Il decreto che modifica il regime di continuità territoriale, dividendo i sistemi aeroportuali di Roma e Milano in scali autonomi, è già stato firmato dal ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. Manca soltanto la pubblicazione del provvedimento, ma fonti ministeriali confermano che il decreto è stato firmato e che il Governo ha girato a Bruxelles le risposte ai rilievi sollevati dalla Commissione Ue nello scorso aprile sull’attuale regime di trasporto aereo in vigore tra Sardegna e penisola. La battaglia con l’Unione europea, però, è ancora da combattere, e appare ardua quanto meno sul fronte degli sconti garantiti agli emigrati sardi.
E un’altra delusione potrebbero averla i sardi che attendevano il ripristino dei voli low cost per Ciampino. Nonostante il decreto sulla divisione dei sistemi aeroportuali in singoli scali, per cui le compagnie a basso costo potranno tornare a volare dal prossimo autunno su Ciampino (Roma), Malpensa (Milano) e Orio al Serio (Bergamo), stanno sorgendo alcuni problemi sul secondo scalo milanese. In particolare, sia la Provincia di Roma che il Comune capitolino hanno ottenuto dall’Enac di ridurre gli slot (le autorizzazioni di volo) su Ciampino: le attuali 130 diventeranno cento e quelle eccedenti finiranno a Fiumicino, dove resta in vigore il regime della Continuità territoriale. In altre parole, l’unico modo per atterrare a Ciampino, per i vettori low cost, sarà quello di slot già esistenti. Inoltre, una volta pubblicato il decreto sulla divisione dei sistemi aeroportuali, si dovrà definire la questione con le compagnie tradizionali, Meridiana e Air One, che hanno firmato una convenzione con l’Enac, sulla base del vecchio sistema normativo.
Per quanto riguarda poi le altre richieste di chiarimento avanzate dalla Commissione europea sull’attuale regime di continuità territoriale, la Regione ha inviato le proprie argomentazioni al Governo, che le ha poi girate a Bruxelles. La trattativa con l’Unione europea sembra a buon punto per quanto riguarda le altre modifiche richieste dalla Commissione, a partire dalla proposta di un regime di continuità che dal 2008 non durerà più di un anno e permetterà ai vettori che ne facciano richiesta di accettare in qualsiasi momento gli oneri di servizio (gli obblighi della continuità territoriale).
Non altrettanto si può dire invece sul fronte degli sconti garantiti agli emigrati: la Ue contesta queste agevolazioni, che ritiene discriminatorie nei confronti degli altri passeggeri, e non vuole cedere, nonostante le richieste di emigrati e Regione, che insistono sulle difficoltà che nascono dall’insularità e sul fatto che le agevolazioni siano da estendere, oltre che agli studenti universitari e ai pensionati, anche ai nati in Sardegna.
(L’Unione Sarda)