L’Aeroporto di Bologna è stato tra i primi in Italia, già dagli anni ‘80, a porsi il problema dell’impatto ambientale dell’attività aeroportuale. Le strategie di ‘approccio bilanciato’ adottate in questi anni per mantenere un corretto equilibrio tra obiettivi di sviluppo economico e sociale ed esigenze di tutela ambientale del territorio – dagli interventi sulla pista alla realizzazione di barriere fonoassorbenti, dalla segnalazione di irregolarità nelle procedure di volo alla costante verifica e comunicazione di tutti i dati ambientali – hanno prodotto risultati importanti. Per far conoscere al territorio quanto è stato fatto sinora, l’Aeroporto di Bologna ha promosso il convegno “Trasporto Aereo e Ambiente: un binomio inconciliabile o una interessante opportunità?”, che si è tenuto oggi presso la Marconi Business Lounge dell’Aeroporto.
“Sempre più di frequente – ha spiegato la Presidente dell’Aeroporto di Bologna Giuseppina Gualtieri – si parla degli aeroporti come porte strategiche del collegamento con il mondo, fattori determinanti per lo sviluppo sociale ed economico delle aree territoriali. Allo stesso tempo risulta chiaro come la costante crescita del traffico aereo e una sempre maggiore sensibilità verso il territorio pongano l’ambiente e la sua corretta gestione quali aspetti imprescindibili per la crescita delle società aeroportuali. E’ proprio in questa cornice che si inserisce il tema dello sviluppo dell’Aeroporto di Bologna, un’infrastruttura che quest’anno arriverà a trasportare circa 4,3 milioni di persone e allo stesso tempo si conferma all’avanguardia nelle strategie di rispetto ambientale, in coerenza con i principi di sostenibilità”.
Dal 2001, infatti, il ‘Marconi’, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, ha attivato un sistema di monitoraggio del rumore aeroportuale tra i più moderni ed efficienti a livello internazionale, i cui dati sono regolarmente comunicati agli enti territoriali e sottoposti al controllo dell’Arpa. Nel 2005, inoltre, il Sistema di gestione ambientale dell’Aeroporto di Bologna ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001.
L’insieme delle azioni messe in campo ha comportato un notevole abbassamento dei livelli di emissioni nell’ambiente: negli ultimi dieci anni, infatti, a fronte di un aumento del traffico aereo del 50%, l’impatto acustico sul territorio si è ridotto del 75%. Riguardo alla qualità dell’aria, i campionamenti ambientali effettuati nel corso del 2007 hanno dimostrato che le caratteristiche qualitative dell’aria presso la aree aeroportuali sono paragonabili a quelle della città per quanto riguarda i parcheggi e via Triumvirato, mentre per pista, piazzali e vie interne risultano migliori di quelle cittadine. L’Aeroporto di Bologna, infine, ha realizzato uno studio focalizzato sui possibili impatti che lo scalo potrà indurre sul territorio in termini di occupazione e di valore della produzione totale. L’analisi ipotizza due scenari: il primo senza possibilità di ulteriore crescita del traffico, il secondo in cui lo sviluppo del traffico segue specifici trend di crescita, pur nel rispetto delle norme e degli obiettivi di sostenibilità e compatibilità ambientali. Dal confronto fra i due scenari risulta che, per il territorio, i benefici di uno sviluppo coordinato con una corretta gestione ambientale potranno portare, da oggi al 2020, ad un incremento stimato di circa 7.800 unità lavorative e ad un aumento del valore della produzione pari a circa 1.845.000.000 Euro. Tutti i dati ambientali dell’Aeroporto sono stati raccolti nel “Rapporto di Sostenibilità 2007”, che da gennaio sarà disponibile presso gli uffici informazioni del ‘Marconi’ e presso gli Urp del Comune di Bologna.
Oltre alla presidente Gualtieri, hanno preso parte all’incontro: il direttore Operativo e Post Holder Ambiente di Sab Massimo Kolletzek, il direttore di Arpa Bologna Vito Belladonna e l’assessore Ambiente e Sicurezza del Territorio della Provincia di Bologna Emanuele Burgin.
(Comunicato Aeroporto di Bologna)