IATA – DATI DI TRAFFICO GENNAIO

L’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA) ha diffuso oggi i dati relativi al traffico internazionale per il mese di gennaio.

 

La domanda su base annua relativa al traffico passeggeri internazionale è cresciuta a gennaio del 4,3%. Questo dato è nettamente inferiore rispetto alla crescita del 6,7% registrata a dicembre 2007 ed al 7,4% registrato per l’intero anno 2007. La crescita della capacità pari al 4,2% ha visto i coefficienti di carico aumentare gradatamente al 75,1%. La crescita della domanda di trasporto merci internazionale è rimasta lenta. Con il 4,5% di gennaio è risultata del tutto invariata rispetto alla crescita su base annua  del 4,7% registrata a dicembre.     

 

I vettori Europei hanno registrato con lo 0,3% la riduzione maggiore (rispetto al 5,5% di dicembre) e la crescita più debole di tutte le regioni. Mentre il traffico all’interno dell’Europa è rimasto relativamente alto, la caduta più ampia è avvenuta nei mercati a lungo raggio. Ciò è in gran parte dovuto all’euro forte che ha indebolito la competitività delle compagnie aeree europee.

I vettori del Nord America hanno registrato una crescita del traffico passeggeri internazionale pari al  5,0%, leggermente inferiore rispetto al 6,0% registrato a dicembre. Il traffico nazionale negli USA si è contratto del 3-4%, poiché i vettori hanno ridistribuito la capacità su rotte internazionali più remunerative. L’aumentata competitività derivante dal più debole cambio del dollaro USA ha contribuito a portare i coefficienti di carico alla percentuale più alta dell’intero settore, pari al 77,2%.  

I vettori dell’Asia Pacifico hanno visto una caduta marginale nella crescita della domanda dal 6,2% di dicembre al 5,7% di gennaio. Nonostante la debole economia giapponese, i vettori della regione hanno beneficiato di un’aumentata competitività grazie all’euro forte ed alle dinamiche economie sia dell’India che della Cina.

Le compagnie aeree dell’America Latina continuano a registrare un forte recupero (crescita del 16,9% a gennaio) sull’onda delle economie forti, determinata in parte dalla domanda di materie prime dell’Asia, e dalla continua riorganizzazione del settore. La crescita del Medio Oriente pari al 7,4% è decisamente rallentata ma questo sembra sia dovuto ad una più lenta crescita della capacità piuttosto che ad un cambiamento della forte tendenza verso l’alto della crescita sostenuta dal petrolio. Le compagnie aeree africane hanno registrato per il secondo mese consecutivo una crescita lenta (2,8%), nonostante la buona crescita economica a livello regionale.

  

Per quanto riguarda le merci, a gennaio è stata registrata una stabile crescita del trasporto merci aereo pari al 4,5%. Questo dato va in direzione contraria rispetto alle tendenze al ribasso di molti indicatori economici, come le spedizioni di semiconduttori e gli intervalli di confidenza del settore manifatturiero.  

Il trasporto merci aereo è cresciuto ad un ritmo pari alla metà del tasso di crescita dell’espansione commerciale  globale, indice di una perdita di quote di mercato a favore delle spedizioni via mare che hanno tratto vantaggio da navi più veloci e costi carburante più bassi. Mentre tra il 2002 e la prima metà del 2007 il carburante per l’aviazione è aumentato del 300%, il carburante residuo per le navi è aumentato del 200%. Nel corso dell’ultima metà del 2007 il divario si è ristretto a seguito del brusco  aumento dei prezzi. Entrambi i mezzi di trasporto stanno subendo un aumento dei costi dei carburanti pari al 500% rispetto al 2002. Il risultato è che il trasporto merci aereo ha recuperato alcune quote di mercato perdute, dissimulando così i primi eventuali impatti derivanti dalla depressione dell’economia degli USA.       

Nei principali mercati del trasporto merci c’è costante solidità. Le compagnie aeree dell’Asia Pacifico hanno visto un aumento della domanda del 6,5%, superiore rispetto al 6% di dicembre, sostenuto dalle dinamiche economie di India e Cina. Le compagnie aeree europee hanno visto il trasporto merci crollare allo 0,4% con una tendenza molto simile a quella registrata dal traffico passeggeri. La maggior parte del trasporto merci aereo viene effettuata sui mercati a lungo raggio in cui l’attività delle compagnie aeree europee ha risentito del forte cambio dell’euro.         

“I dati relativi al traffico di gennaio mostrano che potremmo trovarci ad un punto di crisi. I dati relativi ad un mese non sono sufficienti per definire una tendenza, ma comunque il brusco cambiamento degli schemi di crescita della domanda rende chiaro che la stretta creditizia negli USA sta influenzando negativamente il trasporto aereo. Allacciate le cinture. E’ probabile che ci sia un po’ di turbolenza di fronte a noi”, ha dichiarato Giovanni Bisignani, Direttore Generale e Amministratore Delegato della IATA.

 

“Questa è una situazione insolita per il settore aereo. Eccettuato il Giappone, l’Asia appare forte, anche se l’economia USA si indebolisce. Questo evidenzia la necessità che il settore del trasporto aereo si globalizzi. Il sorpassato sistema bilaterale e le vecchie norme relative alla proprietà nazionale impediranno al settore di reagire ai mutamenti economici come una normale attività commerciale. Le compagnie aeree non sono in grado di  diversificare il rischio, quindi tutti i membri del settore subiranno l’impatto della stretta creditizia negli USA con scarse possibilità di ricorrere a misure tampone. Questo deve cambiare”, ha affermato Bisignani.     

(Comunicato Stampa IATA)

 

APPROFONDIMENTI:

– Sito IATA

2008-02-27