AEREO SCOMPARSO IN VENEZUELA: LA TRANSAVEN NON AVEVA LA LICENZA

(WAPA) – Ci sono sviluppi nella vicenda del bimotore precipitato nel mare del Venezuela con 14 persone a bordo, di cui 8 italiani, il 4 gennaio scorso. Pare infatti che la linea area che gestiva quel velivolo, la Transaven, non avesse un certificato regolare per volare, ed era quindi un vettore fuorilegge. Non solo non avrebbe avuto l’assicurazione, ma neanche la licenza per trasportare persone, merci o posta aerea. La Transaven è al momento sospesa e posta sotto amministrazione controllata da parte delle autorità venezuelane.

Dell’aereo, un Let-410 che si suppone sia caduto in mare nei pressi dell’arcipelago di Los Roques, non vi è ancora traccia. L’unico corpo che è stato finora restituito dal mare è quello del copilota venezuelano (vedi AVIONEWS in proposito), mentre gli altri sono ancora dispersi, e col passare del tempo si affievoliscono le speranze di ritrovare anche solo le spoglie mortali delle vittime. A questo proposito, da parte del coordinatore delle relazioni pubbliche del gruppo di recupero Humboldt, Enrique Martìn, arriva una forte denuncia: “La ricerca avviene con metodi che si usavano negli anni quaranta”.

Secondo Martìn, “Nessuno dei mezzi che intervennero per primi era equipaggiato per le operazioni Sar di ricerca elettronica. Perciò si limitarono a una ricerca visiva e non trovarono alcun oggetto galleggiante nel mare che facesse presupporre che appartenesse a un aereo”. Il Venezuela possiede anche tre elicotteri Mi-17 che avrebbero potuto essere impiegati, ma che non erano disponibili in quelle settimane. Insomma, ci vorrebbero più mezzi, equipaggiamenti, risorse e personale, perché, così conclude l’esperto di ricerche, “Sembra che abbiamo una tecnologia sottosviluppata”. (Avionews)

2008-01-29