AEROPORTO DI FORLI’, LE IMPRESE ATTACCANO BOLOGNA: “NON CI DISTURBI”

“Non riteniamo accettabile l’azione di disturbo delle istituzioni bolognesi a trattativa in corso”. Le organizzazioni economiche forlivesi si schierano unitarie a difesa dell’aeroporto di Forlì. Confindustria, API, Cna, Confartigianato, Legacoop, Confcooperative e Agci provinciali, criticano “l’evidente difficoltà della Regione” nel definire la politica di sostegno al sistema regionale degli aeroporti e ribadiscono la centralità del “Ridolfi” e dell’accordo con Rynair.

 

Le associazioni riconoscono “che le istituzioni Locali hanno già e più volte effettuato importanti investimenti. La scelta di investire sullo sviluppo del Ridolfi va pertanto riconfermata. Anzi, è necessario che anche i soggetti istituzionali limitrofi si esprimano con chiarezza con delle scelte capaci di realizzare questo obiettivo, attraverso una partecipazione diretta e significativa nella Seaf”.

 

Le associazioni ricordano a tal proposito che “nel momento dell’ingresso della Regione nelle società aeroportuali di Forlì, Bologna e Rimini, era stato individuato un percorso che prevedeva una “specializzazione” degli scali: Bologna sull’area business, Forlì sul versante low cost, mentre Rimini avrebbe dovuto avere una vocazione specifica sui charter”.


Se da un lato gli imprenditori ammettono “che Bologna possa e debba avere un ruolo importante nella vita economica della regione”, dall’altro sostengono che “non si può concentrare tutto su quella realtà”. Ad avvalorare questa ipotesi c’è anche il fatto che “la crescita registrata dallo scalo di Forlì negli ultimi anni è proprio connessa allo sviluppo dei voli low cost”.

 

“Nel 2007 lo scalo di Forlì ha registrato 720.000 passeggeri, ma per arrivare all’equilibrio di bilancio occorrono risultati decisamente superiori – fanno notare le associazioni -. Tutto questo sarà possibile solo se si amplierà la presenza dei voli low cost, come quelli di Ryanair, Società con la quale è stata avviata una trattativa”.

 

Poi l’attacco a Bologna. “Non riteniamo accettabile l’ “azione di disturbo” delle istituzioni bolognesi a trattativa in corso – affermano i rappresentanti degli imprenditori -. Inoltre, nel nostro territorio, le scelte già compiute per la presenza dell’Istituto Tecnico Aeronautico, della Scuola Nazionale per Controllori di Volo (ENAV), della Facoltà di Ingegneria Aeronautica e Spaziale, rendono un fatto compiuto ed irreversibile la vocazione aeronautica della città di Forlì. Tutto ciò, peraltro, non potrà che avere positive ricadute in termini di innovazione, sul sistema economico locale, sino ad ora caratterizzato dalla presenza di settori produttivi maturi”.

 

“Se non venissero confermate le scelte strategiche, a suo tempo effettuate per diversificare gli scali della regione, risulterebbe assai arduo garantire nuovo sviluppo allo scalo forlivese – affermano le imprese -, che rischierebbe di diventare, in caso di bisogno, la “seconda pista” del Marconi. Tutto ciò premesso, le organizzazioni economiche di Forlì ritengono fondamentale una scelta coerente da parte degli Enti Locali e della Regione, affinchè il Ridolfi, abbia il suo ruolo in un’ottica di sviluppo integrato di tutto il sistema regionale delle infrastrutture per la mobilità”.

 

“Non dimentichiamo – aggiungono -, che la presenza dell’aeroporto rappresenta uno strumento utilissimo  per lo sviluppo dei processi di internazionalizzazione delle imprese del territorio e non solo, in quanto mezzo  che facilita i rapporti ed i contatti con i diversi paesi con cui è collegato. Quindi l’implementazione con ulteriori voli e scali è fondamentale, per favorire gli scambi e per la crescita economica dell’intera area romagnola”.

 

“Occorre che tutti gli attori interessati, enti locali ed organizzazioni economiche – concludono le associazioni -, sostengano coi fatti l’aeroporto di Forlì, attraverso la partecipazione diretta e la ricerca di investitori importanti. Occorre, infine, che le istituzioni, in tempi rapidi, dimostrino la capacità di mobilitare le migliori energie dei loro territori, al fine di garantire il consolidamento e lo sviluppo dello scalo forlivese”.

(Romagnaoggi.it)

2008-04-01