Enac, Sac e Rfi procedono per realizzare l’intermodalità nell’Aeroporto Internazionale di Catania Fontanarossa, ovvero il collegamento ferroviario che consentirà di giungere nello scalo ai piedi dell’Etna, il più grande della Sicilia, viaggiando a bordo dei treni. Una soluzione sempre più concreta, come documenta il progetto co-finanziato dall’Unione Europea e inserito nel Programma TEN-T (Trans European Network Transport – Reti trans europee di trasporto) – e che prevede in seconda battuta anche l’allungamento della pista per consentire voli diretti intercontinentali.
Se ne è parlato oggi a Catania nel corso del workshop organizzato dai tre enti per presentare agli stakeholders del territorio, ovvero gli enti pubblici coinvolti a vario titolo nel progetto, le direttrici su cui si sta lavorando e che saranno inserite nel master plan da consegnare all’UE entro il 31 dicembre. A illustrare il progetto erano il presidente dell’Enac, Vito Riggio, il presidente della SAC, Gaetano Mancini, e l’ing. Roberto Mancini di RFI, Direttrice Tirrenica Sud, oltre a numerosi rappresentanti degli enti pubblici. “Questo tavolo operativo convocato oggi – dice il presidente della SAC, Gaetano Mancini – dimostra che l’aeroporto più grande della Sicilia, una infrastruttura che dà servizi a 3,5 milioni di siciliani, può essere connesso con la rete ferroviaria e al contempo può dotarsi di una pista intercontinentale: affidiamo alle istituzioni la capacità di dialogo e di accordi su temi così importanti per lo sviluppo dell’aeroporto e della stessa comunità. Mentre RFI sviluppa il progetto preliminare, noi del territorio ci mettiamo il resto, sulla base di scelte condivise”.
(Ufficio Stampa SAC)