ALITALIA: SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 31 MARZO 2007

Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia si è riunito ieri data odierna sotto la presidenza di  Berardino Libonati, con all’ordine del giorno, tra l’altro, la situazione patrimoniale al 31 marzo 2007. Come precedentemente illustrato il 14 maggio 2007 in occasione dell’approvazione della relazione consolidata trimestrale al 31 marzo 2007, cui si rimanda stante l’incidenza ampiamente preponderante della controllante Alitalia sulle consistenze complessive del Gruppo, il primo trimestre 2007 ha fatto rilevare una perdita operativa pari a 91 milioni di euro (in miglioramento di 36 milioni rispetto a quella consuntivata nel primo trimestre 2006) in estrema sintesi riconducibile a:

– un periodo, come noto, storicamente caratterizzato da bassa stagionalità;
– un significativo aumento dell’attività di volo effettuata da Alitalia sia sul settore
passeggeri (+2,8%) sia sul comparto merci (+25,3%) , in assenza delle pesanti irregolarità che invece avevano penalizzato il corrispondente intervallo dello scorso esercizio.
 

A livello di risultato netto è stata registrata una perdita pari a 135 milioni di euro, in miglioramento di 24 milioni rispetto a quella riscontrata al 31 marzo 2006, che sommandosi a quella di 607 milioni di euro rilevata al 31 dicembre 2006 a livello della capogruppo, inclusiva della svalutazione effettuata nel Bilancio a tale data su alcuni aeromobili in flotta per complessivi 197 milioni di euro e di quanto portato a nuovo da esercizi pregressi (50 milioni di euro), ha determinato l’insorgere della fattispecie di cui all’art. 2446 del codice civile. Come già rappresentato in precedenti comunicazioni al mercato, per quanto concerne la prevedibile evoluzione della gestione:
– per il 2007 si ritiene di poter confermare, ad oggi, il conseguimento di un risultato operativo in miglioramento rispetto a quello del 2006, pur comprendendo riflessi di carattere negativo dovuti alle agitazioni sindacali finora registrate. Sotto tale profilo, si fa comunque rilevare come la Compagnia, con la mediazione del Ministero dei Trasporti, abbia ultimamente raggiunto un’intesa con tutte le Associazioni professionali/Organizzazioni sindacali,ad eccezione della SDL;
– con riferimento al 2008, risulta evidente come, allo stato, solamente la conclusione dell’attuale fase di privatizzazione di Alitalia possa consentire, alla luce del Piano di risanamento, rilancio e sviluppo che l’acquirente vorrà porre in attuazione, di effettuare previsioni puntuali e mirate circa l’andamento gestionale di detto esercizio;
– dalle analisi finanziarie prospettiche si rileva come i livelli della liquidità siano stati valutati sufficienti alla copertura dei fabbisogni generati dalla gestione operativa, finanziaria e per investimenti per oltre dodici mesi da oggi.

