presente nella pavimentazione che generava accelerazioni verticali avvertite al momento del decollo, benché compatibili con i valori previsti dalla legge.
Il tratto interessato ai lavori si trova nella zona più “antica- della pista, di costruzione militare, in prolungamento della quale la società di gestione del Catullo era intervenuta nel 2002 per consentire un allungamento di 400 metri della struttura.