GLASGOW: AUTO IN FIAMME CONTRO AEROPORTO, E’ ALLERTA TERRORISMO

La Gran Bretagna è al massimo livello di allerta contro gli attacchi terroristici, dopo gli attentati sventati venerdì a Londra e il successivo episodio di ieri a Glasgow, dove un Suv in fiamme si è lanciato lanciato contro il principale terminal dell’aeroporto di Glasgow.
Due persone, sospettate di essere coinvolte in entrambi gli episodi, sono state arrestate nel nord dell’Inghilterra. In arresto anche due uomini presi allo scalo di Glasgow, uno dei quali gravemente ustionato. Oltre a lui, nell’azione dell’aeroporto sono rimaste ferite e ricoverate in ospedale altre cinque persone.

Negli aeroporti sono state adottate misure speciali: incrementate le operazioni di pattuglia e chiuse le strade che conducono ai terminal in modo da impedire l’avvicinarsi di autobomba.
E’ attesa intanto per le prossime ore la riapertura dello scalo di Glasgow dove si trovano attualmente, in attesa di potere partire, almeno 2.300 passeggeri.
Gordon Dewar, direttore dell’aeroporto, ha assicurato che lo staff ha lavorato tutta la notte per consentire questa mattina un rapido ritorno alla normalità. Naturalmente sono inevitabili ritardi e cancellazioni di voli.
Ieri, per un’auto sospetta, è stato chiuso per otto ore anche l’aeroporto di Liveropool. Lo scalo è stato riaperto intorno alle 4:00 di questa mattina. In un comunicato la polizia ha reso noto che “un veicolo (non meglio specificato) è stato portato via dall’aeroporto ed ora viene esaminato dai tecnici”.
Il nuovo primo ministro britannico Gordon Brown ha convocato il comitato per la sicurezza e il ministero degli Interni ha elevato il livello di allerta al grado più alto sui cinque previsti: ‘critical’, riservato alle situazioni in cui si ritiene possibile un attacco imminente. Brown ha invitato la popolazione alla massima vigilanza. Un forte spiegamento di forze dell’ordine è previsto per alcuni grandi eventi in programma in questi giorni: dal concerto di Wembley in ricordo della principessa Diana al torneo di Tennis di Wimbledon.

 

(www.repubblica.it)

2007-07-01