Un progetto iniziale triennale, sostenuto da HySA Systems Competence Centre nella sua research facility all’ Università di Città del Capo, è stato lanciato oggi. Con la domanda di trasporto aereo che raddoppierà ogni 15 anni, l’industria aerea globale richiederà circa 30.000 nuovi aeromobili (da oltre 100 posti a sedere) fino al 2032. Contemporaneamente, l’alto costo del fuel e gli impegni del settore per dimezzare i livelli di emissioni di CO2 entro il 2050 guidano la ricerca di soluzioni alternative alle fonti di propulsione e energia basate su combustibili fossili. Con questo in mente, Airbus ha identificato le hydrogen fuel cells come soluzione per il futuro, sostituto a emissioni zero delle attuali Auxiliary Power Unit (APU), utilizzate mentre l’aereo a terra. Quasi ogni aereo progettato e costruito dopo l’avvento dei viaggi aerei nel 1950 è stato dotato di una APU, che si trova nella sezione del cono di coda della fusoliera. La sostituzione delle APU alimentate a combustibili fossili con hydrogen fuel cells potrebbe contribuire al raggiungimento degli obiettivi di funzionamento senza emissioni e con basso rumore.
“Questo progetto di celle a combustibile con HySA Systems Competence Centre e il National Aerospace Centre è l’ultima iniziativa di Airbus Research and Technology con il Sud Africa, lanciata nel 2006 e che prevede la collaborazione con diverse università e istituti di ricerca del paese. Si sottolinea il nostro impegno per il Sud Africa, che è un mercato importante, ospita alcuni dei nostri fornitori più importanti ed è un partner fondamentale per Airbus”, ha spiegato Dale King, Airbus Senior Manager, Emerging Technologies and Concepts.
Hysa Systems Director, professor Bruno G. Pollet, ha detto: “Anche se la tecnologia delle celle a combustibile per i veicoli terrestri è rapidamente maturata, la nuova ricerca con Airbus e il National Aerospace Center ha lo scopo di acquisire una comprensione di come le hydrogen fuel cells potrebbero entrare in servizio su un aeromobile, sottoposte alla dura e rapida evoluzione dei regimi climatici e ambientali con cui operano gli aerei di linea commerciali”. Philip Haupt, direttore del NAC, ha dichiarato: “La tecnologia delle hydrogen fuel cells è destinata a diventare un game-changer nel settore aerospaziale e in una serie di altri campi. Questo progetto fornisce una visibilità globale delle competenze del Sud Africa nel campo. Inoltre, guidando il progetto che favorirà la comprensione e la maturazione della tecnologia delle hydrogen fuel cells, il Sud Africa sarà in grado di collocare il proprio settore manifatturiero avanzato in una posizione privilegiata per sfruttare le inevitabili opportunità che emergeranno”.
Oltre al funzionamento senza emissioni e a basso rumore, le hydrogen fuel cells potrebbero ridurre il peso complessivo del velivolo, riducendo il consumo di carburante e i costi di esercizio, con emissioni ulteriormente ridotte durante il volo. Come sottoprodotti, le hydrogen fuel cells permetterebbero agli aeromobili di generare le proprie riserve d’acqua. Avrebbero anche un vantaggio nella sicurezza attraverso la loro capacità di generare gas inerte utilizzato per ridurre i livelli di infiammabilità nei fuel tanks dell’aereo e per sopprimere eventuali incendi nei vani cargo. Le hydrogen fuel cells, non avendo parti in movimento, richiedono meno manutenzione di un APU convenzionale. Esse potrebbero anche potenzialmente sostituire le pesanti batterie e i convenzionali fuel tank inerting systems. In tal modo si ridurrebbe il peso e il consumo di carburante degli aeromobili equipaggiati di fuel cells. Airbus ha già effettuato voli di prova che coinvolgono celle a combustibile, per alimentare emergency power systems individuali; la maturazione della conoscenza e della tecnologia è sulla buona strada per raggiungere un livello che consenta la sostituzione completa degli electrical power systems con una cella a combustibile multi-funzionale.
Il progetto con HySA Systems Competence Centre andrà in qualche modo a colmare questo gap. Identificherà i fattori che influenzano le prestazioni delle celle a combustibile, il loro invecchiamento e il loro controllo, per poi riflettere su come questi dispositivi potrebbero essere adottati per l’uso negli aeroplani.
(Ufficio Stampa Airbus)