USA: SI PAGA ANCHE PER SCEGLIERE IL POSTO A BORDO

Corridoio o finestrino. Scegliersi il posto in aereo diventa un lusso, per poterlo fare d’ora in poi bisogna pagare una quota extra. E non e’ l’unica sorpresa sul nuovo ‘menu’ dei servizi disponibili in volo, tutti rigorosamente a pagamento. Prima le misure di sicurezza e i controlli, adesso restrizioni e spese extra. E’ la scia, in effetti anche lunga, lasciata dall’11 settembre: volare diventa sempre piu’ complicato e le compagnie aeree americane vengono sommerse da valanghe di lamentele da parte di passeggeri ormai stufi e insofferenti mentre i servizi in volo si trasformano in privilegi a pagamento. Quando si acquista un biglietto aereo non basta piu’ solo scegliere se viaggiare in ‘business’ o in ‘economy’, ormai ci si puo’ costruire il biglietto su misura scegliendo da una serie di opzioni disponibili. Prima di tutto il posto: con la Southwest Airlines costera’ probabilmente intorno ai dieci dollari (circa 7,50 euro) la possibilita’ di scegliersi il posto, costa invece 15 dollari con la Nortwest Airlines e ne usufruisce in media il cinque per cento dei passeggeri.

 

Questa volta, poi, gli Usa seguono gli esempi europei e come la popolare low cost Ryan Air fa ormai da tempo, adesso anche le compagnie americane hanno intenzione di far pagare per ogni bagaglio imbarcato. La Spirit Airlines ha gia’ annunciato che a partire dal 20 giugno le prime due valige imbarcate costeranno dieci dollari ognuna, cinque se si paga online. Ma se si vuole spedire in volo una terza allora il prezzo puo’ salire fino a 100 dollari. Piu’ originali i canadesi: Air Canada fissa invece degli incentivi per dissuadere dall’imbarcare troppe valige concedendo uno sconto a chi viaggia solo con bagaglio mano. Sconto anche per chi rinuncia ad accumulare punti o miglia. Da quando poi, l’estate scorsa, e’ scattato il divieto di imbarcare liquidi dopo la mega operazione di sicurezza all’aeroporto londinese di Heathrow che avrebbe presumibilmente sventato un multiplo attacco terroristico, le bevande in volo sono rigorosamente a pagamento. Secondo Robert Mann, presidente di una societa’ specializzata in consulting per le compagnie aeree, non bisogna tirare troppo la corda: i passeggeri potrebbero stufarsi. Secondo Mann, infatti, se da una parte il tentativo di limitare la quantita’ di bagagli imbarcata puo’ essere utile per rendere il servizio piu’ efficiente, le politica del ‘menu dei servizi in volo’ a pagamento potrebbe dimostrarsi alla lunga controproducente. E i passeggeri americani insofferenti e pure stufi sembrano esserlo gia’: dal rapporto annuale sull’attivita’ delle compagnie aeree americane risulta che il numero di lamentele e reclami da parte dei clienti continua ad aumentare. I principali motivi di insoddisfazione sono ritardi e bagagli smarriti. E la situazione non accenna a migliorare. Intanto viene confermato il divieto all’uso dei telefonini in volo che era stato messo in discussione. La Commissione competente ha dichiarato di non avere informazioni a sufficienza per poter escludere rischi nell’utilizzo del telefono in volo. Ma i divieti, si dice, sono fatti per essere infranti, con conseguenze estreme pero’ se in volo: la sregolatezza di una donna ha costretto ad un atterraggio di emergenza a San Francisco un aereo partito da Cincinnati e diretto a Honolulu. La donna, che aveva fumato a bordo ed era stata ripresa dall’equipaggio, aveva poi aggredito fisicamente uno dei piloti. (ANSA)

2007-04-05