ALITALIA: PRATO SENTITO DALLA COMISSIONE LAVORI PUBBLICI DEL SENATO

In un’audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, Prato ha detto anche che Alitalia deve “restituire complessivamente 320 milioni di euro di finanziamenti nel 2008 e nel 2009 e 714 milioni di prestito obbligazionario nel luglio 2010, importi non generabili dalla gestione”. Secondo Prato la compagnia è in uno stato “comatoso” e in “rianimazione”.
Gli eventuali incassi delle operazioni straordinarie che la società potrà fare, secondo Prato, dovranno essere utilizzati “per coprire il prevedibile assorbimento di cassa nei primi mesi del piano (da aprile 2008, ndr) e non consentono di migliorare la struttura finanziaria nè di recuperare un livello adeguato di liquidità”.
Nel suo intervento, Prato ha spiegato a chiare lettere che il problema di Alitalia si chiama Malpensa: “L’attività di feederaggio per Malpensa costa 150-200 milioni di perdite l’anno”. Gli aerei che svolgono questo servizio “partono e ritornano vuoti”.

Malpensa, ha spiegato il presidente della società, non viene utilizzato dai passeggeri del Nord: “Il 62% dei passeggeri originati da Milano vola utilizzando altri hub”; una percentuale che “sale al 92% se ci si riferisce all’intero bacino del Nord”, ha spiegato Prato.
Varie sono le cause. In primo luogo, il mancato distinguo con Linate “che obbliga Alitalia a raddoppiare i voli”; in secondo luogo, il diffondersi dei collegamenti point to point da molti aeroporti italiani verso i grandi hub europei che possono offrire “centinaia di destinazioni contro le 17 di Malpensa”. Air France 101, British Airways 73 e Lufthansa 70.
Per quel che riguarda il futuro della compagnia, Prato ha spiegato che non ci sono le condizioni perchè Alitalia possa andare avanti da sola: “È necessario prendere atto dell’estrema difficoltà di recuperare il gap accumulato attraverso un nuovo tentativo di posizionamento autonomo”.
L’esempio degli altri Paesi, ha spiegato Prato, mette in mostra che i Full services carrier (Fsc) devono allearsi con altre compagnie se hanno dimensioni ridotte.
“Iberia ha fatto una turn around circa una decina di anni fa, ha bilanci con utili in crescita, ma la compagnia ha deciso di mettersi in vendita da sola per non essere marginalizzata dalle grandi alleanze”.
A proposito dell’incarico di trovare il partner per Alitalia, Prato ha spiegato che nella prima decade di ottobre pensa “di essere in grado di riferire al cda dell’esito dell’attività di ricerca di un partner”.
Prato ha aggiunto che poi ci sarà una seconda fase “di analisi industriale delle possibili integrazioni che si dovrebbe protrarre fino a metà novembre”.
Il manager ha detto che nell’avviare la ricerca si è rivolto “ai principali hub carrier europei, alle grandi compagnie del Nord America, degli Emirati e a tutti quelli che hanno partecipato alla gara. Inoltre abbiamo ascoltato tutti quelli che lo hanno richiesto”.
Al cda “penso di dire che al termine dello scouting hanno manifestato interesse in 1, 2, 3, 4 o 5” società, ha concluso.

 

(REUTERS)

 

2007-09-26