Anche il direttore generale dell’Enac Manera si aggiunge alla lunga lista di coloro che giudicano
“E’ proprio vero, piove sempre sul bagnato. Dopo quanto scritto da Cimoli in termini ‘Terroristici’ rispetto ad Alitalia, dopo le sbagliate e strumentali interpretazioni di quanto affermato da Prodi e Bianchi durante l’incontro con il sindacato del 10 ottobre, dopo l’azione speculativa di giovedì che ha visto il titolo crollare del 9% e passare di mano il 4% del capitale, continua l’azione dei ‘Catastrofisti’. Anche il direttore generale dell’Enac Manera si aggiunge alla lunga lista di coloro che giudicano dall’alto di un improbabile scranno, come se non fosse da anni corresponsabile di quanto accade nel trasporto aereo, e forse perché in procinto di andarsene dopo che la Finanziaria ha previsto l’azzeramento dei vertici degli enti non economici…
L’Alitalia giovedì è corsa ai ripari per coprire le dichiarazionidi Cimoli sullo stato di estrema crisi dell’azienda, dopo che soltantoun mese fa dichiarava che ‘Tutto andava abbastanza bene’.
Come abbiamo affermato ripetutamente in questi giorni l’Alitaliaha più di 800 milioni di Euro in cassa e non è certo la questionefinanziaria a preoccuparci. Il problema, lo ribadiamo, è industriale edeve necessariamente essere risolto attraverso un piano ed una missioneindustriale, alleanze e riorganizzazione interna, un managementadeguato e rinnovate e corrette relazioni tra azienda, sindacato elavoratori.
A questo punto ci chiediamo: un presidente ed amministratoredelegato che fa crollare il titolo perché afferma che il capitaleinvestito non è remunerativo, può o no continuare a rappresentare etutelare gli interessi di Alitalia?
Ma c’è di più: deve andarsene con una ricca liquidazione oppure,come aveva detto il ministro Di Pietro, deve essere avviata un’azionedi responsabilità nei suoi confronti per aver ridotto Alitalia inquesto stato di crisi e di estrema incertezza?”. (Wapa)
2006-10-16