Una tragedia diventa un giallo che si infittisce ogni ora di più. L’aereo indonesiano che – nessuno ormai più ne dubita – è precipitato tra Giava e Sulawesi non si trova, e per di più intorno alla sua sorte si diffondono notizie incontrollate. Dopo la disperazione, per alcune ore i parenti dei passeggeri del del Boeing 737 della compagnia indonesiana Adam Air di cui si sono perse le tracce si è riaperta la speranza: era stato infatti annunciato che 12 superstiti erano stati trovati nel relitto del velivolo. Ma poco dopo la doccia fredda, crudele quanto paradossale. Le notizie sul ritrovamento di relitto e superstiti erano false. La sorte del Boeing partito dall’isola di Giava e sparito dagli schermi radar dopo aver lanciato una drammatica richiesta di soccorso è pertanto diventato un giallo. L’aereo con 102 persone a bordo – sei membri dell’equipaggio e 96 passeggeri, tra cui 11 bambini e quattro neonati – era diretto a Manado, isola di Sulawesi, nota anche come Celebes, dove però non è mai arrivato.
E quest’ultima sembra essere adesso l’unica certezza, mentre regna la confusione più totale sul luogo e il bilancio dell’incidente. Il Boeing potrebbe essere precipitato nella foresta o in mare, oppure essersi schiantato contro una montagna. Nella giornata di oggi informazioni e smentite si sono susseguite, gettando nello sconforto i famigliari, radunati davanti agli uffici della compagnia per chiedere notizie.
In mattinata, era arrivato l’annuncio che i rottami del velivolo erano stati trovati da alcuni contadini in una zona impervia dell’isola di Sulawesi. Dodici persone – secondo il loro racconto – erano sopravvissute allo schianto contro una montagna, avvenuto sotto una forte pioggia. “Il posto dove si trova l’aereo è stato trovato e 12 persone delle 102 che si trovavano a bordo sono sopravvissute”, ha annunciato il portavoce dei soccorsi della Adam Air, il capitano Hartomo. I superstiti – aveva detto la stessa fonte – erano stati portati a Makassar, capoluogo regionale dell’isola Sulawesi, circa 1400 chilometri a est di Giakarta.
E nella zona erano già in corso le ricerche per trovare la scatola nera del velivolo, che come è noto è fondamentale per capire la dinamica e le cause dell’incidente. Poi, però, erano arrivate informazioni diverse sul luogo. Si é schiantato contro la montagna a 2.600 metri di attitudine, affermava a Giakarta Setio Rahardjo, capo della commisione nazionale per la sicurezza dei trasporti. E’ caduto in una zona di foresta fitta, diceva invece un coordinatore dei soccorsi. Alla fine, la clamorosa smentita.
“Il posto non è stato trovato. Ci scusiamo per le notizie che sono state fornite e che non sono vere”, ha detto Eddy Suyanto, comandante della base aerea di Hasanuddin, a Makassar. “Il comandante locale, il capo della polizia e il governatore sono andati nel luogo indicato e non hanno trovato niente, per cui le informazioni precedenti sono tutte false”, ha detto il comandante Arif Budi Sampurno. (ANSA)