GRANDI MANOVRE SU ALITALIA

Grandi manovre su Alitalia. Mediobanca è scesa in campo nella gara per la privatizzazione Alitalia con la cordata dei due fondi Usa Texas Pacific Group e Matlin Patterson. Unicredit invece ha annunciato un’alleanza con la russa Aeroflot per l’Opa sulla compagnia di bandiera italiana. I titoli Alitalia sono stati sospesi dalle negoziazioni a Piazza Affari in attesa di una nota. Alitalia è stata sospesa quando segnava un rialzo del 4,45% a 0,986. Al rientro a Piazza Affari dopo l’annuncio delle cordate in gara per la privatizzazione, nel primo pomeriggio, il titolo è volato del 10,1% a 1,037 euro.
Mediobanca quindi scende in campo nella gara per la privatizzazione di Alitalia insieme con Texas Pacific Group e Matlin Patterson. Nella prima fase della gara, i due fondi statunitensi si erano mossi autonomamente presentando due manifestazioni di interesse separate.

Mentre la compagnia russa Aeroflot è il partner di Unicredit nella gara per Alitalia. La decisione è stata annunciata questa mattina a Milano in una conferenza stampa. Unicredit comprerà il 5% delle azioni mentre il restante 95% andrà alla compagnia russa. «Il nostro cliente è Aeroflot», ha rivelato in una conferenza stampa il vice direttore generale di UniCredit, il numero uno dell’investment banking, Sergio Ermotti, spiegando che il consorzio è stato allargato e che la compagnia russa ha ora il 95% e il gruppo UniCredit il 5 per cento. Il consorzio è «aperto» a presentare un’offerta non vincolante entro il 16 aprile, come previsto dalle regole «a meno che ci siano cambiamenti». Ermotti ha sottolineato l’estrema «confidenzialità» con cui ha lavorato la banca di Piazza Cordusio: «Nessuno negli ultimi giorni ha mai citato il nome Aeroflot». Nessuna previsione sul prezzo da pagare per la compagnia di bandiera italiana che sarà «totalmente legato all’esito della due diligence». La valutazione della flotta verrà fatta sia sul suo valore assoluto sia sul valore strategico: «La storia di Aeroflot è una storia di ristrutturazioni e acquisizioni – ha sottolineato il manager – è un know how che può essere portato anche in Alitalia».
Ermotti non ha voluto rispondere alle domande su un eventuale cambio del management di Alitalia: «È prematuro», si è limitato a sottolineare e ha annunciato la possibilità di allargamento del consorzio ad altri soci industriali: «Abbiamo dato la nostra disponibilità ad allargare la compagine azionaria, se ci fosse il via libera del Tesoro, ad altri soci industriali», ma «i tempi del bando non ci hanno permesso di allargarlo». Comunque, se cambieranno i termini del bando, questi soci industriali, che sono compagnie aeree, sono pronti a valutare: «Il Tesoro è stato già abbastanza chiaro che delle regole potrebbero cambiare», ha detto Ermotti. Su come si è arrivati alla scelta di Aeroflot nel consorzio, Ermotti ha spiegato che nel recente passato il gruppo ha lavorato «su diverse ipotesi per conto di diversi clienti industriali e finanziari». Ermotti ha ricordato che Aeroflot è controllata per oltre il 50% dal governo russo e ha chiuso il 2006 con un utile di 300 milioni: «Stanno rinnovando la flotta, c’è un progetto molto aggressivo, la scorsa settimana hanno annunciato l’acquisto di 19 Airbus. È un vettore soprattutto internazionale». Tra l’altro Ermotti è presidente di una piccola compagnia aerea, la Darwin, che conta 4 aerei da 50 posti.
(www.ilsole24ore.it)

2007-04-02