“La privatizzazione di Alitalia non dovrebbe essere un’operazione in cui il Governo si propone di “fare cassa”, bensì di salvare e rilanciare un asset importante e strategico per il Paese, quale Alitalia è. Noi abbiamo scelto di mettere i soldi innanzitutto nell’azienda perché il nostro è un piano non solo di risanamento, ma anche di rilancio, con investimenti complessivi 3 volte superiori a quelli di Air France.” ha commentato il Presidente di Air One, Carlo Toto. A proposito di alcune considerazioni emerse oggi durante il dibattito alla Camera dei Deputati, il Presidente ha dichiarato “La nostra offerta economica per Alitalia è, nel complesso, superiore alla proposta concorrente: tra cash al MEF, acquisto di obbligazioni, aumento di capitale e riconoscimento differito di azioni Alitalia agli aderenti all’OPA, il nostro piano prevede un impegno di 1.5 miliardi di euro, mentre l’offerta concorrente di 1.4 miliardi.”
Relativamente alla solidità finanziaria della proposta, il Presidente ricorda che “il nostro piano è sostenuto da 4 istituti bancari tra i più importanti al mondo pronti a formalizzare il loro impegno non appena si entrasse nella fase della trattativa privata.”
“E’ un piano di sviluppo sostenibile e prudenziale quello di Air One, che stima una crescita dei ricavi annui non superiore al 5% con previsioni più cautelative di quelle stimate per il mercato. In merito al rinnovo della flotta” ha aggiunto Toto “Air One è la sola in grado di sostituire ed integrare in modo congruo e in tempi brevi la flotta di Alitalia perché dispone degli ordini di aerei necessari: il piano concorrente prevede invece di far volare ancora per 10 anni i vecchi MD80.”
Il piano di Air One è un piano centrato sui bisogni dell’Italia, anche e non solo del Nord, per non far perdere al Paese ulteriori posizioni competitive e renderlo secondario in un mondo sempre più globalizzato”
“I commenti di oggi dimostrano” ha concluso il Presidente “come il piano di Air One per Alitalia sia poco conosciuto o compreso, particolarmente nei suoi aspetti industriali: questo probabilmente anche perché non ci è stata data la possibilità di illustrarlo né agli advisor di Alitalia, né successivamente al Ministero dell’Economia.”
(Comunicato Ap Holding)