“SIAMO SINCERI” – N° 6/2008 – LA CULTURA IN AVIAZIONE NEI MEDIA GENERALISTI

E’ abbastanza evidente come la necessità ed il desiderio di conoscenza siano insiti, seppur in misura differente, in ognuno di noi.

La nostra fame di conoscenza può essere placata talvolta con esperienze dirette ma, nella maggior parte dei casi, ci si affida ad uno dei media convenzionalmente utilizzati per recepire notizie e informazioni: tv, carta stampata, internet, ecc ecc.

La crisi che il giornalismo attraversa ultimamente a detta di quasi tutti non è circoscrivibile solo alle volontà del singolo di adeguarsi alle linee di pensiero di questo o quel personaggio “di peso” per averne dei ritorni, ma è evidente che sempre più spesso sono le basi a mancare: la condizione necessaria e sufficiente affinché si faccia una corretta informazione è che chi scrive sappia di cosa tratta, il suo compito è acculturare il lettore e non disinformarlo.

L’aviazione è forse il settore con le maggiori competenze tecniche al mondo, ma è anche un mondo che giorno dopo giorno continua a fare i conti con la scorretta informazione in seguito, quasi sempre, ad episodi di cronaca; e allora si possono pensare due cose:

– o il giornalista cerca il sensazionalismo a tutti i costi

– o il giornalista non sa cosa scrive

In ogni caso colui che ci rimette è sempre il lettore/spettatore/ascoltatore.

Lo spunto per questo intervento odierno è venuto dopo aver letto – con strabuzzamento di occhi annesso – un articolo (di cui si dà conto QUI con la scansione dello stesso) del maggior quotidiano nazionale a firma Elvira Serra che dava conto di un inconveniente ad un presunto B737 Qantas (bisogna capire se è veramente lui, visto che la giornalista indica un numero di passeggeri trasportabili che su quel velivolo si raggiungerebbe solo soppalcando la cabina passeggeri); l’episodio viene raccontato in termini quasi apocalittico-cinematografici, raccontando attimi di panico dei passeggeri che, per l’inconveniente avuto, sono da ritenere poco credibili… anzi, è più plausibile che coloro che erano a bordo non abbiano avvertito pressoché nulla o tutt’al più un leggero sibilo dovuto all’aerodinamica sporcata.

Non ci si può non rammaricare di fronte a questi casi di disinformazione, perché chi non ha le conoscenze tali da valutare le castronerie (il passeggero medio) finirà col farsi influenzare da ciò che viene dichiarato.

2008-07-29