Partono in salita le tanto sospirate ferie estive di tutti coloro che oggi dovevano volare. Lo sciopero di 24 ore indetto degli assistenti di volo Alitalia aderenti all’Sdl ha provocato disagi nei principali scali italiani, portando alla cancellazione – riferisce il sindacato – di 150 voli, alcuni anche nella fascia garantita. Forti ritardi si sono avuti sui voli intercontinentali. A complicare la vita dei passeggeri, penalizzandoli con ritardi per diverse compagnie aeree, è stata anche la coincidenza dello sciopero dell’Sdl con altre agitazioni: a Fiumicino, infatti, incrociava le braccia per sei ore (dalle 10 alle 18) il personale stagionale di terra, mentre a Venezia erano in agitazione Sav, Save (24 ore) e Gh (dalle 12 alle 16). File si sono registrate presso i banchi informazione. Al centro della protesta degli assistenti di volo Alitalia, oltre alla questione delle pensioni, c’é anche l’accordo sottoscritto da tutte le altre sigle sindacali (non dall’SdL) e dall’Alitalia il 6 giugno scorso. A Fiumicino intorno all’ora di pranza, l’Sdl ha tenuto un’assemblea nella quale il coordinatore nazionale dell’Sdl Walter Mancini ha sottolineato come “ieri sera in maniera illegittima l’Enac ha deliberato la ‘comandata’ di oltre il 70 per cento degli assistenti di volo. E altrettanto ha fatto, per il personale di terra, la società di handling Flight Care”.
Mancini ha precisato che “molti dei lavoratori oggi in turno sono stagionali al primo impiego, per i quali è più difficile aderire all’agitazione. Anche se la nostra azione è rivolta proprio contro la precarietà del lavoro. E contro le condizioni proposte da Flight Care, come l’abolizione dei riposi compensativi in cambio della mezz’ora giornaliera, l’introduzione dell’orario spezzato, l’aumento delle turnazioni con penalizzazioni sui notturni”. Il sostanziale fallimento della gara per la privatizzazione della compagnia aerea ha creato ulteriore tensione nei vari scali fra il personale. “Con il ritiro dalla gara di Air One e del Consorzio formato da Tpg Matlin Patterson Mediobanca ora non possiamo prevedere cosa succederà – ha spiegato Stefano Manorita, del coordinamento nazionale Sdl comparto volo -. Noi avevamo scritto delle lettere riservate al ministero del Tesoro già durante la gara perché eravamo fortemente preoccupati. Adesso con l’uscita di tutte le realtà che erano in gara per la privatizzazione, lo siamo ancora di più. Per questo ora pretendiamo che il ministro Padoa-Schioppa ci convochi immediatamente per farci sapere che fine deve fare questa compagnia”. A sua volta Fabrizio Tomaselli, altro sindacalista dell’Sdl, spiega: “L’azienda si può salvare con le cose che diciamo da mesi: ci vuole un piano serio, senza giochetti politici dietro, e occorre la volontà da parte dell’azionista nel dire ‘voglio rilanciare la compagnia’. Solo dopo questi presupposti si può discutere con il sindacato”.
(ANSA)