Quattro Eurofighter, decollati questa mattina da Grosseto, sono atterrati presso l’Aeroporto Militare di Gioia del Colle. Si tratta dei primi velivoli assegnati al XII Gruppo Caccia Intercettori del 36° Stormo basato sulla grande base pugliese. Con l’entrata in servizio con il 36° Stormo, ha avuto inizio la conversione sul nuovo caccia del terzo Gruppo dell’Aeronautica Militare dopo il XX ed il IX, entrambi del 4° Stormo di Grosseto.
Il Typhoon è il principale programma di collaborazione nella storia europea nel campo della difesa. Frutto della collaborazione di quattro paesi, Italia, Germania, Spagna e Regno Unito, il programma Eurofighter da lavoro a 120.000 persone in tutta Europa e rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia aerospaziale con importantissime ricadute in altri settori industriali, tanto da vantare un impatto economico positivo nei paesi membri del consorzio di oltre 40 miliardi di euro.
Sono 707 gli esemplari di Typhoon finora ordinati da 6 forze aeree, le quattro dei paesi partecipanti al programma, più l’Austria e l’Arabia Saudita. Un totale che fa del Typhoon il velivolo da difesa aerea più diffuso al mondo, oltre ad essere una macchina che, per le sue capacità operative, è in grado di garantire alle forze aeree utilizzatrici la superiorità nei confronti di qualunque minaccia aerea presente e futura.
Per quanto riguarda il supporto tecnico e la manutenzione gli specialisti del Gruppo Efficienza Velivoli del 36° Stormo verranno affiancati da una squadra di quindici specialisti di Alenia Aeronautica nella fase iniziale della transizione al nuovo velivolo.
Il XII Gruppo raggiungerà la piena operatività entro la primavera del 2009. In tal modo l’Aeronautica Militare potrà contare su due Gruppi per la sorveglianza dello spazio aereo nazionale pienamente operativi, il XII ed il IX a Grosseto, sostituendo definitivamente gli F-16 americani attualmente in servizio.
L’arrivo del nuovo velivolo è stato anche l’occasione per il XII Gruppo di festeggiare i 90 anni dalla sua costituzione, avvenuta sull’Aeroporto di Belluno nel 1917.
(COMUNICATO STAMPA FINMECCANICA)