Le vacanze non decollano. Per 158 piemontesi le ferie ad Ibiza sono cominciate con 40 ore di ritardo oltre che con rabbia, stanchezza e stress a volontà. Colpa del volo GJ1302 della compagnia Eurofly che sarebbe dovuto decollare da Caselle sabato alle 10,50 ma che al Sandro Pertini proprio non s’è visto. Per una volta, però, desta stupore non tanto la cancellazione del volo (in alta stagione può succedere) quanto l’assurdo trattamento riservato ai passeggeri, scarrozzati sino a Bergamo e costretti ad attendere lì per oltre un giorno.
Nella notte, i 158 torinesi erano ancora all’aeroporto di Orio al Serio in attesa dell’imbarco su un aereo della Italy Airlines che dovrebbe sbarcarli ad Ibiza intorno alle 4 del mattino.
E’ stato un weekend durissimo per i passeggeri, fra cui molte famiglie con bambini che avevano scelto il tour operator torinese Settemari ed Eurofly. Tutti turisti che avevano comprato «pacchetti» in agenzie di viaggio e su Internet pagandoli da un minimo di 700 euro a settimana ad un massimo di 1400, a secondo della sistemazione alberghiera.
La causa del ritardo è un doppio guasto all’Airbus A 320 che si era fermato sulla pista di Ibiza, sabato mattina all’alba, poco prima di imbarcare un centinaio di passeggeri che avevano finito le vacanze, al rientro su Torino. Quel gruppo di persone, anhc’esso appiedato, era stato comunque rapidamente imbarcato da Eurofly già nella giornata di sabato. Il problema grosso stava per quei 158 passeggeri piemontesi, più una ventina bergamaschi, che avrebbero dovuto volare sabato mattina.
I nervi dei 158 turisti sono stati messi alla prova da false promesse, nuove indicazioni di viaggio e da convinte assicurazioni. Un tristissimo panorama del peggio che può essere offerto da un tour operator e da una compagnia. Settemari, comunque non nuova a disavventure, ha cercato di limitare il più possibile i disagi dei suoi clienti, Eurofly ha invece fallito ogni programmazione di emergenza al punto che l’Enac, l’Ente Nazionale Aviazione Civile, dovrà ora considerare se e quali provvedimenti prendere di fronte ad una compagnia evidentemente inaffidabile.
Ieri, poi, ci sono state repliche sulla stessa rotta: il charter per Ibiza di Spanair che doveva partire da Caselle alle 10,50 è invece decollato alle 16,55, cioè con oltre 6 ore di ritardo, per problemi all’Md82 della compagnia spagnola, per mancanza di slot (cioè di spazi liberi) sulla trafficatissima rotta, infine per l’inaspettata accensione di una spia di allarme sul «cockpit» del pilota. Proteste sono salite a Torino anche da Palermo: la metà dei bagagli che dovevano essere imbarcati sul Caselle-Palermo Air One di sabato pomeriggio non sono giunti a destinazione e di molti si sono perse tutte le tracce: sarebbe stata una scelta del comandante che aveva il volo pieno e un numero impressionante di valigie da imbarcare. C’era il rischio di superare il peso consentito. Ritardi a macchia di leopardo (ma con punte sino a 3-4 ore) anche nei voli da e verso Sardegna e Sicilia con Meridiana spesso in difficoltà a far fronte agli operativi.
(www.lastampa.it)