Per quanto riguarda l’integrazione di informativa richiesta dalla Consob, si ritiene opportuno mettere in evidenza che il bilancio è stato redatto nel presupposto della continuità aziendale, avendo il Consiglio di Amministrazione verificato la sussistenza dei requisiti previsti dagli IAS/IFRS per procedere in tal senso, avuto anche riguardo agli elementi di incertezza più oltre descritti.
La Società Capogruppo si trova infatti da tempo in una situazione di squilibrio economico strutturale che ha comportato la rilevazione di significative perdite nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2006 e nei bilanci degli esercizi precedenti, nonché il realizzarsi di ingenti assorbimenti di liquidità. Inoltre, a seguito della presentazione dei risultati del primo trimestre 2007 e delle risultanze del progetto di bilancio dell’esercizio 2006, la Società Capogruppo si trova, di fatto, nella situazione prevista dall’art. 2446 c.c. (capitale ridottosi di oltre un terzo in conseguenza di perdite). Al riguardo giova ricordare che nel dicembre 2006 è stata avviata ed è attualmente in corso la procedura di vendita del pacchetto di controllo della Società, di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze, al fine di perseguire il risanamento, il rilancio e lo sviluppo della compagnia di bandiera. In tale contesto, nel gennaio 2007 la Società ha comunicato al mercato che il Piano Industriale a suo tempo approvato dal Consiglio di Amministrazione di Alitalia era da considerarsi superato nei suoi target e quindi non attuabile. In data 27 febbraio 2007 il nuovo Consiglio di Amministrazione, appena nominato dall’Assemblea dei Soci del 22 febbraio 2007, “considerata la procedura di vendita in corso da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, non ha ritenuto, per il momento, di effettuare la revisione del Piano Industriale, rinviando ogni ulteriore valutazione a data successiva all’acquisizione di tutti gli elementi necessari”. In seguito, come indicato nella relazione sulla gestione il Consiglio di Amministrazione ha preso atto del fatto che l’esito a breve previsto per la procedura di vendita ostacola, alla Società oggetto di vendita, l’efficace articolazione di scelte strategiche e finanziarie e la verifica delle potenzialità necessarie per la formulazione di un nuovo Piano Industriale attendibile, e che ciò potrà essere fatto solo a chiusura della procedura di gara, tenendo conto delle scelte dell’eventuale acquirente o delle circostanze e della congiuntura allora correnti nel non auspicabile caso di esito negativo della procedura stessa. Stante quanto sopra la continuità aziendale di Alitalia dipende in prima istanza dagli esiti, ad oggi non prevedibili, della procedura di vendita attualmente in corso, e quindi dalla individuazione, allo stato attuale incerta, del futuro azionista ultimo di riferimento che dovrà farsi carico dell’attuazione del piano di risanamento del Gruppo presentato al Ministero dell’Economia e delle Finanze nell’ambito della procedura di gara, ovvero, nel non auspicato caso di esito negativo della procedura di vendita, dalla definizione e dalla successiva realizzazione – da parte del Consiglio di Amministrazione e del management di Alitalia – di un nuovo Piano Industriale che abbia caratteri di sostenibilità. A tale proposito si segnala che, essendo la presentazione delle offerte vincolanti per i potenziali acquirenti prevista per il 2 luglio 2007, risultano inviate al Ministero dell’Economia e delle Finanze offerte preliminari non impegnative da tre cordate di imprese, di cui due ad oggi ancora in gara.
Allo stato attuale, inoltre, il Consiglio di Amministrazione non è a conoscenza di intenzioni degli azionisti di porre in essere azioni volte a provocare la liquidazione della Società in caso di mancato buon fine della procedura di vendita sopra esposta. Va fatto altresì presente che il socio di maggioranza ha formalmente invitato il Consiglio di Amministrazione della Società ad attivarsi, a prescindere dall’operazione di privatizzazione in corso, per definire le linee guida che siano alla base di un Piano Industriale sostenibile per il prossimo triennio in un contesto di continuità aziendale. Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto provveduto a deliberare i primi conseguenti provvedimenti attuativi per procedere a quanto sopra nel più breve tempo possibile e comunque in tempi compatibili con le previsioni di assorbimento delle risorse finanziarie esistenti.
A tale proposito, è utile richiamare infine quanto indicato nella relazione sulla gestione circa il fatto che, dalle analisi finanziarie prospettiche sviluppate alla luce delle assunzioni contenute nel budget 2007 e dalle indagini di analogo tenore sviluppate su un arco temporale esteso su 12 mesi dalla data odierna, i livelli della liquidità possono essere valutati sufficienti alla copertura dei fabbisogni generati dalla gestione operativa, finanziaria e per investimenti anche oltre tale intervallo. E’ peraltro doveroso informare come alla data odierna si registrino significativi riflessi negativi di carattere economico dovuti ad agitazioni sindacali che, se ripetute, condurranno ad una inevitabile riconsiderazione di quanto esposto. Per tali motivi il Consiglio di Amministrazione, pur in presenza degli elementi di incertezza in precedenza descritti, ha redatto il bilancio in ipotesi di continuità aziendale.
Conseguentemente, il bilancio consolidato non riflette gli effetti – connessi alla classificazione delle attività, ovvero alla determinazione degli importi ed alla classificazione delle passività – che potrebbero prodursi al venir meno di tale ipotesi. Con riferimento alla Relazione del Collegio Sindacale e giudizio del Revisore: in data odierna il Collegio Sindacale ha depositato la propria relazione sul Bilancio dell’esercizio 2006 e sul Bilancio Consolidato 2006 in cui dichiara di non avere obiezioni in ordine al Bilancio ed alla relazione degli Amministratori; e, sempre in data odierna, il revisore Deloitte & Touche S.p.A. ha rilasciato il proprio giudizio di conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art.9 del D.Lgs n.38/2005 sul Bilancio dell’esercizio 2006 e sul Bilancio Consolidato del medesimo esercizio, con richiamo all’informativa resa dagli Amministratori.
Bilancio d’esercizio, Bilancio Consolidato e Relazione degli Amministratori saranno altresì disponibili da domani presso la società e sul sito web della stessa.

 

(Comunicato stampa Alitalia)

2007-06-12