PRIVATIZZAZIONE ALITALIA: IL GOVERNO POTREBBE CHIEDERE ALTRO TEMPO

Non sarà oggi la giornata decisiva per Alitalia. Nel consiglio d’amministrazione che si terrà in giornata l’azionista- Tesoro dovrebbe portare una richiesta di supplemento d’indagine e dunque un rinvio. Sarebbe questa l’unica decisione emersa a palazzo Chigi nel vertice che ha visto riuniti il premier Romano Prodi, insieme con il sottosegretario Enrico Letta, i vicepremier Massimo D’Alema e Francesco Rutelli, il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa e i responsabili dello Sviluppo economico e dei Trasporti, Pier Luigi Bersani e Alessandro Bianchi. Per tutto il pomeriggio alla Magliana si sono tenute riunioni del cda, definite «informali», per mettere a punto la riunione che oggi avrebbe dovuto individuare il concorrente con cui trattare in esclusiva.

Intanto il patròn di Air One, Carlo Toto, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, incontratisi, avrebbero confermato il feeling basato sulla promessa di Toto di mantenere l’hub di Malpensa. Sarebbe rimasto invece a Parigi, l’amministratore delegato di Air France, Jean-Cyril Spinetta. Dall’esterno è proseguito il pressing sul governo. L’Anpac, il potente sindacato dei piloti, ha definito «impercorribile» la proposta di Air One. Ma è rimasto da solo. La Fit-Cisl, con Claudio Claudiani, nel chiedere il coinvolgimento dei sindacati nella scelta, ha dichiarato che l’offerta di Toto «allontana lo spettro della colonizzazione». Anche per la Filt-Cgil, Air One «pone le basi per la conservazione e il rilancio», mentre per Sdl è il punto di partenza per «un confronto credibile». 
I piloti dell’Up aspettano di conoscere il piano di Air France-Klm. Ieri le parti politiche hanno preferito tacere, a parte qualche sparuta dichiarazione contraria a «soluzioni politiche», come quella della Sinistra Democratica e di Italia dei Valori. «Sarebbe meglio che tutti stessero più zitti» ha detto il ministro del Commercio estero, Emma Bonino mentre il titolo Alitalia chiudeva in Borsa a +2,71%.

 

 

(Tratto da www.corriere.it)

 

2007-12-13