La M&C di Carlo De Benedetti ha deciso di rinunciare alla due diligence per la privatizzazione di Alitalia. La decisione deriva dalla mancata disponibilità, da parte delle banche alleate, ad accettare il vincolo di non fare trading sul titolo per un anno. Lo ha spiegato Carlo De Benedetti a margine di un convegno sulle liberalizzazioni della Fondazione Rodolfo De Benedetti. “Confermo che non abbiamo risposto all’invito per la due-diligence” ha detto. “Le banche d’affari nostre alleate, Goldman Sachs e Cerberus, non accettano il vincolo di un anno a non fare trading sul titolo. Per noi non sarebbe stato un problema, ma per loro è diverso perchè questo è il loro mestiere”. Alla domanda se ci sia una trattativa su questo punto con il ministero dell’Economia, De Benedetti ha risposto “no”. Sulle dichiarazioni dell’editore de La Repubblica le azioni Alitalia hanno perso fino al 2%.
Successivamente una nota di M&C ha chiarito che la decisione di rinunciare alla due diligence “non anticipa nè pregiudica alcuna decisione in merito alla possibile partecipazione alle future fasi della procedura”. Alle 12,00 le azioni Alitalia erano in calo di 0,97% a 0,9395 euro, il fondo M&C sale dello 0,5% a 0,92 euro in un mercato che complessivamente guadagna 1%. La società si riserva di comunicare i suoi prossimi passi “nel rispetto delle scadenze definite dalla procedura stessa”. Il termine per la presentazione delle offerte non vincolanti per non meno del 39,9% di Alitalia è stata fissata dal Tesoro per il 16 aprile. Oltre a M&C i candidati rimasti in gara dopo la selezione dell’adviser Merrill Lynch compiuta sulle 11 manifestazioni di interesse iniziali sono il fondo Texas Pacific Group, UBM di Unicredit per conto di terzi, il proprietario di AirOne Carlo Toto appoggiato da Intesa SanPaolo e i consulenti di MatlinPatterson Global Adviser. Oggi l’amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo si è limitato a dire nell’incontro con gli analisti a Londra: “Su Alitalia stiamo seguendo dei clienti con la nostra investment bank, vediamo cosa succede e cosa vorranno fare”.
(REUTERS)