ADR: NESSUN ACCORDO TRA GEMINA E MACQUAIRE

Niente di fatto tra Gemina e gli australiani di Macquarie (che si occupano di aeroporti ma sono anche uno dei maggiori gruppi finanziari del mondo con alle spalle il colosso Macquarie Bank) e allora sarà duello al sole per il controllo di Aeroporti di Roma. Un’asta sulle rispettive partecipazioni (rispettivamente il 51% e il 44,7%) deciderà sui destini del principale gruppo aeroportuale nazionale, che gestisce Fiumicino e Ciampino. Lo ha chiarito Cesare Romiti al termine della riunione di tre ore e mezza del patto di sindacato della holding controllata anche da Benetton e Fondo Clessidra. «Si tratta di un’asta – ha spiegato Romiti, presidente del patto – con un timing elastico».

Dopo avere acclarato l’impossibilità di uscire dallo stallo determinato dalla mancanza di un ok del socio forte di minoranza al piano industriale, il patto ha dato quindi mandato al consiglio di amministrazione di attivare la procedura prevista per uscire dal vicolo cieco sono finiti i protagonisti. A questo punto si passerà alle offerte incrociate. «La direzione del patto Gemina – si legge nella nota del patto di sindacato – si è riunita questa mattina ed ha esaminato lo stato dei rapporti con il gruppo Macquarie. La direzione ha espresso l’indirizzo a che il consiglio di amministrazione di Gemina, attraverso la controllata Leonardo, attivi la prima fase della procedura di dead lock (clausola utilizzata nella prassi internazionale, principalmente nei contratti di joint venture, per indicare le modalità di risoluzione di una situazione in cui i veti incrociati dei soci impediscono agli organi sociali di deliberare in merito alla gestione della società, ndr) prevista dai patti parasociali in essere tra il gruppo Gemina e il gruppo Macquarie volta alla ricerca, anche attraverso l’intervento di un mediatore, di una soluzione». Il patto avverte anche che «se a conclusione di tale fase non sarà stato raggiunto un accordo tra le parti, il gruppo Gemina avrà la facoltà di attivare la procedura di buy-out, anch’essa prevista dai patti parasociali in essere, che prevede offerte e rilanci successivi sulle rispettive partecipazioni in AdR». Ovviamente uno degli snodi cruciali è il prezzo. Mediobanca e Capitalia affiancano Gemina, mentre Banca Leonardo, guidata da Gerardo Braggiotti, assiste Macquarie. Finora non c’è stato verso di convincere gli australiani a vendere. Nelle settimane scorse ci sarebbe stata un’offerta informale che non ha scaldato i cuori. Gli 800 milioni ipotizzati equivalgono a una valutazione di 1,77 miliardi per il 100% di AdR, che nel 2006 ha avuto un giro d’affari di 567 milioni e utili, in calo, a 60 milioni. Per Macquarie la loro quota del 44,7% supererebbe il miliardo, ma a questo punto traspare che l’obiettivo è la conquista dell’hub aeroportuale romano. Un altro asset italiano che rischia di finire in mani straniere. Mani forti, visto che gli australiani controllano gli aeroscali di Sydney, Bruxelles, Bristol e Copenaghen e hanno acquisito in gennaio, con Texas Pacific Group, la compagnia aussie Qantas per 6,6 miliardi di euro. C’è poi, strettamente intrecciata, la questione aperta della governance di Gemina e della possibile uscita di scena dei Romiti. Ai primi di maggio, infatti, l’assemblea, che dovrà approvare il bilancio 2006, sarà anche chiamata a rinnovare il consiglio: la riconferma di Piergiorgio Romiti nel ruolo di amministratore delegato non è affatto scontata. Un eventuale addio di Romiti jr potrebbe anche preludere a un’uscita della famiglia, azionista tramite Investimenti Infrastrutture (di cui ha il 33%, partiteticamente al fondo Clessidra e a Edizione Holding dei Benetton) e anche direttamente con un pacchetto del 18% intestato a Spafid. In più un’eventuale offerta per rilevare la quota AdR in mano agli australiani potrebbe richiedere un aumento di capitale per Gemina e i Romiti non sarebbero favorevoli a questa soluzione. Tra l’altro il 1° aprile scatterà un’opzione put per i Romiti: in sostanza la famiglia potrà vendere la propria quota in Investimenti Infrastrutture ai soci Clessidra e Benetton.

(www.ilsole24ore.it)

 

2007-03-27