La crisi di Airbus “non e’ legata al patto di sindacato” della sua casa madre EADS ma al dollaro debole: lo ha dichiarato al quotidiano ‘Le Monde’, Arnaud Lagardere, azionista industriale del colosso europeo di difesa e aerospazio, sottolineando pero’ la necessita’ di farlo “evolvere”, senza pero’ allargarlo a eventuali nuovi azionisti. “Sarebbe troppo semplice e caricaturale legare la crisi al patto” ha detto sottolineando come non sia l’accordo sindacato “a definire la parita’ tra dollaro e euro”. “Airbus soffre di una crisi di crescita e deve adattare il suo modello industriale. Lo fa in un contesto difficile confrontato a un concorrente che non utilizza le stesse regole” ha proseguito Lagardere ammettendo pero’ che il patto ‘deve evolvere’.
“Voglio continuare a partecipare alla crescita di EADS” ha detto ancora ribadendo che ‘al momento’ non intende ridurre la sua partecipazione che ha dimezzato nell’aprile scorso portandola dal 15 al 7,5%. “Non andremo oltre per il momento perché non si abbandona la nave nella tempesta” ha aggiunto precisando pero’ che come “investitore, credo nel rilancio di Airbus e nel successo di EADS”. Lagardere ha anche nuovamente affermato che “EADS non ha bisogno, almeno nell’immediato, di soldi” e che quindi la questione di un aumento di capitale ” non si poné. “Cerchiamo i migliori strumenti per finanziare lo sviluppo del gruppo” ha aggiunto Lagardere dicendo di “non dubitare dell’interesse di EADS per altri investitori”. “Ma di associare i nuovi azionisti al patto di sindacato non se ne parla proprio” ha sottolineato l’a.d. del gruppo che negli ultimi anni sta concentrando le sue attivita’ nei media. Lagardere ha infine confermato che non intende ricevere dividendi perché vuole lasciarli a disposizione dell’azienda.
(ANSA)